venerdì 20 luglio 2018

Mussolini mandò la feccia



Non dimentichiamoci il passato. Non dimentichiamoci quello che abbiamo fatto. Sapete cos’era il madamato? La madama era una ragazzina, spesso minorenne, che i fascisti si tenevano nelle colonie per farne ciò che volevano. Se non ve lo ricordate, qui un’intervista di Montanelli che descrive la sua madama così: “Aveva dodici anni, ma non mi prendere per un Girolimoni, a dodici anni quelle lì erano già donne. L’avevo comprata a Saganeiti assieme a un cavallo e un fucile, tutto a 500 lire. Era un animalino docile, io gli misi su un tucul con dei polli. E poi ogni quindici giorni mi raggiungeva dovunque fossi insieme alle mogli degli altri ascari”.



Nella figura, quattro marinai trattengono una giovane donna eritrea. Un pezzo del suo vestito pende dalla mano di uno degli uomini. La giovane non guarda verso l'obiettivo, ma è costretta a stare ferma e a esporre i suoi seni, bloccata dalle braccia di uno di loro che agganciano le sue e dalla presa di altri due sui suoi polsi. Come spettatori di questa fotografia anche noi siamo oggi trascinati in questo circuito di sguardi. Guardiamo l’umiliazione di questa donna e ci chiediamo cosa le sarà accaduto prima e dopo che la fotografia è stata scattata. Tutti e cinque gli uomini bianchi coinvolti in questa fotografia, incluso il fotografo, erano militari italiani. I quattro marinai potevano essere di stanza a Massaua, ma più probabilmente erano in congedo a terra, sbarcati da una delle tante navi che nel 1935 portavano soldati, armi ed equipaggiamenti dall’Italia all’Eritrea e alla Somalia Italiana, attraverso il canale di Suez e il Mar Rosso, per consolidare l’invasione dell’Etiopia.


Maria Messina, figlia di un uomo italiano e di una donna eritrea, che nel 1935 aveva 18 anni e viveva ad Asmara, ha ricordato: “Dopo il 1935 iniziò il razzismo. Mussolini scaricò la feccia d'Italia sulla Somalia, chi lo sa cosa gli aveva promesso! Mussolini mandò una serie di camicie nere, di avanzi di galera, che violentavano le donne: noi ragazze non potevamo più uscire la sera, a causa di questi furfanti, con le loro camicie aperte e i coltelli alle cinture”. Mabrat Kassa, una donna eritrea che nel 1935 era appena adolescente e viveva ad Asmara, raccontò in un'intervista della fine degli anni Ottanta: “Odiavo gli uomini italiani per come si comportavano. C'erano molti casi di stupri di donne eritree da parte di italiani, era assai comune".

10 commenti:

  1. Purtroppo le cose stavano proprio così.
    Ora, io sono contro gli sbarchi perché noi non possiamo prenderci tutta l'Africa e soggiacere alle paturnie di questa gente selvaggia, ma ciò che fu storia, è indelebile, e avere la schiavetta che doveva fare la scimmia non fu proprio edificante.
    E non ha importanza che quelle lì, come le chiamò Montanelli , a dodici anni son già adulte, è il concetto in sè di schiava che non va bene, qualunque sia il colore (non sarebbe andata bene nemmeno se fossimo andati a colonizzare la Svezia, per modo di dire).
    Ribadisco quanto affermai mesi fa: anche noi non siamo proprio dei begli esempi, e non occorre andare lontano perché già scrissi di quando negli anni 90 andammo col nostro contingente Folgore a sedare la guerra in Somalia e delle "belle imprese" con le somale.

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    1. Risale agli Anni Novanta anche quello scandalo in cui un militare italiano, sempre in Somalia, torturava con le scosse elettriche un prigioniero.

      Il vizietto del sadismo ce l'hanno molti soldati, che lo fanno emergere quando si presenta l'occasione per farlo, contando di rimanere impuniti.

      Vedi Abu Graib.

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  2. Quella foto, con la ragazzina tenuta stretta dai soldati, sembra quelle dove gli umani si fanno ritrarre sorridenti e beffardi con qualche ambita preda animale, come trofeo.
    Mettiamo al posto della povera ragazza uno dei tanti poveri animali dei safari, è identica.
    Tu che ti definisci antispecista e anmalista dovresti cogliere la similitudine.Mi meraviglio che tu non abbia fatto cenno alla somiglianza con le due cose.
    E noi maschi dobbiamo vergognarci per primi, ancor prima di essere umani, di essere uomini, di fronte a ciò.
    Per quanto concerne la descrizione che ne fa Montanelli, per fortuna certa gente ha tolto le tende.

