giovedì 16 febbraio 2012

Essere cattocomunisti oggi



Le varie tribù si stanno schierando per l’attacco finale di Armagheddon. La loro fisionomia si sta lentamente delineando. Gli arcadi dall’Arcadia e i beoti dalla Beozia, tutti mandano i loro baldi giovani per combattere il nemico, per fermare l’avanzata del poderoso esercito persiano. Leonida li conduce.
Ve n’è uno, fra i vari gruppi, che desta non poco interesse: sono i cattocomunisti. Hanno un sacco di nemici e quindi, si direbbe, anche molto onore. Sono odiatissimi. Un loro guru si è recentemente espresso attraverso l’odiatissima televisione e, detto per inciso, l’odio sembra essere l’atmosfera dominante, satura di veleni, in questi ultimi giorni prima dell’apocalisse.
E’ riuscito a parlare in tivù grazie a meriti del passato, di quando il mondo sembrava ancora vivibile e molti lo hanno accolto come si accoglie un vecchio saggio, salvo poi accorgersi che il rischio di sentire cose sgradevoli, non era solo un rischio, ma la concretizzazione delle intime paure di ciascuno. E a questo riguardo, sembra che la società vada in cerca di una palingenesi, di una catarsi sempre promessa e mai realizzata.
 
Questa nostra società decadente, ha bisogno di essere fustigata da predicatori folli. E’ forse una società sadomaso? Comunque sia, prima di parlare di attacco alla Chiesa, che se viene condotto dai sionisti tramite la denuncia dei preti pedofili è accettabile, ma se lo fa uno dei nostri cessa improvvisamente di esserlo, bisogna vedere se le accuse sollevate dal guru non più molleggiato per motivi di senescenza, sono fondate.
Sono davvero giornali spazzatura Famiglia Cristiana e l’Avvenire? Se li leggessi forse potrei provare a rispondere. Posso solo dire che secondo me rappresentano l’altoparlante popolare della Chiesa cattolica romana e devono essere confezionati molto bene se hanno un vasto successo di pubblico. Milioni di lettori li apprezzano e non hanno niente di cui lamentarsi, ma questo non vuol dire niente perché anche le pecore del gregge non si lamentano finché il pastore non le agguanta per sgozzarle. Quanto è concreta la critica di Celentano? Davvero si parla così poco di questioni spirituali e così tanto di politica ed economia in quei due giornali?
Se è come dice l’ex molleggiato, nei cattocomunisti, di cui probabilmente, in maniera occulta e subliminale, è leader, c’è l’esigenza di
un ritorno alle origini, alla purezza delle catacombe, magari alle persecuzioni diocleziane. Allora sì che la fede verrebbe attizzata come un fuoco languente stuzzicato dal ferro. Faville di fede sprizzerebbero dalle sopite ceneri della routine e delle sciatte abitudini domenicali.
E invece sembra che anche solo una critica televisiva sia qualcosa di politicamente scorretto, dando così conferma del fatto che il gregge più numeroso dei cattolici è e vuole continuare ad essere politicamente in regola, senza correre il rischio di subire scossoni e ostacoli di vario genere. La norma codificata nel tempo, sedimentata nelle coscienze: questo viene prima d’ogni altra cosa, anche del messaggio di Cristo.
Da agnostico, vedo il putiferio sollevato dalla predica del re degl’ignoranti come una specie di guerra intestina. Una faida tra cattolici. Un attacco da parte di un ateo comunista avrebbe fatto meno scalpore. Nessuno ci avrebbe badato. Sarebbe stato in linea con la Norma e gli schemi mentali prefissati. Invece, non so se premeditatamente, i gestori del palinsesto televisivo, hanno voluto stimolare l’uditorio, a scopo di audience ovviamente.
Si contesta a Celentano esattamente ciò che la Chiesa fa da secoli: l’interferenza nella vita dei cittadini. Solo che se lo fa la Chiesa, attraverso la C.E.I., è tutto a posto, ma se lo fa uno scalzacani qualsiasi, benché famoso e adorabilmente eccentrico, allora si grida allo scandalo. Non sarà mica la sindrome del profeta nel deserto? Quando i sacerdoti si presentano a legioni, paludati come si deve, e predicano a gran voce idee rassicuranti, la platea si bea estasiata e commossa, ma quando un eremita balbettante richiama all’ordine le gerarchie sonnolente e pasciute, si attira il biasimo delle folle, di coloro che dormivano un sonno profondo e dei loro ipnotizzatori di destra, di centro e di sinistra. Tutti solidali e accomunati dall’odio per i disturbatori. Lo abbiamo già visto con Savonarola & affini e Celentano può dirsi fortunato che i roghi non si allestiscano più, e nemmeno le gogne, se non quelle mediatiche. Tutto, oggi, dall’esaltazione alla condanna, dal trionfo alla caduta, passa attraverso la tivù.
L’Adriano nazionale sta ricevendo le critiche e sta sopportando gli attacchi dei benpensanti conservatori di destra e di quelli di centro, mentre i comunisti D.O.C. stanno in disparte a guardare con ostilità. L’esperimento sociale a cui assistiamo, sperando che non sia stato premeditato e voluto dai soliti registi oscuri, funge da chiarificazione e delinea contorni netti: le truppe si schierano per la battaglia finale.
Così, non ci stupiamo che l’alto clero venga a trovarsi fianco a fianco con l’alta finanza, come non ci stupiamo che il basso clero venga a trovarsi fianco a fianco di anarchici e complottisti, ammesso e non concesso che quest’ultima categoria abbia senso e ragione d’esistere. Da una parte i manovratori di coscienze, le ricche famiglie di banchieri, gli aguzzini sadici e corrotti; dall’altra le cassandre complottiste, gli emarginati borderline e gli attivisti dei vari movimenti alternativi. In mezzo la gran massa di frastornati burattini cronicamente indecisi e spaventati. Il gioco è riuscire a portare questi ultimi dalla propria parte ed è palese che i padroni occulti del mondo già sono in vantaggio.

