Quando si studia la storia, che è un guazzabuglio disordinato di eventi, lo si fa (o almeno molti lo fanno) per trovare uno schema universale, una trama che sia valida sempre e per tutti e che dia un senso alla vita dell’uomo su questo pianeta. Ecco che, venendo a trovarmi di fronte a un giovane desideroso di immettersi nell’agone politico, portando avanti la bandiera della Verità riguardo alla Truffa Mondiale a cui stiamo assistendo, non posso far altro che cercare di individuare le parti in comune con la mia esperienza personale, illo tempore, di candidato alle elezioni delle Liste Verdi.
Sembra presitoria e Ugo Rossi probabilmente non ha idea di cosa rappresentarono le Liste Verdi nel panorama politico e sociale italiano degli Anni Ottanta, ma la memoria, per lo meno la mia, a questo serve: a trovare delle correlazioni. Magari al fine di evitare gli sbagli che fecero i Verdi all’epoca. Ad ogni modo, tale indagine, qualora eseguita, non sarebbe altro che un puro esercizio di conoscenza, perché a livello pratico sono altri i potentati che comandano rimanendo nell’ombra e le elezioni, con tutto il loro strascico di lotte, dispute, guerre e guerricciole, servono solo a distrarre la massa degli elettori. Un popolo di gente distratta è più facilmente ingannabile. I padroni occulti se la ridono vedendo la Sinistra dare addosso alla Destra e viceversa, oppure vedendo i grossi partiti cercare di schiacciare le piccole, nascenti formazioni politiche come il Movimento 3V. Posto che cercare di tirar fuori un paziente che rischia di essere ucciso dai medici è azione meritoria, tutte le interviste che faranno a Ugo Rossi, che spiegherà perché si candida come sindaco di Trieste, saranno utili come testimonianza, saranno grasso che cola, vista la sistematica censura che i media stanno attuando nei confronti dei No Vax, o Free Vax, che dir si voglia, sul tema dei vaccini obbligatori. Come non provare ammirazione verso questo giovane?
E pensare che Trieste non è nemmeno completamente italiana. Concessa in amministrazione "fiduciaria" all'italia nel 1963,o giù di lì. Ma pensa un po'.... Se cessa la fiducia, addio Trieste!
RispondiEliminaTanti auguri al giovane Ugo Rossi, auguri di riuscire a cambiare il mondo. Prima che il mondo cambi lui.
Trieste ha 300 mila abitanti, di cui un terzo di lingua slovena.
EliminaLa prima domanda che ho fatto a Ugo Rossi è stata sulla sua identità. Poiché ha i genitori toscani, pur vivendo a Udine, non si sente friulano, ma cittadino del mondo.
Gli elettori triestini, non coglieranno la differenza e, odiando i friulani, non gli daranno il loro voto.
Alessandro il Grande (suffisso postumo) prima di allora era chiamato Alessandro il macedone.
RispondiElimina“Cittadino del mondo” a me pare fare il paio con il big Mac della nota catena di paninoteche, la quale dietro la modernità della sua produzione alimentare, cela l’essenza stessa della più bassa omologazione proposta e assorbita dai molti. Un’assenza di identità che potrebbe andare bene a tutti, neutra... come un omonimo di Ugo Rossi recitava (Paolo, il cabarettista):
il contrario di neutro è... neutro (=niente).
Auguri Ugo Rossi, figlio del mondo...