giovedì 14 giugno 2018

Continua un inganno da miliardi di dollari


“Si prepara il ritorno alla Luna, prima i robot e poi l'uomo”. Così recita il titolo di un’ANSA di oggi. Vuol dire che la prima volta non ci siamo stati e i giornalisti mentono. Gli hanno detto di mentire perché non si può far fare agli Stati Uniti la figura dei bugiardi. L’articolo prosegue dicendo: “E' partito alla Nasa il conto alla rovescia per il ritorno alla Luna: i primi a calpestare il suolo lunare saranno dei robot e soltanto in seguito sarà la volta di nuove missioni umane”. Ecco, qui involontariamente dicono una verità: i primi a calpestare in assoluto il suolo lunare saranno dei robot. Sono passati 49 anni, da quando il 20 luglio 1969 tre astronauti americani sarebbero scesi sulla luna, e in quasi mezzo secolo la tecnologia ha fatto passi da gigante. Solo ora, evidentemente, è stato trovato il modo per far attraversare da navicelle spaziali le famigerate Fasce di Van Allen. Solo ora i satelliti e gli altri velivoli spaziali sono stati dotati delle schermature sufficienti a non farsi cuocere dalle radiazioni. Nel 1969 non erano ancora stati predisposti e si volle far credere al mondo che tre americani erano sbarcati sulla luna per motivi di prestigio internazionale. Anche i russi preferirono prestarsi al gioco, in cambio di qualche contropartita. Voglio proprio vedere come faranno a proteggere gli astronauti, quando e se la NASA cercherà di mantenere la promessa di far arrivare uomini sulla luna.

2 commenti:

  1. Scusa, ma in lingua italiana "ritorno" vuol dire "andare di nuovo", non vedo la sensazionale scoperta dell'imbroglio, dato che hanno scritto correttamente!
    Uno crede a quello che vuole, ma storcere la grammatica a favore della propria tesi è qualcosa forzata.

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    Risposte
    1. Semplicemente, "ritorno" potrebbe essere la parola sbagliata, perché falsa.

      Secondo logica, perché la NASA dovrebbe mandare prima i robot e poi gli umani, se gli umani sono già stati sulla luna 49 anni fa?

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