martedì 24 maggio 2022

Maledette bestiacce!


Cos’hanno in comune le lumache del mio orto, i cani dingo d’Australia e Falcone e Borsellino? Che tutti loro, vertebrati o invertebrati, mammiferi o molluschi, interferiscono con attività lavorative ben collaudate e, in alcuni casi, anche remunerative. Delle lumache che ogni giorno prelevo dal mio orticello, deportandole lontano, parlerò dettagliatamente fra poco, ma dei cani dingo australiani confesso che non sapevo venissero sottoposti a trattamenti così crudeli, da parte degli allevatori. Del resto, senza andare così lontano, succede la stessa cosa in Spagna, ma le motivazioni sono diverse. In Spagna sono i cacciatori e gli allevatori ad essere crudeli con i Galgos, quando non sono più utili per la caccia e per le corse. 




Nel caso dei due famosi magistrati, le attività collaudate e remunerative sono quelle legate ai profitti di mafia, traffico di droga principalmente, ma anche le estorsioni ai commercianti dovrebbero fruttare bene. Nel caso dei mafiosi, si tratta di organizzazioni criminali prive di ogni moralità, nel caso degli allevatori australiani, si tratta di gente primitiva, molto probabilmente alcolizzata, che tratta le pecore in modo crudele anche solo quando le devono tosare, e che per passatempo, di notte, illuminandoli con i fari delle auto, spara ai canguri. Non dimentichiamo che sono i discendenti dei galeotti deportati dagli inglesi sulla grande isola australe. Nel caso dei cacciatori spagnoli, beh, lasciamo perdere: quando si dice cacciatore, cioè un essere umano che uccide per diletto, si dice tutto. Idem con le scommesse clandestine legate al mondo delle corse dei cani. 


Ma nel mio caso? Ho ripreso a fare l’orto dopo venti anni esatti, durante i quali ho fatto vita cittadina e soprattutto viaggi in Madagascar. Ora che possiedo un pezzetto di terra fertile, che guarda a sud, mi sono dato da fare con forca e rastrello (in altre parti d’Italia si dice: zappa e rastrello). Ma sto ottenendo sia successi che sconfitte e qualcuno potrebbe chiedermi: “E allora, che c’è di strano? Successi e sconfitte sono il filo rosso che percorre tutte le nostre esistenze su questa Terra”. Vero! Nulla da obiettare! Ma ditemi a chi piacciono le sconfitte e a chi non piacciono i successi. Perciò, a tre mesi dall’inizio di questa mia attività dilettantesca, posso trarre un primo consuntivo, così che sappiate a cosa andate incontro anche voi che fate vita cittadina, come ho fatto io per vent’anni, e a cui dovesse venir voglia di coltivare un orto.


Il primo errore è stato trapiantare piantine ai primi di marzo: durante la notte sono tutte bruciate dal freddo. Ecco, se quello che me le ha vendute mi avesse messo in guardia, avrei aspettato a trapiantarle ma, si sa, ai commercianti basta vendere. L’altra grossa difficoltà, che sto incontrando in questi giorni, è legata ai molluschi e alla loro insaziabile fame. Alcune piante vengono lasciate in pace. Pomodori e patate non stanno subendo danni da parte delle loro micidiali mandibole, probabilmente perché contengono la solanina, che non è di loro gradimento, o forse perché sono piante arrivate in Europa a partire dal XV secolo, e le lumache non le conoscono, non avendo fatto in tempo a metabolizzarle. Oppure per entrambe le ragioni. Solo non capisco come mai le foglie delle piantine di melanzana sono state aggredite dalle lumache, se anche la melanzana contiene la solanina.


Ma ci sono anche altri piccoli misteri. Per esempio, ho trapiantato due tipi diversi di zucchini. Un tipo è stato completamente distrutto, l’altro sta crescendo indisturbato. Sarà mica un OGM? Siccome sto al momento usando il macerato d’aglio, dopo averle provate tutte, spruzzandolo ogni giorno sulle foglie, come mai certe lumache attaccano una varietà di cipolla, ma non la borrettana e l’aglione? Io per maggior sicurezza, il macerato d’aglio lo spruzzo su tutte le piantine del mio orto, anche sui pomodori, che stanno crescendo bene. Non si sa mai! Non lo spruzzo sulle patate, ché non servirebbe. Un po’ ne spruzzo anche sui finocchi e sulle carote, che non sembrano subire gli assalti delle fameliche lumache. Prima di raccontarvi come ho cercato di difendere i miei ortaggi, devo riferire un’altra sconfitta: i ravanelli sono stati un disastro. E’ bastato che venisse rosicchiata la parte sporgente della rossa radice, per rendere immangiabile il rapanello. Una dozzina, tutti finiti nell’umido. Marci dentro.


Ecco come ho provato a difendere le mie piantine. Essendomi documentato su internet, ho provato con la cenere di legna, mentre i fondi di caffè li sto ancora mettendo da parte, per usarli in futuro. Ho interrato due vaschette contenenti birra, notando sì, il giorno dopo, che due limacce vi erano annegate, ma che anche alcuni coleotteri avevano fatto la stessa fine, perciò le ho rimosse subito. Ho provato con la sepiolite, comprata in un supermercato, ma le lumache vi camminavano sopra come niente fosse. Sto deportando tutte quelle che riesco a trovare, prendendo le chiocciole con le dita, ma le limacce con una pinzetta. E questa sembra l’operazione di maggior successo, tenuto conto che il numero di quelle bestiacce non sembra diminuire affatto. Ora, come accennato, sto usando il macerato d’aglio e ancora non so dire se funzionerà o meno perché dopo la prima volta che l’ho spruzzato è venuta la pioggia, che potrebbe averne ridotto la funzionalità.

