domenica 27 gennaio 2019

Sciò sciò, Shoah!


Tre sono gli iperoggetti che ci vengono imposti dalla tivù: il Vaticano, la famiglia reale inglese e gli ebrei. Quello che li riguarda e li accomuna sono notizie non notizie: pettegolezzi della famiglia reale, le scandalose esternazioni di Bergoglio e le povere vittime dell’Olocausto. Ci vengono propinati ogni santo giorno, come se le interferenze del Vaticano nella vita sociale degli italiani non ci fossero venute a noia; come se le scoreggine e i ruttini degli infanti reali fossero di nostro fondamentale interesse; come se gli umori del rabbino capo di Roma e le apprensioni della senatrice a vita Liliana Segre avessero un qualche interesse sui nostri conti da pagare, sulle bollette e sull’aumento dei prezzi al supermercato. C’è un detto friulano di cui ho capito il significato solo ieri (mi è stato spiegato da un amico): “Ognun al bale cun so agne”, letteralmente “Ciascuno balla con sua zia”. Per un italiano è impossibile capire cosa significhi, perché manca il contesto giusto. 


Vuol dire che ognuno deve portare la sua croce, abbiamo già i nostri casini, e se Meghan litiga con Henry tutte le volte che lui va a caccia, c’importa fino a un certo punto. Se Bergoglio ama negri e musulmani, importa e preoccupa solo i cattolici tradizionalisti che si sentono traditi. Se a Tel Aviv c’è un liutaio che restaura i violini di Auschwitz, scoprendo al loro interno della polvere nera depositatavi a causa dei fumi dei camini, non cambia di una virgola la mia esistenza, anche se mi fa piacere che vecchi violini vengano restaurati.

Quello che non mi fa piacere, indipendentemente che i protagonisti siano ebrei o di altre religioni, è la menzogna e la manipolazione mentale. Va riconosciuto che, in entrambi i casi, gli ebrei sono imbattibili, giacché mentono da secoli, a iniziare dalla loro identità. Quello che si dice sulla loro origine è che vengono dalla Kazaria, dal momento che gli ebrei menzionati da Giuseppe Flavio si sono dispersi in giro per il mondo in quella che gli storici chiamano Diaspora. Tra un esiliegiziano e uno babilonese, tra la distruzione del tempio e il suo rifacimento, di sangue autenticamente ebraico ne è rimasta poca traccia. Forse solo i Sefarditi, vissuti in Spagna molto a lungo, possono vantare questo primato. Vedi Roberto Saviano. Gli altri ebrei moderni sono al 75 % azkenaziti, cioè vengono da quella Kazaria di cui oggi si sono perse le tracce. Un bel giorno i kazari decisero di convertirsi al giudaismo, evidentemente perché vi avevano trovato la loro convenienza. Non è la prima volta che succede una cosa del genere. Si dice che anche i Giovani Turchi, quelli responsabili dell’olocausto minore degli armeni, ma pur sempre olocausto, in realtà fossero ebrei convertitisi all’Islam. Ma questa è un’altra storia.

I Kazari, che si potrebbero chiamaranche “cazzari”, dando conferma del fatto che “Nomen omen” non vale solo per i singoli individui, ma anche per interi popoli, i Kazari, dunque, decisero di trasferirsi in quello che oggi si chiama Israele, ma non gli andò bene perché nel frattempo era stata inventata una bellicosa religione che vendeva cara la pelle se solo qualcuno cercava di appropriarsi delle sue terre. E questo perché per popoli nomadi allevatori di bestiame era necessario mantenere la proprietà di un dato territorio onde fornire foraggio alle greggi. Ma questo li portava a lasciare il nomadismo per adottare uno stile di vita sedentario, affiancando l’agricoltura alla pastorizia. E’ un processo ovvio e inevitabile.

Se pensiamo all’appoggio che Yahweh diede alla famiglia di Giacobbe, successivamente chiamatasi Israele, nel tentativo di conquistare i territori della Palestina, ci accorgiamo che quegli sforzi non si sono ancora conclusi e la Terra Promessa è ancora una promessa, appunto. Yahweh si rivela una schiappa come divinità. Troppo scarso! Li ha piantati sul più bello e se n’è andato dicendogli: “Arrangiatevi!”. E loro, con Netanyahu in testa, si stanno arrangiando come possono. I palestinesi, forse discendenti dei Filistei (se l’assonanza ha fondamento storico) non gliela vogliono dare vinta. Ed è uno stillicidio di morti. 

