lunedì 21 ottobre 2019

La mucca nel corridoio


Testo di Fabrizio Pulvirenti (21 ottobre)

Qualcosa di sinistra. Quante volte l'abbiamo sentito? Ho perso il conto! Eppure, ancora in queste ore, lo sento, lo sentiamo, li sentiamo ripetere "dite qualcosa di sinistra", perché, a quanto pare, il "vero" problema dell'Italia, oggi come oggi, è Matteo Renzi, è il neonato partito che, come ha brillantemente chiarito Ettore Rosato, ha un leader senza tuttavia essere un partito del leader. No, amici miei, il pericolo non è l'oscurantismo di Salvini, non è la malcelata violenza verbale (e non verbale) della Meloni, e non è nemmeno l'appiattimento su posizioni estreme di Berlusconi; no, il vero "pericolo" per la sinistra-sinistra, quella che non teme di "dire" (più difficilmente "fare") cose di sinistra è il palco della Leopolda, è Italia Viva, è Matteo Renzi.



Eppure - ed io c'ero - da quel palco, nei tavoli tematici - cui sono onorato di avere partecipato e contribuito - s'è parlato di Diritti, di Libertà, di Eguaglianza, di Parità, di Lavoro, di Apertura e Accoglienza, di Coraggio e di Meritocrazia, di Competenza e di Formazione, di Sanità equa e pubblica e di Emancipazione della Donna; s'è parlato del diritto di una persona che cresce e si forma in Italia a essere italiano e non semplicemente integrato, giacché l'integrazione presuppone l'assorbimento di un qualcosa di diverso in un contesto di uguali; s'è parlato (con testimonianze vere) dei vantaggi prodotti per i lavoratori più giovani dal Jobs Act troppo rapidamente immolato ai piedi di un totem ideologico - l'articolo 18 - che non ha salvato, né avrebbe potuto salvare, i lavoratori della Whirpool, sacrificati sull'altare del consenso e dei proclami dall'incapacità di un Ministro che sa soltanto compiacersi del tributo delle folle belanti!

È vero, Renzi può non essere un campione di simpatia, ma ha la migliore qualità che si dovrebbe ricercare in un politico: è competente e sa fare Politica, quella con la P maiuscola, quella capace di immaginare prospettive per i prossimi vent'anni e non per i prossimi venti giorni, quella, soprattutto, che ha ben chiaro che piuttosto che spianare le vette è necessario riempire gli avvallamenti, affinché a tutti siano offerte pari opportunità. Ieri, domenica 20 ottobre, dopo la nascita ufficiale di Italia Viva è stato un rincorrersi nei Social e nei giornali delle definizioni più fantasiose: partito "dell'egolatria", "eversivo", "di destra", "della vendetta",... con un compiacimento strabico della sinistra-sinistra che a quella mucca nel corridoio porta foraggio in ogni istante e in ogni occasione, lasciando che s'ingrassi fino a che da quel corridoio nessuno più potrà passare. Riflettete, amici. E fate attenzione perché la nostra democrazia è a rischio, la crescita è a rischio, la libertà è a rischio.

4 commenti:

  1. Ho fatto una cazza... Stavo bene ero come un passero libero con pensierini da passero a cui piaceva LA passera e poi da demente son andato a scoprire sta diavoleria di internet l'acchiappa merli digitale LA cloaca dove si scaricano tutte le piu riprovevoli bestialita' e bassezze dell'essere umano internet e' un ciuccia cervello che rende ancora piu depresee e isolate le persone lo posso dire viaggio giro osservo son sempre in pista digitate" l'italia da distruggere Davide benetello"vedendo sto video a me e' venuto in mente il prof che bazzica da queste parti

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  2. Cavoli il nesso ? Magari il fesso ! Parlate e vi mettete a discutete di Mr Bean ! Il Bomba! Uno che si porta benigni in visita di stato in america ! Gia' che non facciamo abbastanza ridere e poi si porta pure il comico !dovreste tutti quanti seguire le indicazioni del prof nel video e lasciare lo spazio ai Negri ai musulmani e agli zingari che stanno tanto cari a tutti anche a Salvini ( anche se finge I'll contrario ), non so cosa devono fare I vostri governanti per dimostrarvi ancora di piu il Loro disgusto verso di Voi , vi devono mandare forse una raccomandata con su andate via dall'italia! Forse allora capirete

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    1. Il disprezzo che i nostri governanti hanno verso di noi, popolazione civile, è un riflesso del disprezzo che gli ebrei hanno verso gli ariani. Céline docet.

      Noi però resistiamo, nonostante tutto, perché qui siamo nati e qui, nella "terra dei padri", abbiamo i nostri morti.

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