Due cose Esculapio ed ENKI hanno in comune: l’amore per l’umanità e il serpente. Mentre ENLIL, il militare, aveva per simbolo l’aquila, il suo fratellastro ENKI, lo scienziato, aveva per simbolo il serpente. E mentre ENKI, sotto forma di serpente, cercò di sottratte Adamo ed Eva alle grinfie di ENLIL, nel laboratorio militare dove venivano sottoposti ad esperimenti genetici, Esculapio cercava di alleviare i malanni degli uomini, essendo quindi tenuto da tutti in grande considerazione. In ogni tempio dedicato ad Esculapio, i sacerdoti tenevano un serpente e chi ne avesse ucciso uno nel tempio, avrebbe commesso un grande sacrilegio. Esculapio era un Dio minore, cioè un ibrido tra un Anunna e un terrestre. Non si sa chi siano stati i suoi genitori, perché questa informazione si è persa nei meandri del mito. Chi dice una cosa, chi dice un’altra. E anche della sua progenie non si sa niente di sicuro. Si sa solo che due suoi figli, Macaone e Podalirio, seguirono le sue orme, diventando entrambi medici. Il naturalista novecentesco Giuseppe Scortecci ha definito il Colubro di Esculapio come “serpente tipico”, ovvero con le caratteristiche anatomiche che ci si aspetterebbe da un serpente. Volgarmente è conosciuto con il nome di Saettone, data l’agilità con cui fa perdere le sue tracce. Se domenica 12 maggio sono riuscito a prenderne uno per la coda è perché non si era ben termoregolato, cioè non era ancora...”cotto” a puntino, ma ancora un po’ intontito per il freddo della notte. Sempre secondo Giuseppe Scortecci, il nome latino di questa specie di ofido è Elaphe longissima, ma poi, in tempi successivi, qualche tassonomista lo ha chiamato Zamenis lungissimus, nome che detiene tuttora. Se di tanto in tanto vengono fatti questi cambiamenti di nome è perché vengono scoperte nuove specie, oppure, meglio, perché si fanno spostamenti di specie da un genere ad un altro. Insomma, si mette ordine. Il “mio” colubro mi ha dedicato, obtorto collo, due giorni della sua vita, chiuso nel terrario, dove ha trascorso il tempo praticamente dormendo. Quando, dopo circa 50 ore l’ho liberato, nello stesso luogo della cattura, mi è sembrato del tutto a suo agio e tranquillo. Ma, benché trattato con il massimo rispetto e le massime cure nel manipolarlo, sono sicuro che le critiche di quelle anime belle degli animalisti, non mancheranno. Spero che per tale mio sopruso nei confronti di un saettone, il Grande Serpente, che è chiamato diavolo e Satana, non mi abbia riservato un posto nel luogo caldo dove risiede e dove magari mi sta già aspettando.
Bel video. Grazie per aver condiviso.
RispondiEliminaNon è proprio un video fatto bene perché mi sono tagliato la testa da solo.
EliminaFreeanimals
Oltre le colonne di Boez e Yachin, nell'oltretomba massonico, lo spirito inquieto di Angela Piero si aggira sacramentando, ché a lui duole aver realizzato non esser stato
RispondiEliminaIn vita un vero divulgatore zoologico e scientifico, limitandosi a ricicciare ai tapini teleabbonati vecchi filmati della National Geographic....
Per contro il Free ci pastura con testi massicci, onusti di dottrina e dettaglio, corroborati da agili ma non meno interessanti filmati. Ambito zoologico. Ca va sans dire...
Troppo onore. Non sum dignus, Domine!
EliminaFreeanimals
Boaz e Jachin.
EliminaLa colonna destra si chiama Jachin e la colonna sinistra si chiama Boaz.
Boaz, il pilastro del lato sinistro, simboleggia la forza.
Jachin, il pilastro di destra, simboleggia la saggezza e la creazione.
Insieme sono i pilastri della "stabilità".
In massoneria i pilastri spesso rappresentano due sfere: celeste e terrena.