Testo di Sergio Pastore
Ortega y Gasset, il mio filosofo, ha scritto un articolo o un saggio: “Cuando no hay alegría”. Sí, quando non c’è allegria qualcosa non va. E João Guimarães Rosa (uno scrittore brasiliano, l’autore del “Grande sertão”) scrive persino: “ll guado della vita è l’allegria”. E il sottoscritto dice: il senso della vita è la gioia - visto che quando siamo felici mica ci chiediamo che senso abbia la vita. La domanda sul senso della vita sorge quando le cose vanno storte e tutto ci appare appunto senza senso: bisogna perciò provare di nuovo gioia. Hai scritto recentemente nel tuo blog che sei felice nella natura. Allora le cose ti vanno bene, nonostante le atrocità del presente.
Sottoscrivo.
RispondiEliminaAggiungo che l' uomo ha il dovere di cercare la felicità ( la propria , che di conseguenza si ripercuote in quella degli altri ) e di non farsi invischiare nei meandri dei pensieri negativi che arrivano da tutte le parti.
Forse non c'è soluzione, ma per un cacciatore la felicità è vedere un fagiano esplodere in volo in una nuvola di piume, da lui colpito, e per un vivisettore infliggere dolore a un animaletto sotto il suo dominio.
EliminaLa legge permette al cacciatore e al vivisettore di ricavare felicità da ciò che amano fare.
La legge è quindi demoniaca e non la si può cambiare, benché ci facciano credere che sia possibile.
Ecco un classico esempio di " farsi invischiare nei meandri dei pensieri negativi "
EliminaEmpatia ed immaginazione. Queste sono le disgrazie di tutti gli animalisti.
EliminaSappiamo. Ce lo hanno fatto vedere, ce lo fanno vedere continuamente, come massacrano i nostri bimbi, i nostri amici, le creature indifese di fronte ai prepotenti, quei maledetti assassini.
Rabbia e disperazione!
Da qualcuno chiamate "pensieri negativi".
E quel qualcuno ha dannatamente ragione!
Mi dispiace per Bobo, ma non vedo un gran rapporto tra la felicità propria e quella degli altri.
EliminaAnzi, se è corretta la mia teoria della felicità come senso di superiorità (ma ovviamente è solo un'idea mia), la felicità di moltissime persone è basata quasi necessariamente sull'infelicità altrui.
Per questo è nata la filosofia utilitaristica di Peter singer, che cerca la maggior quantità possibile di felicità per il maggior numero possibile di essere umani.
EliminaFreeanimals
Io sono rimasto a Singer che vendeva le macchine da cucire che aveva anche mia mamma.
EliminaRispondo a Sergio.
RispondiEliminaCome si sarà capito, gli esseri umani mi annoiano, ma li devo frequentare per lavoro.
Gli animali no, non mi annoiano mai. Sono attratto dalle forme di vita "aliene" che ci circondano ma che a molti non piacciono. Ho cercato per tutta la vita di convincere gli altri miei simili a rispettare gli animali, ma con scarsi, se non nulli, risultati. E questo è uno dei motivi per cui gli esseri umani mi annoiano: perché disprezzano, temono e odiano il...Diverso, l'Altro-da-noi, l'Animale.
Quando sono in mezzo alla natura, mi basta un raggio di luce fra le fronde, la rugosità delle cortecce degli alberi, un'infiorescenza multiforme e profumata, un muschio imperlato di rugiada, il ronzio di qualche insetto che va dove non si sa, il canto di un uccello che non conosco, e anche quello di uccelli che conosco, una brezza che arriva all'improvviso. E potrei continuare...
Cos'è questo mio rapporto con la natura?
Un narcotico, un anestetico? una droga? uno scacciapensieri?
Sì, tutto questo e molto altro.
Penso spesso alla mia dipartita, al nulla, alla morte, ma non quando cammino, osservando ciò che mi circonda, in mezzo alla natura. La quale è per me un Salva-Vita, una distrazione e un'attrazione, la casa primigenia, la culla dell'umanità, la nostra vera patria negletta.
"Cos'è questo mio rapporto con la natura?
EliminaUn narcotico, un anestetico? una droga? uno scacciapensieri?"