Il mio vicino ogni sera esce con la pila, nel suo orto, e le schiaccia sotto i piedi, perché non vuole usare il veleno, come del resto non voglio usarlo io. Un mio conoscente che non vedevo da anni, anche lui contrario ai pesticidi, mi ha confessato che una sera, preso dalla disperazione, è andato nell’orto con un paio di forbici e ne ha tagliate a metà una sessantina. Dopo quella volta ha deciso di abbandonare la coltivazione dell’orto, perché troppo frustrante. Io non ho ancora, per il momento, preso questa decisione. Anzi, ho pensato di coltivarmi l’insalata in casse di legno o di polistirolo, tenendole vicino casa dove le lumache non arrivano. Del resto, all’insalata non serve molta terra, avendo radici poco profonde.



Ora, mentre scrivo, sono le quattro e mezza di notte, un merlo ha cominciato a cantare benché sia ancora buio e io fra poco andrò nell’orto a raccogliere gli importuni molluschi. Se penso che gli allevatori australiani attaccano per le zampe i cani dingo, lasciandoli morire di fame e di sete, e i mafiosi fanno saltare in aria chi indaga sui loro traffici illeciti, devo concludere che moralmente, modestia a parte, sono superiore a tutti loro, o per lo meno non sono un mafioso, né un allevatore di pecore. Siccome dà una certa soddisfazione andare nell’orto con un paio di forbici, ma non per tagliare a metà le lumache, bensì per tagliare qualche cespo di lattuga con cui cenare, penso che insisterò in questo mio agreste passatempo, senza lasciarmi demoralizzare e senza scendere a livelli di crudeltà come fa certa gente cattiva.

9 commenti:

  1. Fa senso sentire un animalista dire " maledette bestiacce"
    Battuta a parte , io ho fatto l' orto per alcuni anni ma non ho mai avuto problemi di questa portata e non ho mai dato nessun prodotto , forse perché era in un contesto urbano , anche se di piccolo paese.
    Gli unici problemi li avevo con le zanzare quando raccoglievo i pomodori , venivo mangiato vivo.
    Quest'anno sto provando l' esperimento dell'orto sul terrazzo, erbe aromatiche , insalate varie , rucola , cipollotti , peperoni e pomodori , ho in parte seminato e in parte trapiantato a fine aprile , inizio maggio ( in effetti Marzo , specie al nord , mi sembra prematuro per certe coltivazioni ) , ho già raccolto qualcosa e pomodori e peperoni stanno crescendo bene.

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    1. Citazione:

      "Fa senso sentire un animalista dire..."



      Gli anarchici non votano, ma una volta mi sorpresi a pensare che sono talmente anarchico che potrei anche candidarmi.


      Se è un Gojim a parlar male degli ebrei è un antisemita, ma se è un ebreo che parla male degli ebrei, allora può farlo.

      Tuttalpiù si dirà che è un ebreo che odia gli ebrei.

      Sulla base di questi ragionamenti, non so quanto sensati, posso dire "maledette bestiacce" proprio in quanto animalista.

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  2. Eterna lotta dei coltivatori con i parassiti, degli allevatori con i predatori.... In Australia, paese famoso per gli estremi, i paradossi, le scellerate iniziative, hanno costruito una rete lunga 5.600 km., alta 2 metri,conficcata 30 cm. nel terreno, per tener lontani i dingos dalle pecore, la Dingo Fence.

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    1. Credo che serva anche per tenere lontani i conigli dalle coltivazioni.

      Ho visto delle foto impressionanti: migliaia di conigli accalcati da una parte e nessuno dall'altra, con molti di loro incastrati tra le maglie della rete, senza poter andare né fuori né dentro, e senza che nessuno vada a salvarli.

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  3. Salve
    Poi leggerò bene tutto però una cosa posso dirtela: mettere vicino alle colture dei fiori di tagete, attirano gli impollinatori e tengono lontano i parassiti.
    Io ne metto una o due piante per filare e non ho mai avuto problemi con l'insalata e altro.
    Saluti
    Piero zeneixe

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  4. L'infestazione di taluni insetti dipende probabilmente dalle zone. Sono molti anni che osservo la Natura e penso che le scie malefiche c'entrino anche in questo.
    Comunque talune lumache si pappano anche i tagete, per questo sostengo che dipenda da zona a zona; probabilmente meno la zona è inquinata, più probabilità ci sono di ottenere successo nelle coltivazioni.
    Cassandra

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    1. Dove vivo io non c'è inquinamento, trattandosi di zona prettamente rurale.

      Propendo piuttosto a credere che la grande presenza di molluschi erbivori dipenda dalla zona umida in cui mi trovo. Non a caso, le pavoncelle trovano i loro terreni umidi ideali per nidificare.

      Tanto è vero che a nord della linea delle Risorgive, cioè a nord di Codroipo, il problema delle lumache non c'è.
      Me lo diceva un agricoltore biologico pochi giorni fa.

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    2. Non consideri neppure il discorso dei veleni e di tutto quello che rilasciano dall'alto.
      E l'agricoltore biologico è a conoscenza dell'esistenza delle scie chimiche?

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