Fonte: UDINE.news
Il lupo è ritornato nella foresta di Tarvisio qualche anno fa. Alcuni soggetti in dispersione da altri branchi si sono stabiliti sul territorio cercando di formare nuove coppie. Ora l’allarmismo, di questi ultimi mesi, spesso determinato da una vera mancanza di conoscenza sul comportamento di questo canide, sembra quasi condizionato da una commistione tra terrore e fascino mitologico provocato da una cospicua letteratura e cinematografia che alimenta le fobie della psicologia umana. Il lupo, come gli altri animali selvatici che abitano la foresta, appartiene ad un sistema naturale perfetto ed in quanto tale ha la sua funzione per mantenerne l’equilibrio.
Cani inselvatichiti spesso, ex randagi, magari incrociati con qualche lupo verace, et voilà. Una sorta di dingo o di coyote nostrale, che bazzica sempre di più le estreme periferie dei centri abitati. Pessima fama il canide in oggetto, in parte meritata. Ne sanno qualcosa i pastori, gli allevatori eccetera. Seguono vendette e stragi, anche di cuccioli. Un classico. Peraltro si sente la mancanza di un Francesco sedicente umbro, sedicente globale in verità. Un enorme lupo feroce terrorizzava le campagne di Gubbio, prima della venuta di Don Matteo. Il Santo anche lui quasi subito, si fece incontro alla fiera. Qua la zampa fratello lupo, smetti di rompere le balle ai pastori, di terrorizzare pulzelle e infanti, te lo ordino. Il bestione irsuto si addolci come d'incanto, e cambio vita e costumi. Divenne un cane melenso, schernito financo dai fanciulli, preso a calci dagli osti, dai becca, dai salsamentieri. Prossimo alla fine, fondò, insieme ai passerrotti rincoglionita di chiacchiere dal Francesco durante il soggiorno romano, fondò dicevamo la LIPUEL, acronimo di Leva Italiana Protezione Uccelli E Lupi....
RispondiEliminaLega italiana ovviamente, più qualche altro involontario erroruccio....
RispondiEliminaSi dice che in realtà il...Lupo di Gubbio fosse un brigante.
EliminaAgli uccelli parlo anch'io, ma loro non mi ascoltano!
Sono come le donne.