sabato 28 marzo 2020

Perché la gente dei paesi ricchi sta mangiando più cibo vegano (terza parte)


Fonte: Economist (traduzione di Wandervögel) 


Anche sull'ambiente, i vegani fanno il punto. Produrre il loro cibo richiede molta meno terra rispetto a quella pretesa dalle produzioni onnivore. Una delle cose principali che motivano molti vegani è la presa di coscienza che uccidere e mangiare gli animali sia un errore. I vegani si astengono anche dai latticini, dalle uova e dal miele, perché anche lì vi sono sfruttamento, morte e sofferenza. Negli allevamenti da latte, i vitelli vengono strappati dalle mammelle delle loro madri entro 24 ore dalla loro nascita, rispetto ai nove mesi di allattamento che trascorrerebbero se fossero lasciati a sstessi. I vitelli maschi vengono uccisi od allevati per la carne. Nell'industria di produzione delle uova, pulcini maschi di appena un giorno vengono uccisi o semplicemente gettati nei rifiuti. Anche solo per la carne, il pedaggio della morte coinvolto è immenso. Ogni anno, oltre 100 miliardi di animali da allevamento vengono uccisi soltanto per la carne. 


Il sostenitore più noto della causa vegana è Peter Singer, filosofo presso la Princeton University. Il signor Singer sostiene che il trattamento degli interessi degli umani come superiori a quelli di altri animali sia un pregiudizio, analogo a trattare gli uomini come superiori alle donne od i bianchi come superiori ai neri. Dipende da una distinzione arbitraria tra due gruppi, uno dei quali detiene il potere di tracciare la linea di distinzione. 

Ciò che conta, egli dice, non è quello della specie a cui appartiene un individuo, ma la sua capacità di soffrire. Se un animale soffre tanto quanto una persona, allora le cose che sono inaccettabili da fare ad una persona - uccidere e mangiarla, immobilizzandola in una gabbia - sono inaccettabili anche se fatte all'animale. "In sofferenza," - scrive Singer - "gli animali sono uguali a noi." Questo punto morale sembrerebbe dipendere in parte da un punto empirico: in che misura ed in che modo gli animali soffrono? I cervelli degli animali contengono regioni chiaramente analoghe a quelle correlate con coscienza, percezione ed emozione negli esseri umani. Ciò che rivela la loro sofferenza rispetto a quella umana, è un interrogativo sottile. Ma sentono sicuramente il dolore, ed alcuni possono esprimere delle preferenze e, sembrerebbe, farsi delle credenze sulle preferenze altrui. Questo sembrerebbe avere una qualche salienza morale.

[Prima parte QUI; seconda parte QUI]

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