mercoledì 20 giugno 2018

Le leggi anti messicani le fece Obama


Testo di Lara Colombini

Brutte le immagini di quei bambini rinchiusi nelle gabbie, allontanati e divisi dai genitori. Strazianti le grida e i pianti di quei bambini sudamericani, che chiamano le loro mamme e i loro papà. Maledetto presidente americano, maledetto Obama! Vi han fatto credere che fosse opera di Trump, ma il bastardo che ha torturato psicologicamente bambini e genitori è il democratico e Premio Nobel per la Pace Obama.

6 commenti:

  1. Lupus in fabula.
    Mentre Sechi spiega dettagliatamente e correttamente la legge americana sull’immigrazione, e semmai si potrebbe criticare il comportamento di Trump che ha deciso di applicarla letteralmente, la signora Lara ha deciso che invece la legge è di Obama, dunque è lui il colpevole. Ma se la legge fosse di Obama, cosa non vera, perché mai l’avrebbe promulgata per poi non applicarla?
    Chi lo sa? Forse anche Lara soffre della sindrome della ribalta e deve dire qualcosa purchessia! Oppure sarebbe meglio attivare qualche neurone prima di parlare.

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    Risposte
    1. Forse l'autrice del testo non ha ancora letto l'articolo di Mario Sechi.


      Il problema dei bambini separati dai genitori, o presunti tali, è scoppiato ora perché i messicani hanno usato questo metodo (i bambini come scudi umani) più degli anni scorsi.

      Trump si è trovato a dover risolvere questa situazione incresciosa a causa di premesse legislative vecchie di qualche anno, di quando a cercare di entrare negli USA erano solo adulti, per lo più.

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    2. Come al solito sei molto indulgente quando l’argomento soddisfa il tuo punto di vista.
      Che bisogno c’era di leggere l’articolo di Sechi? La signora afferma che la colpa è di Obama. Su quale presupposto basa la sua dichiarazione, accompagnata anche da insulti?

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    3. Bisognerebbe chiederlo a lei.


      Per quanto mi riguarda, sto cercando di applicare il principio: "Indulgenti con gli altri, severi con se stessi".

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    4. Sono confuso e perplesso, ma anche un po’ calvinista. Se non vado errato, questo è il tuo blog e quando pubblichi un articolo di altri, che intuitivamente e pure nella pratica delle azioni concrete sia palesemente impreciso, senza commenti né note esplicative mi permetto di affermare che siamo in presenza di “silenzio assenso”.
      Quando non si tratta di opinioni ma di asserzioni bisogna assumersi la responsabilità di ciò che si condivide.
      Il tuo motto “veritas vincit” fa intendere la pratica morale dello sforzo e dell’impegno nella ricerca della obiettività delle informazioni per la loro divulgazione a favore delle “masse abbindolate” , ma se si partecipa al gioco non c’è alcuna distinzione.
      La giustificazione molto debole del dover chiedere a Lara perché abbia fatto le sue affermazioni non regge, poiché te ne sei fatto partecipe. In alternativa, se il motto del tuo blog fosse solo decorativo, per dimostrare conoscenza, cambia denominazione.

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