Ma possiamo sorvolare sul fatto che gli ebrei moderni, in maggioranza azkenaziti e quindi caucasici, siano legittimati a vivere dove Jackob Rothschild ha detto loro di stabilirsi. Ciò che c’interessa è che dicano la verità, invece di mentire come sono soliti fare. Intanto, andrebbe chiarito il concetto di antisemitismo, dal momento che loro NON sono semiti, ma ariani. Basta guardarli in faccia: biondi e occhi azzurri, con i nonni nati in Polonia. Poi dovrebbero smetterla d’imporre la Shoacome un dogma. Di dogmi ne abbiamo patiti abbastanza nel corso dei secoli, propinatici dalla Chiesa cattolica. I dogmi sono la cosa più irragionevole e antiscientifica che possa esistere. Non abbiamo bisogno di un’altra religione. Anzi, ci va stretta anche quella storica, il cristianesimo, nello stesso modo in cui non abbiamo bisogno di sapere quanti cervi ha ucciso Carlo d’Inghilterra e quanti giocattoli hanno i principini George, Charlotte e Louis

Piuttosto, che si lascino lavorare gli storici, senza intimidirli, minacciarli e gridare allo scandalo di lesa maestà. Gli storici fanno il loro lavoro. Si chiama rivedere, o revisionare, i dati finora in nostro possesso. Chiunque impedisca il loro lavoro, commette una grave infrazione. Se le camera a gas, che sono una cosa diversa dai forni crematori, sono realmente esistite, di cosa hanno paura i Savi di Sion? Non avranno per caso paura di essere smascherati? Può essere che i russi, quando il 27 gennaio del 1945 sono entrati ad Auschwitz, non abbiano trovato nessuna camera a gas e che locali del genere siano stati allestiti successivamente su ordine di astuti rabbini che nell’Olocausto hanno ravvisato un lucroso business. Non si risponde a questa ipotesi mettendo in galera chi la propone. Eppure, è quello che succede in Germania, con i negatori del dogma olocaustico messi sotto processo. Ripeto – e lo ripeterò fino all’esaurimento – non abbiamo bisogno di una nuova religione. Quelle vecchie bastano e avanzano e anzi, come vogliono gli Illuminati di Baviera, dovranno prima o poi finire nel dimenticatoio della Storia. Hanno fatto già troppi danni.

Se Geova vuole, domani è un altro giorno. Gli ebrei la smetteranno con l’apologia della Shoah. Smetteranno per un po’ di piangere in faccia al muro del Pianto, dopo aver fatto diventare l’intero mondo un muro del Pianto. Ci daranno un po’ di tregua, per poi ricominciare con le loro geremiadi, i piagnistei e le favolette sulle camere a gas, favole che sono solo la continuazione logica di quelle scritte nella Bibbia e nel Talmud. Se non avessi intitolato questo articolo “Sciò sciò Shoah!”, lo avrei intitolato “I raccontafavole”. Oppure, “I cazzari”.

5 commenti:

  1. Certo che ce ne vuole di fantasia per scrivere tutte queste cose alla rinfusa che sono in questo articolo!
    Che bella insalata!

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    1. Se entri nel merito e fornisci qualche dettaglio, posso imparare qualcosa da te.

      Così hai solo esternato una tua impressione e come tale devo catalogarla.

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    2. Insomma, gli ebrei sono karari (japeti) o ariani?

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  2. Ma insomma, non ho capito, ma sono o non sono il bobbolo eletto?
    Nun è che poi quanno che arriverà il messia e li porterà alla conquista totale del mondo, ci ridurranno in schiavitù?
    Pe' me è sempre mejjo tenesseli bboni, nun se po' mai sapé

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    1. Molto pragmatica e opportunistica, la tua posizione.

      Temo però che l'umanità sia già in gran parte sotto la loro dominazione, principalmente mediante il cosiddetto debito pubblico.

      Ci può essere, tuttavia, un grado ancora maggiore di schiavitù, per esempio con l'introduzione di microchip sottocutaneo obbligatorio.

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