Testo di Walter Meloni
๐๐๐ซ๐๐ก๐́ ๐ข ๐ฏ๐๐ ๐๐ง๐ข ๐๐๐ง๐ง๐จ ๐๐ข ๐ฅ๐จ๐ซ๐จ ๐๐ข๐๐ข ๐๐๐ข ๐ง๐จ๐ฆ๐ข ๐๐ก๐ ๐๐ฆ๐ฎ๐ฅ๐๐ง๐จ ๐ช๐ฎ๐๐ฅ๐ฅ๐ข ๐จ๐ซ๐ข๐ ๐ข๐ง๐๐ฅ๐ข? ๐๐จ๐ง ๐ฉ๐จ๐ฌ๐ฌ๐จ๐ง๐จ ๐๐ก๐ข๐๐ฆ๐๐ซ๐ ๐ข ๐ฅ๐จ๐ซ๐จ ๐ฉ๐ข๐๐ญ๐ญ๐ข ๐ข๐ง ๐ฆ๐๐ง๐ข๐๐ซ๐ ๐๐ข๐๐๐๐ซ๐๐ง๐ญ๐?
Per una convenzione linguistica chiamata ๐๐๐ญ๐๐๐ซ๐๐ฌ๐ข.
La catacresi consiste nell’estendere una parola o una locuzione oltre i limiti del suo significato proprio, allo scopo di far capire meglio all'interlocutore di cosa stiamo parlando. Ad esempio, quando diciamo "le gambe del tavolo", "il latte detergente", "il collo della bottiglia", non stiamo parlando di vere e proprie gambe fatte di ossa, tendini e nervi, ma le chiamiamo gambe per evocarne determinate caratteristiche: essere lunghe e dritte e sorreggere una struttura. In cucina, la catacresi รจ utilissima per evocare alcune caratteristiche sensoriali dell'alimento come la forma e il sapore, oppure il suo utilizzo. Alcuni esempi sono l'uovo di Pasqua (cioccolato cavo di forma ovoidale), il salame di cioccolato (dolce cilindrico che si mangia a fettine), la pasta allo scoglio (pasta al sapore di mare ma che non contiene rocce). Nel caso dei cibi vegani, abbiamo il latte vegetale (รจ bianco e si beve a colazione), il ragรน vegetale (si usa per condire la pasta e ha lo stesso sapore e consistenza del ragรน), il burger vegetale (รจ a forma di disco, di solito ha aspetto, sapore e consistenza simili a un burger di carne) e un sacco di altre cose che pur avendo ingredienti diversi hanno un aspetto, un sapore e una consistenza simili a quelli del piatto tradizionale.
Lo stesso vale per gli alimenti senza glutine, che pur essendo fatti con farine di cereali gluten free "imitano" alcuni cibi tradizionali come pane, pasta e pizza: chiedereste mai a una persona intollerante al glutine perchรฉ vuole mangiare la pizza anzichรฉ sgranocchiarsi una pannocchia, o ci arrivate da voi? Se non ci arrivate, ve lo spiego: perchรฉ anche le persone con restrizioni alimentari vogliono godersi il cibo che si mangia nei contesti sociali e che sono abituate a mangiare dall'infanzia, basta ovviare sostituendo gli ingredienti, visto che la creativitร e la tecnologia ce lo permettono. Lo stesso identico discorso vale per la categoria dei cibi "fit", anche se lรฌ spesso ho visto piatti con nomi davvero molto tirati per i capelli, tipo "lasagne" fatte con strati di salsa di pomodoro e zucchine lesse, o "tiramisรน" fatti con strati di gallette di riso, yogurt greco e polvere di caffรจ senza zucchero. ร anche vero perรฒ che se una persona a dieta si sente felice all'idea di mangiare tiramisรน anche se sta mangiando gallette, non capisco perchรฉ dovrei fare il guastafeste.
Il ragionamento รจ corretto e mi pare di poter dire che, nella pratica, il meccanismo funzioni piuttosto bene.
RispondiEliminaSi tratta perรฒ, sostanzialmente, di mentire a se stessi.
E quella รจ una brutta strada da prendere, perchรจ si sa dove si inizia e non si sa dove si finisce.
E molti dei disastri peggiori che accadono alle persone nascono proprio dal mentire a se stessi (ignorando il vecchio motto: nosce te ipsum).
Lumen
Io non la farei cosรฌ tragica.
EliminaDa quarant'anni bevo latte di soia, da quando dovevo fare i chilometri per comprarlo in erboristeria.
Oggi si trova in tutti i supermercati, grazie al cresciuto numero di intolleranti al lattosio, ma anche grazie, almeno un po', al cresciuto numero di vegani.
Non mi sono mai posto il problema di come chiamarlo, so solo che l'industria lattiero-casearia si รจ lamentata, obbligando per legge a cambiare il nome delle confezioni. Per esempio, da "latte di soia" a "bevanda di soia".
Stanno perdendo clienti e danno fuori di matto.
Questo vale anche per l'industria della carne.
La societร cambia? In meglio?
Forse sรฌ, in piccola parte.