mercoledì 10 agosto 2011

Il mosaico della legge mosaica



Tradizionalmente il Pentateuco è attribuito a Mosè, ma gli eruditi sanno che a scrivere i primi cinque libri della Bibbia furono diversi autori rimasti sconosciuti. Tradizionalmente Gesù nacque il 25 dicembre, ma gli eruditi sanno che quella è la data in cui si celebravano i natali del sole. Via di questo passo, l’elenco dei concetti spacciati per cristiani, ma che in realtà derivano da miti e leggende anteriori, provenienti da diverse culture, si fa lunghissimo. Fino ad oggi sapevo che il Nuovo Testamento era una compilazione di racconti scritta a partire dal terzo secolo dopo Cristo, manipolata già all’origine, ma che il Vecchio Testamento, se escludiamo il mito della creazione e del diluvio universale, era il resoconto più o meno corrispondente della storia dell’antico Israele.
Fino ad oggi. Cioè finché non ho letto il Pentarticolo sugli angeli nel numero di agosto di X Times. Di questo Pentarticolo si conoscono i nomi degli autori, un anglosassone e quattro latini: Andrew Collins, Corrado Malanga, Mike Plato, Silvia Agabiti Rosei e Adriano Forgione. Di questi articoli, come per il Genesi, di gran lunga il più interessante è il primo, a riprova del fatto che gli anglosassoni, in fatto di studi di archeologia e paleontologia, sono sempre un gradino più avanti degli italiani.
Liquido subito i tre centrali: Silvia Agabiti, in Rosei fa il suo compitino, senza infamia e senza lode; Mike Plato fa il suo minestrone, indigesto e incomprensibile e Corrado Malanga cavalca il suo cavallo di battaglia dell’identificazione tra angeli e alieni.
Forgione avanza la coraggiosa ipotesi che gli angeli “caduti” siano stati i Neanderthal, scesi da un imprecisato nord ed entrati in contatto con i Cro-Magnon. I Neanderthal, accoppiandosi con i Cro-Magnon/Sapiens, avrebbero dato luogo ai Nephilim, ibridi intelligenti e bastardi che poi in fondo saremmo noi stessi. Intelligenti e bastardi. Non so se mi spiego. 
 
