Testo di Sergio Marchetti (11 gennaio)
In un articolo sul Corriere, Walter Veltroni accusa la gente di fregarsene di ciò che succede in Australia, del fuoco che divora le foreste e uccide esseri viventi, ci fa notare come là ci siano 40 gradi in dicembre, ma non ci interessa perché in fondo è un paese lontano. Ci ricorda poi la sentenza della banca mondiale, e cioè che nei prossimi anni arriveranno centinaia di milioni di migranti, questa volta climatici, e conclude con la tenerezza dei koala assetati, e con la caduta dell'impero romano dovuta ai cambiamenti climatici. Insomma, il repertorio completo delle amenità del potere mondialista. Ma Veltroni non ci ricorda che in Australia in dicembre è estate e che 40 gradi sono la norma, che gli incendi sono tutti dolosi, che la foresta pluviale indonesiana viene distrutta dalle multinazionali per la produzione dell'olio di palma, che la foresta amazzonica viene massacrata da decenni da altre multinazionali con la connivenza di stati e organizzazioni internazionali, le stesse multinazionali che finanziano le ONG ambientaliste, e che la questione "impero romano" dimostra come il potere riscrive la storia alla bisogna.
Ma soprattutto, sembra non ricordare ciò che lui stesso ha dichiarato non molto tempo fa in una trasmissione RAI: "Esistono due livelli di potere, il potere degli organismi politici eletti dal popolo e, al di sopra di questi, c'è il potere di una entità indefinibile che detta le linee guida ai governi. Funzione del potere politico è l'attivazione dei programmi dell'entità, a sua volta l'entità si adopera con ogni mezzo per garantire la continuità del potere politico, creando privilegi per le persone che ne fanno parte, garantendo loro una immunità totale e un divenire fantasmi alla fine del loro operato. Come ci riesce? Con attentati, depistaggi, delegittimazione. È difficile sostenere che tutto è avvenuto come ci hanno raccontato, l'entità esiste, e rappresenta forti interessi."
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