domenica 19 gennaio 2020

Due o tre cose che sappiamo di Lui

Testo di Bianca Pitzorno

A proposito di BettinoCraxi, ricorda, tra molti altri dettagli, Andrea Scanzi, citando scritti di Barbacetto, Gomez, Pipitone e Travaglio, fatti noti a chiunque, non solo a chi è particolarmente interessato alla politica:
– Craxi non era “in esilio”: era “latitante”.
– Craxi era quello che sghignazzò quando i socialisti fischiarono e derisero Berlinguer nel Congresso di Verona dell’84. Dopo poche settimane, Berlinguer morì. E giustamente i familiari impedirono a Craxi di salutarlo.


– “Durante i quattro anni del suo governo (1983-87) il debito pubblico passò da 400 mila a 1 milione di miliardi di lire e il rapporto debito-Pil dal 70 al 92%, di pari passo con l’impazzimento della spesa pubblica e dell’abusivismo selvaggio (anche grazie al suo mega-condono edilizio)” (Travaglio).
– la feroce lottizzazione della Rai, l’attacco ai giornalisti e persino ai comici scomodi (da Alberto Cavallari a Beppe Grillo) e, sotto la presidenza di Enrico Manca, la pax televisiva con la Fininvest; la legge Mammì, monumento al monopolio della tv privata; l’ assalto alla Mondadori tramite l’apposito Berlusconi, i primi attacchi alla magistratura; il proibizionismo sul consumo delle droghe leggere (da cui nacque la Vassalli-Iervolino); 

– Il sistema tangentizio, definito “peccato veniale” dal Craxi di Amelio, portò il Paese al tracollo facendo esplodere il debito pubblico e costringendo il governo di Giuliano Amato a fare una manovra da 93mila miliardi, a riformare le pensioni, a prelevare il 6 permille dai conti correnti dall’italiani.
– Al momento della morte, Craxi aveva due sentenze definitive per corruzione e finanziamento illecito a un totale dieci anni di carcere: aveva preso cinque anni e mezzo nel processo per le tangenti Eni-Sai, quattro anni e mezzo per quelle della Metropolitana milanese.

Le notizie sarebbero molte di più, ma bastano per evitare ogni rimpianto. I milanesi dovrebbero anche ricordare com’era Milano negli anni craxiani, quando tutto era in vendita, tutto veniva valutato per il suo ‘valore’ economico, e i truffatori erano considerati ‘simpatici mariuoli’, gli idealisti onesti dei gran cretini. 

Io me lo ricordo. Ho lasciato la RAI, dando le dimissioni, per l’arrivo dei dirigenti craxiani. Il primo, come prima mossa, chiuse la biblioteca e mandò al macero tutti i libri che conteneva (poteva almeno regalarli a noi dipendenti), e nei locali così liberati aprì un bar.

16 commenti:

  1. Non intendo assolvere Craxi ma chi è senza peccato scagli la prima pietra.

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    1. Lo stesso disse lui nell'ultimo discorso alla camera. Nessuno ebbe il coraggio di ribattere. Non era un grande ma nemmeno il peggiore. Forse tentava di rimescolare le carte, cosa che non gli hanno permesso di fare. Comunque, come tutti i politici presenti passati e futuri, una ennesima marionetta, consapevole o inconsapevole che sia. Nelle ultime scene di Hammamet si comprende molto bene.

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    2. P.S. Nella spartizione delle banche del periodo craxiano, cominciò il declino mai interrotto della BNL ... scandali, malagestione, fughe di dirigenti etc. etc. etc. ...

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  2. Una mia conoscente triestina si era trovata per sua sfortuna in un ospedale del friuli, precisamente a Udine. Beh, l'hanno trattata malissimo per tutto il periodo del ricovero, infemieri e infermiere che la prendevano in giro nonostante era stata icoverata per un grave infarto ed anche i medici non son stati gentili con lei. La lascisatono senza cuscino epr una settimana e alla sua richiesta continuavano a dire "dopo, dopo, dopo" ma il cuscino non arrivava mai e quando si rivolse al dottore, lo sentì dire sottovoce "ma quanto rompono questi str...i di tiestini". Ma loro odiano un po' tutti, persino i carnici che fanno sempre parte di quella parte della regione.
    Io, per lavoro ho conosciuto gli uni e gli altri e coi triestini mi sono trovato davevro bene. faccio il rappresentante e quando vado a Trieste concludo sempre in fretta e bene, mentre quando vado a Udine a volte c'è da sputar sangue per vendere qualche capo.
    Mi dispiace se qualche friulano si sarà risentito per quello che ho scritto, ma ho detto solo quello che penso in base alle mie esperienze. Io sono di Ferrara e non ho nessuna rivalità o astio con la regione Friuli-Venezia Giulia, ma gli atteggiamenti fra le due città son talmente differenti che non posso che parteggiare con i triestini.