L’ipotesi è supportata da studi sul DNA condotti dalla genetista Rosalind Harding, ma contrasta con quanto finora si è saputo sui Neanderthal, che ci sono sempre stati descritti come corpulenti, ottusi, decisamente primitivi e forse nemmeno in grado di articolare un linguaggio comprensibile. La questione comunque è ancora tutta da approfondire.
Collins, invece, presenta i risultati dei suoi studi sulle culture antiche e giunge alla conclusione che gli angeli che si accoppiarono con le figlie degli uomini erano in realtà una tribù di sciamani provenienti dalle alture del Curdistan ed entrati in contatto con le popolazioni delle pianure a sud, ovvero con gli antenati degli ebrei, o qualunque popolo vivesse da quelle parti all’epoca.
Lo scontro fra civiltà reca sempre con sé turbamenti vari e in questo caso gli sciamani vestiti da uccello furono accusati di un duplice reato: essersi impossessati di donne locali, insegnando loro a truccarsi, e aver reso edotti sulle arti “magiche” quanti erano disposti ad ascoltarli. Anzitutto va chiarito che erano vestiti con manti di piume d’uccello perché quello era il loro costume sciamanico tradizionale, essendo gli uccelli considerati come il miglior veicolo per il viaggio astrale e per raggiungere la divinità. Che si siano impossessati di ragazze indigene non c’è da meravigliarsi: forse le loro donne si erano stufate di loro o erano morte per qualche misteriosa ragione o le avevano uccise essi stessi e un caso da sussidiario, che ci dovrebbe rendere familiare il concetto di matrimonio misto, è quello del ratto delle Sabine, che tutti noi abbiamo studiato alle elementari. L’istinto diceva ai nostri antenati di andare a cercare moglie altrove, se si voleva evitare il rischio dei matrimoni fra consanguinei, forieri di malformazioni nei figli. I nostri antenati saranno stati anche selvaggi, ma non erano ciechi e si sono accorti che sposarsi tra fratelli e sorelle non è cosa sana.
L’altro grande peccato di questi sciamani piumati è di aver insegnato l’astrologia, la metallurgia e l’agronomia, tutte cose che sono patrimonio del diavolo e non di Dio, che ci vuole umili vasi d’argilla a lui dipendenti, senza grilli per la testa, capaci di usare osso, pietra e tutt’al più legno, ma non strumenti di metallo, facilmente trasformabili in armi. Per il clero dell’epoca dovevamo rimanere umilmente dediti a caccia e raccolta e non ferire il ventre molle di Madre Terra con vanghe e picconi.
Gli Dei sono sempre stati gelosi delle loro conoscenze: basti vedere cosa è successo a Prometeo e una traccia di tale possessività si trova anche nel Genesi, nella proibizione di mangiare dell’albero della conoscenza del bene e del male.
Tra lo scandalo degli accoppiamenti non autorizzati e la distribuzione del sapere magico e tellurico, si capisce che quegli sciamani arrivati tra capo e collo all’interno di una società tranquilla e pacifica, non furono ben visti dai sacerdoti che gestivano le anime semplici dei loro sottoposti. Era inevitabile che quegli sciamani-uccello andassero incontro alla disapprovazione dei notabili del luogo, nella fattispecie composti anch’essi da sciamani ma di un’altra parrocchia.
Fu così che gli antenati degli ebrei, o chi per essi, per spiegare la venuta di quella piccola orda di scapoli assatanati, nonché dispensatori di conoscenze sospette, dissero che si trattava di angeli scacciati dal paradiso, che si erano ribellati al Padre e che non avevano saputo resistere alla tentazione di fornicare con le figlie degli uomini. Da lì, passando per Elena di Troia, ad arrivare ai processi degli anni Settanta del secolo scorso, con i giudici che concedevano attenuanti agli stupratori perché la ragazza stuprata si vestiva indecentemente, il passo è breve. La colpevolizzazione della donna ha lontane origini, come le femministe sanno bene. Se le figlie degli uomini fossero state tutte racchie, come i sacerdoti auspicavano, gli angeli non si sarebbero ribellati, Satana avrebbe continuato a fare il bravo ragazzo e gli sciamani vestiti da uccello se ne sarebbero rimasti in Curdistan.
Anche se, oltre al Genesi ovviamente, a parlare della “caduta” degli angeli è solo il Libro di Enoch, considerato apocrifo, la cui compilazione iniziò nel 165 avanti Cristo, le confessioni cristiane hanno accettato l’idea che un certo numero di angeli si ribellò a Dio, accoppiandosi con il genere umano e dando luogo ai giganti, di nome e di fatto, ovvero grandi uomini potenti e autoritari, ma grandi anche di statura. Della caduta degli angeli fanno cenno anche i rotoli del Mar Morto, ma furono trovati solo nel 1947 mentre l’idea della ribellione angelica era stata accettata già da secoli. C’è anche il “sequel”, ovvero Enoch 2, conosciuto anche come Enoch slavo, composto di cinque manoscritti in cirillico, che conferma l’esistenza dei vigilanti. C’è addirittura il Libro dei giganti, ma non sappiamo cosa contenesse perché è andato perduto o più probabilmente bruciato in quanto….blasfemo. Se ne hanno solo riferimenti in altre fonti.
Vigilanti è la traduzione di “irin”, coloro che vigilano e dovrebbero essere proprio quella tribù di sciamani scesi da nord che, accoppiandosi con donne ebree, diedero inizio a una stirpe di dominatori. Secondo il libro di Enoch erano in numero di duecento, ma si sa che valore avessero i numeri, all’epoca.
Le cose, però, finirono male. Dopo aver schiavizzato gli uomini, quei giganti, chiamati anche Nephilim, s’incattivirono, cominciarono a divorare carne umana, a cacciare animali e uccelli e finirono per mangiarsi l’un l’altro. Il che mi ricorda, almeno nella prima parte, quel buongustaio di Polifemo, che voleva gustarsi Odisseo, ma almeno tra di loro, i ciclopi, non si sbranavano. Anche nel loro caso, sembra non andassero molto d’accordo con le divinità in carica.
