martedì 27 marzo 2018

Chi di Telethon ferisce, di Telethon perisce




Un'altra morte iatrogena. Un'altra morte inconcepibile dopo duemila anni di grandi progressi scientifici, di magnifiche sorti progressive, dalla Crocifissione del Salvatore. E' il Ritorno a Casa di una persona famosa, non uno di quei poveri bimbi di famiglie semplici, assassinati dai vaccini, insieme con chi li amava, quei pargoli di cui si pontifica non esser vero sia stato il vaccino, che si trattava di una patologia pregressa, che il bimbo è morto di cause naturali. Una persona che credeva nella ricerca medica e ad essa si era affidata. Ma la ricerca medica è solo un sanguinario, osceno, orrendo corso d'aggiornamento, per pochi criminali, un business demoniaco e perverso, un lauto profitto, sulla pelle degli animali e degli esseri umani. Dalla ricerca medica, non verrà mai la cura di nessuna malattia, solo sangue, orrore e morte. Penso agli ultimi mesi di vita di Fabrizio Frizzi, alle medicine inutili che gli avranno fatto assumere, alle diagnosi da terrorismo e plagio psicologico cui l'avranno sottoposto, al crepacuore inflittogli nell'animo guardando la sua piccola. Ora so che il settimo sigillo, di cui si profetizza nel libro finale della Bibbia, è la medicina ufficiale allopatica: nessuno mai sterminerà i popoli meglio di lei.

2 commenti:

  1. Un individuo malvagio. La sua morte non mi addolora, ovviamente.

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    1. Forse non era malvagio, ma non mi capacito dell'enorme spazio che i telegiornali dedicano alla sua morte.

      MI fa venire il sospetto che le industrie farmaceutiche vogliano lanciare il messaggio che chi si sottomette alla loro logica e si fa devoto servitore, verrà poi ricompensato post mortem.

      Nadia Toffa è sulla stessa strada.

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