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    1. Comitato per il Territorio Libero di Triestedomenica 19 gennaio 2020 alle ore 21:16:00 CET

      L'odio è piu dei friulani verso i Triestini, mentre i Triestini se ne fregano e rispondono al loro odio becero con l'ironia.
      Facile: i friulani sono invidiosi di Trieste!
      Trieste è il capoluogo della regione Friuli-Venezia Giulia, Trieste è storia, Trieste è bella, Trieste ha il mare, Trieste ha il Carso, Trieste spende per divertirsi. Ecco, tutte queste cose i friulani non le hanno!
      Udine è il capoluogo della sua parte della Regione, Udine ha molta meno storia e, fino al terremoto del 1976, era praticamente una cittadina sconosciuta, Udine non è altro che un paesone agricolo e non è bella (anche se ammetto che ci sono dei paesini davvero belli, vedi Cividale, Aquileia, ecc.), a Udine non c'è niente, nemmeno il mare (bisogna recarsi in alti comuni per vederlo), i friulani vivono per risparmiare e sprecano la loro vita.
      I friulani sono chiusi, invidiosi, vivono con un continuo senso di inferiorità verso Trieste che lo hanno fatto diventare odio perché, nonostante loro abbiano più imprese, più fabbriche, più lavoro, ecc., non potranno mai competere con la grandiosa Trieste.
      Si vergognano che fino a pochi anni fa le donne friulane andavano a Trieste a fare le "serve" e queste sono cose che non si possono cancellare, ma invece di essere orgogliosi della loro espansione economica dal dopo terremoto ed essere felici per quello, loro vivono sempre con quel senso inguaribile di invidia e tutto ciò si trasforma in odio. Ho sentito dei friulani che erano davvero amareggiati perché quando danno le previzioni del tempo alla radio regionale, danno informazioni più dettagliate su Trieste. Altro esempio di gelosia patologica è la storia dell'aeroporto di Trieste: Trieste ha il suo aeroporto, certo non potevano farlo in centro e quindi lo hanno fatto nella vicina Ronchi dei Legionari, che un tempo era in provincia di Trieste. Con gli anni Ronchi è passata alla provincia di Gorizia (che non ha nulla a che fare con Udine) e ho sentito dei friulani che protestavano perchè è dichiarato come L'AEROPORTO DI TRIESTE!
      Ti è tutto chiaro ?!?!

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    2. All'Anonimo.
      Si è trattato di un caso sfortunato. Se quella sua conoscente triestina si fosse ricoverata a San Daniele o a San Vito al Tagliamento, probabilmente a quest'ora tesserebbe le lodi della sanità friulana.

      Ci sono persone che si trovano bene in un ospedale e altre che si trovano male. E viceversa. A volte, dipende sotto quale medico o infermieri si cade. Oppure, quel giorno magari avevano la luna storta o erano semplicemente stanchi.

      Non si può generalizzare.


      Inoltre, ci sono pazienti che....rompono veramente le scatole, chiamando le infermiere ogni momento. Succede anche nelle carceri, ma in quel caso si dà per scontato che il cattivo sia il secondino.

      Medici e infermieri, di solito, sono dei bravi professionisti. Quella che a volte può venir meno è la pazienza.

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    3. Al Comitato per il territorio libero di Trieste.

      Ma tu, che razza di Troll sei?
      Da dove salti fuori?


      Hai scritto un mucchio di stronzate e magari ci credi pure!

      Non entro nel merito delle tue fesserie perché non ho tempo da perdere con un provocatore insignificante come te.

      I friulani invidiosi di Trieste?

      Questa è da incorniciare!

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  3. Un malvivente.

    Coadiuvato dai servizi segreti, dalla massoneria deviata ed dalla 'ndrangheta, saturò le navi con rifiuti tossici e scorie nucleari, direzione Somalia.

    Lui ed i falsi socialisti vissero nell'opulenza, senza freni e senza pudore, stabilendo una struttura clientelare, indebitando l'Italia, danneggiando pesantemente le generazioni future.
    Un egoista, oltre che un ladro in borghese.

    Non mi risulta alcuna sua mobilitazione ai tempi del referendum sul nucleare.

    Non fu un ambientalista.

    Morì ammalato di diabete e colesterolo, disturbi causati dai grassi saturi, quelli di origine animale.
    Chissà quante carcasse ingurgitò... che schifo!

    La figlia Stefania, piagnucolona, simpatizza pubblicamente per la feccia venatoria, ed è filo-leghista (fatto significativo).

    Il figlio Bobo è un po' più accettabile.

    In definitiva, Craxi era un corrotto ed un corruttore, colluso con l'apparato clientelare, un puttaniere.

    La democrazia italiana è una pornocrazia anche per causa sua.

    Era meglio il Sole che ride, pur con i suoi limiti.

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    1. Ho sentito Bobo di recente dalla Palombelli. Il suo pensiero è smaccatamente mondialista, favorevole al NWO.


      L'unica cosa che va a merito di Craxi senior è l'aver tenuto testa agli americani a Sigonella. Un gesto di orgoglio così non lo avevamo mai visto, né nel passato né negli anni a seguire.


      Non possiamo escludere che la sua malattia sia stata indotta. Lo sai che in dotazione ai servizi segreti c'è tutto un armamentario per far ammalare la gente, vero?

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  4. Ci fu un film genere commedia all'italiana, girato subito dopo mani pulite, in cui tutti dallo scopino al direttore di banca, erano corrotti e corruttori. Alla fine tutti i protagonisti, si ritrovavano nello stesso ristorante. ....e cera Craxi. Allora tutti si indignavano e lo chiamavano ladro e corrotto. Questa era la democrazia di allora, nulla è cambiato e nulla cambierà, finché nn succederà qualcosa di veramente grave.

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    1. Avere un governo di corrotti, o essere un popolo della stessa pasta, ci accomuna ai paesi del Terzo Mondo, africani in primis.


      Davvero demoralizzante!

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  5. 'unica cosa buona che fece: sfanculare i colonizzatori USA per Sigonella, sempre che sia vero...

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  6. Craxi e l'europa https://www.youtube.com/watch?v=0p078rg_K1I

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