Come è stato possibile che le religioni cristiane abbiano accettato per buona la leggenda dell’entrata in contatto di una civiltà superiore con una inferiore, trovando al contempo una spiegazione al male che imperversa sulla Terra?
La spiegazione può essere riassunta così:
1) Lo scontro di civiltà passò alla storia e fu ripreso da sumeri, accadi, babilonesi e naturalmente ebrei, che lo misero – questi ultimi - nero su bianco nel Genesi.
2) Bisognava trovare un colpevole all’esistenza del male sulla Terra e naturalmente questo doveva essere trovato fuori dal popolo eletto, dunque in un intervento esterno di natura imponderabile.
3) I compilatori del Genesi e del libro di Enoch preferirono descrivere un Dio onnipotente per modo di dire, incapace di gestire crisi all’interno delle sue stesse creature spirituali, un Dio tollerante e benevolo anche verso dei sabotatori dichiarati quali erano i demoni ribelli, pur di non vedere l’evidenza che il male è dentro l’uomo, frammisto al bene.
4) L’idea di un Dio unico era stata accettata da tempo ormai, dopo che il politeismo era stato dichiarato fuorilegge. Operazione compiuta da Achenaton in Egitto, per difendersi dall’invadenza della classe sacerdotale, ma anche da altre religioni, che forse considerarono saggio effettuare la stessa svolta epocale che era stata fatta nella valle del Nilo. Del resto, si sa che Mosè, se mai è esistito, era egiziano e gli autori della Bibbia subirono l’influenza sia della cultura dei faraoni che di quella babilonese, essendo per parte della loro storia finiti schiavi degli uni e degli altri. Una specie di sindrome di Stoccolma ante litteram.
5) Da fatti realmente accaduti, attraverso i racconti orali, il mito viene registrato su testo duraturo, sia esso papiro o tavoletta d’argilla. Come il diluvio universale è la versione confusa ed edulcorata di un evento catastrofico realmente accaduto, così la “caduta” degli angeli ribelli, che diede origine al diavolo e ai suoi demoni e che tanto male ha provocato in termini di superstizione, processi inquisitoriali e roghi, è un fatto normale di migrazione di popoli realmente avvenuto.
6) Si capisce che quegli strani uomini della medicina, bardati con piume d’uccello, facessero un po’ impressione: sarebbe come se noi ci trovassimo di fronte a quei medici settecenteschi che per proteggersi dalla peste indossavano maschere con lunghi lugubri becchi d’uccello, all’interno dei quali mettevano erbe aromatiche. Se nessuno ce lo spiega e ce li trovassimo davanti all’improvviso, ci farebbero venire una bella strizza! Così nacquero, nell’immaginario collettivo dei proto-ebrei, le figure angeliche, che sono l’altra faccia della medaglia di quelle demoniache.
7) Infine, posto che gli angeli del Vecchio Testamento non avevano ali e che gli autori dei dipinti commissionati dalla Chiesa gliele installano a partire dal terzo o quarto secolo dopo Cristo, si capisce che l’angelo alato, recuperato da antichissimi miti pagani, faceva parte dello stock di credenze volute da Costantino e restaurate con il concilio di Nicea.
Resta da chiedersi come mai quegli sciamani con il culto degli avvoltoi, scambiati essi stessi per uomini-uccello, fossero così progrediti in termini di conoscenze tecnologiche. Collins avanza l’ipotesi che venissero dall’Egitto, allontanatisi da lì nell’epoca in cui fu costruita la sfinge, durante l’era zodiacale del leone, cioè circa diecimila anni fa. A quell’epoca esisteva in Egitto una proto-agricoltura, sospesa per 1500 anni a causa di un cataclisma legato a fuoco e acqua, ovvero inondazioni e vulcanismo. Quella primitiva agricoltura fu interrotta perché, causa catastrofe, coloro che poi sarebbero diventati sciamani-avvoltoio si trasferirono in Curdistan, per poi scendere a sud con le loro conoscenze e la loro libidine insoddisfatta.
Una parte del lungo articolo di Collins riguarda gli uomini serpente e la capra infernale. E mentre sull’aspetto rettiliano delle statuette di Ubaid c’è ancora qualcosa da scoprire, sul perché il diavolo venga mostrato come un caprone c’è una spiegazione semplicissima: non tutti gli sciamani curdistani avevano l’uccello come animale totemico, ma ce n’erano anche di quelli che si identificavano nella capra, Azazel, quella purtroppo che gli ebrei mandavano a morire nel deserto, dopo averla caricata dei loro peccati.
Volendo, rimane ancora da chiedersi da dove venissero quegli eruditi installatisi in Egitto, in possesso di conoscenze d’ingegneria, astrologia e agronomia e si potrebbe rispondere che venivano da Atlantide, ma, a questo punto, anche Collins getta la spugna.
Una cosa sembra ormai accertata: la Bibbia è un collettore di miti rielaborati e manipolati. Un mosaico d’idee, poesia, favole e antichi accadimenti assemblato magistralmente, come neanche i maestri spilimberghesi saprebbero fare, ma non privo di palesi contraddizioni. Un vero miracolo della letteratura mondiale. Da essa sono nati gli angeli e i demoni, come dal sentimento religioso, intrinseco dell’animo umano, è nato un unico Dio tutto fare, dopo che ne erano nati diversi e specializzati, messi poi in quiescenza. Sarebbe bello poter prendere coscienza di questa sua nobile origine, ma la faziosità e l’intolleranza sembra siano insopprimibili nella psiche umana e anche a proposito della Bibbia si può dire che l’inferno è lastricato di buone elucubrazioni.

