Testo di Davide Rufino
Il cuculo (Cuculus canorus) non è famoso solo per il suo canto, ma scatena spesso reazioni indignate anche per il suo comportamento. La sua abitudine di parassitare i nidi di altre specie comporta spesso pareri altamente critici e negativi su questa specie, come se potessimo giudicare il mondo naturale e le sue leggi secondo l'etica e i valori morali che ci siamo dati. Niente di più sbagliato. In natura sopravvive chi si adatta, e ogni specie trova il suo modo di farlo. Personalmente trovo molto affascinante il cuculo proprio per il suo comportamento, frutto di una storia evolutiva peculiare e che pone quesiti etologici intriganti. Ad esempio, come questi uccelli si siano evoluti per studiare il comportamento di altre specie e deporre uova in altri nidi approfittando della loro disattenzione, come il loro pullo - appena nato - spinga fuori le altre uova, o come il loro canto sia innato non avendo la possibilità di apprenderlo. Ma soprattutto, è incredibile come più popolazioni di cuculo abbiano sviluppato in parallelo una loro "cultura" prediligendo per più generazioni una specifica specie-ospite e adattandosi di conseguenza, evolvendo, uova man mano sempre più simili ai loro "baby sitter" per minimizzare le probabilità che questi ultimi riconoscano le uova "intruse" e le tolgano di mezzo. Dei veri e propri maestri dell'inganno, senza scrupoli solo per chi li giudica (erroneamente) con l'occhio intriso di moralismo ormai tipico dell'uomo. All'occhio della scienza, libera da questi pregiudizi, è una specie sorprendente. Per questa ragione, trovo il cuculo uno degli uccelli più interessanti in assoluto.
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