Testo di Anonimo
Cogito ergo sum. Cartesio vi perviene mosso dalla ricerca di un metodo che dia la possibilità all'uomo di distinguere il vero dal falso, non soltanto per un fine strettamente speculativo, ma anche in vista di un'applicazione pratica nella vita. Per scoprire tale metodo, il filosofo francese adotta un procedimento di critica totale della conoscenza, il cosiddetto dubbio metodico, consistente nel mettere in dubbio ogni affermazione, ritenendola almeno inizialmente falsa, nel tentativo di scoprire dei principi ultimi o delle massime che risultino invece indubitabili e su cui basare poi tutta la conoscenza. Cartesio sostiene che nemmeno le scienze matematiche, apparentemente certe, possono sottrarsi a tale scetticismo metodologico: non avendo una conoscenza precisa e sicura della nostra origine e del mondo che ci circonda, si può ipotizzare l'esistenza di un "genio maligno" che continuamente ci inganni su tutto, anche su di esse. Si giunge così al dubbio iperbolico, estremizzazione limite del dubbio metodico. A prima vista, quindi, per l'uomo non c'è alcuna certezza. Eppure, quand'anche il "genio maligno" ingannasse l'uomo su tutto, non può impedire che, per essere ingannato, l'uomo deve esistere in qualche modo. Non è certo detto che l'uomo esista come corpo materiale, perché egli non sa ancora nulla della materia. Ma l'uomo è sicuro di esistere in quanto è un soggetto che dubita, e quindi pensa. Cogitare in latino significa «pensare»: l'uomo perciò esiste perlomeno come sostanza pensante o res cogitans.
Feci la mia tesi di laurea suilla fisica di Cartesio. Un suo contemporaneo (non mi ricordo chi: forse il grande scienziato Christian Huyghens) scrisse che quella di Cartesio era "un buon romanzo di fisica". Cartesio è responsabile di una concezione estrema di antropocerntrismo perché ha diviso il pensiero dalla natura. E' arrivato a dire che gli animali non umani non soffrono perché sono privi di pensiero. Cartesio diede luogo a due indirizzi opposti. Chi partì dal cogito divenne spiritualista e chi partì dalla natura divenne materialista. Fu sempre un presuntuoso. Morì a soli 53 anni perché accettò l'invito in Svezia della regina Cristina, una pazza che dopo un'attesa di un mese lo costringeva a farle lezione di filosofia alle 5 del mattino. Si prese una polmonite e rifiutò di fare impiego dei metodi di allora contro la polmonite. Nelle scienze non apportò alcunché di nuovo. La sua geometria analitica fu superata da Pierre Fermat, che professionalmente era un giudice di Bordeaux. Per spiegare la rifrazione della luce pensò che la luce si trasferiva più veloce nei mezzi più densi, contro il senso comune. E' vero tuttavia che in questo errore cadde anche Newton, che pensava che nei mezzi più densi fosse maggiore la forza di attrazione. Christian Huyghens spiegò la verità nel suo Trattato della luce. Huyghens pensò che la luce si trasmettesse tramite onde e che queste onde trovassero resistenza maggiore in un mezzo più denso. In questo modo Huyghens precorse la teoria ondulatoria della luce di Maxwell. Fermat dimostrò matematicamente che la luce trovava un maggiore ostacolo nei mezzi più densi. Per quanto riguarda le regole della distribuzione della velocità nell'urto tra i corpi Cartesio non ne indovinò nemmeno una perché giunse ANCHE a scrivere che un corpo che urti contro un altro di massa maggiore sarebbe stato costretto a rimbalzare senza avere trasmesso alcuna velocità al corpo di massa maggiore. A chi gli faceva notare che ciò andava contro l'esperienza Cartesio rispondeva peggio per l'esperienza giacché egli aveva dedotto matematicamente la conclusione. INCREDIBILE. Huyghens anche in questo caso spiegò la vera redistribuzione delle velocità nell'urto tra i corpi. Cartesio ebbe il solo merito di avere pensato che l'universo fosse infinito, contro tutta la tradizione che pensava il contrario, tradizione a cui non si sottrassero nemmeno Copernico, Galileo e Newton. Cartesio escludeva a priori l'attrazione tra i corpi nel vuoto, non esistendo per lui il vuoto in natura, e pensava che il sistema solare si spiegasse con dei vortici di materia. Scherzando si può dire: Coito, ergo sum.
RispondiEliminaQuesto lungo commento è mio. Pietro Melis
RispondiEliminaUn commento dotto per il quale la ringrazio.
EliminaCredo che lo pubblicherò in prima pagina.
Ogni tanto fa bene respirare un po' di cultura, oltre alle notizie di cronaca e di politica.