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    1. Il testo non è mio, ma comunque, se non me lo facevi notare tu, la similitudine non mi sarebbe venuta.

      Hai perfettamente ragione: sempre di predatori si tratta.

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  3. La stessa cosa la sta facendo l'Africa. Ci sta mandado la peggior feccia di cui dispone. Con la differenza, che gli italiani vennero da conquistatori, ed è vero che fecero degli atti ripugnanti, ma ciò succede sempre, qualunque sia il popolo che conquista (e i popoli africani lo hanno fatto e continuano a farlo). Poi, però, quando andarono via, lasciarono molte opere dietro di loro e in sostanza un paese più evoluto. Al contrario, la feccia africana che riempie le nostre città, quando e se andrà via, lascerà solo macerie dietro di loro. Perciò, cari comunistronzi, nn cercate di farci sentire colpevoli x colpe che nn abbiamo.

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    1. Le colpe vengono azzerate con le nuove generazioni. Perciò si dice che il tempo è galantuomo.


      Tuttavia, è doveroso per le nuove generazioni studiare la storia, maestra di vita, affinché non si ripetano gli errori di un tempo.

      Che voto daresti, in storia, agli italiani?
      Io gliene darei uno basso, tenendo presente che ci sono...."professori" che, invece di spiegare la storia, la nascondono.

      Vedi cos'è successo per decenni con le Foibe.

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  4. Scusi daniele ma qui il comunismo c'entra un fico secco.
    L'articolo parla delle porcherie commesse dagli italiani nel ritenere prede delle ragazze, va letto in quest'ottica.
    I predatori non vanno mai bene di qualunque colore siano.
    Non vanno bene se sono neri, né se sono gialli o bianchi come latte.
    Che siano state commesse atrocità è storia, e lo si deve ammettere, da italiani, o da bianchi, fine.
    Dare sempre a tutto una chiave di lettura comunista vs destra (o viceversa) dimostra solo che della storia si fanno stracci da pavimento.
    Hanno sbagliato le destre e le sinistre, i modi erano quelli, gli stessi, perché l'uomo, che sia di una sponda o dell'altra, si comporta da merdaccione sempre uguale.
    Il fatto che noi come colonizzatori (da quattro soldi) abbiamo combinato delle puttanate,come del resto anche francesi, inglesi, spagnoli, non deve diventare una scusa come quella di aver lasciato dietro opere evolute.
    Chicchessia non può arrogarsi il diritto di compiere migliorie ma nel contempo comportarsi da sciacallo o da mascalzone.
    Se uno vuole veramente dare un segno di civiltà, deve anzi dimostrare di non essere bestiale nei confronti di chi ritiene inferiore, perché gli "inferiori" potrebbero giustamente dire" ma se tu, evoluto, fai queste cose, perché noi, che siamo incivili dovremmo non farle pure noi?".
    E questo non c'entra nienete con gli sbarchi, per piacere, non usiamo sempre sto ritornello per ogni canzone.

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  5. E che voto si può dare, a gente che, per la maggior parte, nn ha mai letto un libro in vita sua?si basano sul sentito dire e se per caso, hanno assistito in prima persona a dei fatti, ne distorgo il racconto. Poi arriva qualcuno, tipo Pansa, che ha fatto ricerche su ricerche per rivelare una verita che tutti conoscono, e giù tutti a dargli del bugiardo, perché un volto noto (ma più ignorante di loro) dice che mente. In questo paese, è difficile trovare qualcuno che nn abbia preconcetti. Specialmente sulla religione:tutti cattolici, ma se gli chiedi come si chiamava la mamma della madonna, rispondono "boh". Nn si dovrebbe riformare la scuola ma i professori! Bisogna fargli dei test d'assunzione, basati sulla conoscenza della realta. Saluti

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    1. Pansa lo valutavo bene, finché non ho scoperto, pochi giorni fa, che anche lui definisce Salvini un razzista fascista.

      La madre di Maria si chiamava Anna.

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    2. Pansa è sempre stato di sinistra, solo che ha avuto il coraggio di rivelare verità scomode.

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