Ma cosa dici! Nessuna di queste brutte o banali cose, in quei momenti vivi in armonia col tuo ambiente e ti rallegri delle cose che osservi e che trovi belle, interessanti, sorprendenti. Queste cose ti mettono "allegria", sinonimo di felicità. Purtroppo molti le cose suddette non le vedono e non le sentono più e non è sempre colpa loro. Qualcuno ci vuol male. Persino un razionalista come Leopardi immaginava che un dio malevolo, Arimane, si dilettasse a tormentarlo. Fra parentesi, Leopardi odiava la natura e la solitudine (cosi racconta Ranieri), quando era in campagna si annoiava e voleva tornare il più presto possibile in quell'inferno di Napoli.
Citazione:
Elimina"Un narcotico, un anestetico? una droga? uno scacciapensieri?"
I poeti maledetti di Francia bevevano l'Assenzio e traevano ispirazione per la loro arte.
Anestetico? Prova a sottoporti a una operazione chirurgica senza di lui!
Quando avevo la sciatica, un anno e mezzo fa, così dolorosa che non potevo né camminare, né guidare, se avessi potuto entrare in una farmacia e comprare della marijuana, mi sarei risparmiato molte sofferenze.
I pensieri negativi, come li chiama Bobo, li abbiamo tutti e secondo me è fisiologico, ma ognuno li...scaccia a modo suo.
Per allontanare l'idea che moriremo, c'è chi tifa per il calcio e scaccia i cattivi pensieri andando alla partita.
C'è chi, per la stessa ragione, va a caccia di animali, elargendo morte per allontanare il pensiero della sua propria morte.
C'è chi, come me, va in giro per la campagna e per i boschi, così da dimenticare che un giorno, spero il più tardi possibile, non potrò più godere delle bellezze naturali.
Farsi invischiare nei meandri dei pensieri negativi significa , per me , andare con la mente oltre il mondo che posso vedere e toccare.
RispondiEliminaSe ci mettiamo a pensare ( pensieri indotti ) a tutte le ingiustizie che ci sono non ne usciamo più , sprechiamo la nostra vita e non cambiamo di una virgola le dinamiche generali.
Quindi : se io vedo un cacciatore che impallina un fagiano e il mio livello di coscienza si indigna , vado da lui e gliene dico quattro anche incazzato e magari se la cosa degenera ci faccio anche a botte , ma allo stesso modo non posso rovinarmi la vita pensando a quanti fagiani verranno impallinati o a tutte le degenerazioni sparse ovunque nel pianeta.
Non è compito del singolo portare sulle spalle tutto il peso del mondo , compito del singolo è fare funzionare bene il proprio mondo.
Verissimo, disperarsi per situazioni che non possiamo cambiare è insensato. E infatti ci siamo dispiaciuti per molti giorni per i bambini palestinesi assassinati dagli ebrei, ma poi ci siamo rassegnati e ci siamo fatti distrarre dal solito tran tran di ogni giorno.
EliminaFreeanimals
ottima risposta !
EliminaLa natura ci vuole morti.
RispondiEliminaforse,si nasce già morti..ma
cè ne accorgiamo solo quando moriamo.
Ma no, che esagerazione.
EliminaLa Natura può sembrare cattiva o spietata, ma è solo indifferente.
Al massimo, se si interessa di qualcosa, è della tua replicazione.
Non far caso a Leonardo. È un troll surrealista.
EliminaFreeanimals
Utile la lettura di "Lettera sulla felicità" di Epicuro.
RispondiEliminaLettera sulla felicità.
EliminaVisto che l'argomento è di quelli importanti (la felicità appunto), mi permetto di affiancare alle riflessioni del grande Epicuro quelle del modesto Lumen:
RispondiEliminahttps://ilfenotipoconsapevole.blogspot.com/2024/04/superior-stabat-lupus.html
Chi è Sergio Pastore? Colui che in passato mi scriveva personalmente dalla Svizzera e poi ha smeso? Perché? Ricordo che conveniva con me sul fatto che il filosofo Severino era un ultrapermenideo che giungeva a scrivere che la morte è uno sparire dal mondo dell'invisibile per tornare un giorno nel visibile. Fantasia che galoppa. Ma guai a parlare male di Severino perché i suoi seguaci non te la perdonano
RispondiEliminaIo sono vissuto bene fino ad oggi senza mai aver letto alcun libro di Severino.
EliminaPerò il nome mi piace.
Ultraparmenideo.
Mi dimentico quasi sempre di firmare visto che Roberto ha cessato di porre il mio nome in automatico. Sono Pietro Melis l'autore del precedente commento
RispondiEliminaScusi, ma io non ho cessato di porre il suo nome in automatico. Non ho fatto niente.
EliminaDev'essere un problema di software del suo computer.