martedì 4 giugno 2019

Come far cadere il governo insultando le istituzioni



(Dis)Onore alla bandiera. Nella prima guerra mondiale ne sono morti 780.000, nella seconda 313.000. Mentre resta a tutt'oggi impossibile calcolare il numero esatto di soldati italiani dispersi, morti in prigionia, uccisi dopo persecuzioni e processi sommari pur di difendere la Patria, i suoi valori, i propri confini. Feriti, mutilati, invalidi? Il loro numero è imprecisato e sottostimato, ma di sicuro fra due e cinque milioni. E altrettanti potrebbero essere i militari irrimediabilmente devastati nella mente. E dalla nascita della Repubblica a oggi? Dal 1949 in avanti si contano quasi duecento morti in 'missioni all'estero e di pace'. Mentre sono migliaia gli uomini in divisa (dai carabinieri ai forestali) morti o feriti durante lo svolgimento del proprio lavoro (il discorso vale anche per scorte e vigili del fuoco).


Davanti a tutto questo fa un certo effetto, allora, sentire la terza carica dello Stato non comprendere il valore di un'uniforme, il suo significato, l'abnegazione, il sacrificio, il senso del dovere di chi costantemente antepone la vita e la sicurezza degli altri alla propria. E chiede sovrumani coraggio e forza alle famiglie, troppo spesso lasciate sole e in difficoltà proprio da quello Stato per il quale i loro congiunti si sono immolati senza pensarci su due volte, pur di difenderne le leggi, i princìpi, l'onore. Del resto siamo in un paese nel quale un sindaco viene rieletto anche se usa il tricolore della bandiera come un panno di quart'ordine, per lucidare una targa d'ottone il cui valore commemorativo è sempre di troppo minore del significato politico della scelta.

Non è accettabile che il presidente (???) della Camera Roberto Fico inneggi alla libertà rappresentata proprio dalla nostra bandiera, non solo in quanto simbolo di garanzia e rispetto di tutte le persone che sono sul territorio italiano, ma come espressione di un pensiero attraverso il quale la Festa della nostra scalcinata repubblica viene dedicata non solo a tutti gli italiani, a tutti i migranti che si trovano in Italia, a tutte le comunità, anche quelle minori e più deboli, ai rom e ai sinti anche essi perseguitati. Non è accettabile in quanto mera e meschina strumentalizzazione di un momento solenne che innanzitutto dovrebbe omaggiare chi onora la sua Patria (e non chi la rinnega o non la riconosce e ne calpesta i contenuti) e chi per la Patria è morto. Morto dunque anche per garantire a uno come Fico di diventare ciò che è grazie a qualche migliaio di clic sul web. Ci sarebbe da avere il buon gusto di tacere già solo per questo, ma anche perché il vero senso della Repubblica (anche costituzionale) è proprio quello ricordato dal presidente Mattarella che, fosse pure solo per essere il fratello di una vittima in nome di questo Paese, non fa confusione quando rammenta che "il 2 giugno è la Festa degli italiani, simbolo del ritrovamento della libertà e della democrazia da parte del nostro popolo. 

E' un appuntamento che rinsalda la leale adesione e il sostegno dei cittadini all'ordinamento repubblicano, nella sua articolazione...". Adesione e sostegno dei cittadini all'ordinamento Repubblicano e dunque alle sue regole. Ciò che viola costantemente chiunque sia irregolarmente su questo territorio o lo ferisce quotidianamente con la propria ribelle criminalità. Proprio come molti di quelli omaggiati da Fico, che a volte sono complici o autori dei delitti contro i martiri della Repubblica. Quelli veri e presi a calci da chi il senso delle istituzioni e del proprio ruolo super partes lo esprime definendo striscione la bandiera e salutando col pugno chiuso. Da vergognarsene.

1 commento:

  1. comunque stanno ottenendo dei risultat inimmaginabili...ora chi era "Comunista" è diventato Sovranista e se vuole rivedere un po' di Rosso deve guardare il simbolo di casa pound !!!!!! Mai avrei pensato di esibire il tricolore per schifare il blu nato onu ue tutti padroni imposti non scelti

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