6 commenti:

  1. Articolo "dissacrante" nella sua pungente ironia. Il tema dei malakim è complesso e, a volte, è preferibile incenerire tutto con la beffa che cimentarsi in analisi erudite, tanto che cosa traiamo dalla conoscenza?

    Mike Plato supera sé stesso, quando inventa le etimologie e assimila l'inglese all'aramaico.

    Ciao

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  2. Ciao Zret!
    Come al solito ho fatto arricciare il naso a più di un utente su Stampa Libera. A chi mi ha chiesto se non ho paura a offendere Dio, ho risposto che il mio intento era solo quello di fare una recensione alla rivista X Times e che mi aspettavo che oltre a lamentarsi con me scrivesse una lettera di protesta a Lavinia Pallotta.
    Tuttavia, devo riconoscere di aver dato un taglio personale alla mia recensione, quindi quell'utente non aveva tutti i torti.
    Alla moglie di un mio amico, cattolica praticante, ho chiesto spiegazioni sui giganti, ma si è giustificata dicendo che non si deve interpretare la Bibbia in senso letterale e alla fine mi ha detto chiaramente che tutta la faccenda non le interessa.
    Al che le ho risposto: "Sei tu che sei cristiana, non io! E' a te che dovrebbe interessare ciò che dice la Bibbia!".
    Come dici tu, molte persone preferiscono stare alla larga dalla Conoscenza. Noi almeno ci sbattiamo per cercarla.
    Un saluto.

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  3. La cattolica praticante dovrebbe essere, invece, interssata alla Bibbia, incluso il passo sui Nephilim, termine reso con "Giganti", se la traduzione è esatta. Si verificano delle situazioni paradossali: coloro che non si professano cristiani hanno magiore dimestichezza con le scritture dei sedicenti cattolici, i quali evidentemente pensano che quel pastiche di paganesimo, culti mitraici, tradizioni isiache, dottrine ellenestiche etc. sia desunto dalla Bibbia.

    Sinceramente non vedo dove sia l'offesa a Dio.

    Ciao

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  4. Ma lo sai che in seconda magistrale il professor De Lorenzi chiese cosa significasse "cattolico" e io, che all'epoca ero Testimone di Geova, fui l'unico a saper rispondere! Universale, fu la risposta.
    Il professore si stupì che l'unico a rispondere fosse un non cattolico.
    La tua osservazione sulla situazione paradossale tra credenti e non credenti è azzeccatissima.
    Ciao e grazie.

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  5. La dottrina cattolica, questa brutta e maldestra parodia del Cristianesimo paolino, di universale ha solo l'interesse economico più bieco.

    Torno al tema: alla fine, anche se può apparire idea peregrina, credo che i Nephilim fossero extraterrestri.

    Ciao

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  6. Avrai visto anche tu, su internet, quelle foto di scheletri giganti, disposti orizzontalmente in buche e attorniati da persone dall'aspetto di archeologi. Secondo te sono dei fotomontaggi o si tratta di foto autentiche? E in quale museo sono finite quelle ossa? E' vero che sono state trovate ossa di giganti anche in Sardegna?
    Come avrai capito, non ho ancora letto l'ultimo libro di Sitchin e perfino quello di Cremo e Thompson non l'ho ancora finito, benché passi da un comodino all'altro.
    Questa storia dei Nephilim m'intriga assai! Ma si sa almeno, di preciso, quanto erano alti? Mi piacerebbe scriverci su un articolo, ma la mia ignoranza è abissale, purtroppo.

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