Anzi, diciamola tutta: la lotta è disperata e gl’ipnotizzatori sono quasi sul punto di portare a casa il risultato, salvo imprevisti dell’ultima ora. Ecco perché si guarda con particolare interesse alla tribù dei cattocomunisti. Perché potrebbero essere l’ago della bilancia, come nelle coalizioni partitiche della Prima Repubblica. Potrebbero rivelare sorprese, come in un certo senso sono state sorprendenti le parole chiare e precise di Celentano. Già il fatto che si pongano criticamente nei confronti della struttura clericale cattolica è degno d’attenzione.
Il mio amico Mauro, per esempio, sceglie con attenzione il sacerdote di riferimento da frequentare, anche se a messa ci va un paio di volte l’anno, e mai andrebbe ad ascoltare l’omelia di un cappellano militare. Dal mio punto di vista, un cattocomunista come lui è uno che non ha il coraggio di abbandonare definitivamente la religione cattolica, ma se lo confronto con tutto il resto dei cosiddetti fedeli, lui è sicuramente preferibile. E’ meglio un critico dubbioso che un adepto fanatico.
Il fatto è che persone come lui, che preferiscono definirsi cristiane piuttosto che cattoliche, diventano funzionali alla Chiesa che dicono di voler criticare. Anche se accettano con molta riluttanza l’etichetta di cattolici, con la loro combattuta adesione alla Chiesa finiscono per rafforzarla e rendere ancora più saldo il suo potere. Se si riconosce che il Vaticano si getta nelle mischie mondane e trascura gl’interessi spirituali dei devoti, si dovrebbe lasciare del tutto quella perfida organizzazione, piuttosto che continuare a rimanervi abbarbicati come telline sullo scoglio.
Anche l’intervento eretico di Celentano porterà acqua al mulino della Chiesa, sopravvissuta nei secoli ad attacchi ben peggiori. E se il Vaticano è un membro importante degli Illuminati, ne deriva che l’intero progetto del Nuovo Ordine Mondiale risulta irrobustito.
Piuttosto che parlare di tribù schierate sul campo di battaglia, per la resa dei conti finale, si dovrebbe parlare di una scrematura tra chi avrà salva la pelle e chi sarà spazzato via. Si tratta di una messa in luce dei bersagli da colpire. Eurogendfor sta scaldando i muscoli e prendendo la mira. Abolito il denaro contante, tutti quelli che non avranno il conto in banca e si rifiuteranno di farsi installare il microchip, saranno carne da macello. Dead men walking. Anche se ora lo biasimano, a Celentano, dopo, daranno un’onorificenza.

21 commenti:

  1. È evidente che costui non è né cattolico né tantomeno comunista ma solo un anziano Masaniello tra i tanti che, forte della sua notorietà, si diverte a fare il capopopolo urlando le cose che ritiene possano far piacere al gregge di pecorelle stravaccato avanti alla tv, affamate ognuna della propria giustizia.
    Una ghiotta occasione per un’esibizione di gloria, una lettura al contatore della propria potenza, della propria visibilità, un guardarsi allo specchio delle sue brame, attraverso le folle, sperando che lo specchio risponda che è sempre lui il più bello del reame.
    Un egocentrismo smisurato alla pari di vips, politici e banchieri.
    Lo spettacolo avanti ai nostri occhi è sempre lo stesso, monotono come non mai, ovvero quello di un popolo schiavo che lavora, riposa e ricomincia a lavorare. In mezzo a queste due fette di pane ognuno ci mette il companatico che vuole ovvero la partita in tv, Celentano a Sanremo, la pizza in pizzeria, la messa la domenica, le vacanze a Cesenatico, Berlusconi che fa bunga bunga. Singolare è il fatto che a rappresentare i comunisti sia proprio uno che probabilmente, per mangiare, non deve fare la fila alla mensa dei poveri.
    Come succede tra il governo dove, a decidere la sorte dei più poveri, sono sempre i più ricchi.
    Caro Roberto, gli unici esseri a fregarsene di questo menu sono i nostri amici animali che vivono la loro vita senza plateali esibizionismi avendo in comune con gli umani solo una voglia di amore e di attenzione. Loro sono superiori ai replicanti umanoidi non avendo bisogno di alcuna evoluzione karmica, non abbisognando di cellulari per comunicare né di tv e di Sanremo per sentirsi vivi, essendo già pronti per il Paradiso, non avendo alcun peccato originale da espiare.
    E nessun lavoro da fare, come il mio gatto, se non mangiare e dormire.
    Un’opera d’arte di cui non ci si annoia mai!
    Celentano in tv recita, inconsapevole, il ruolo funzionale ai governanti che, specializzati a rappresentare e tutelare riccastri e banchieri, abbisognano di qualcuno che rassicuri e rappresenti il popolo, i deboli e gli oppressi. Come la Chiesa che, oltre ad amministrare le proprie possidenze, cerca, attraverso la fede, di possedere anche le anime. Riuscendoci il più delle volte. Roba da esorcisti!
    Tutto per il controllo totale dell’individuo affinché se ne stia sempre in gabbia e se ne prenda amorevolmente cura.
    Politica, Vaticano e Celentano hanno, come unico obiettivo, quello di guidare il popolo, dalle proprie ville, imponendo leggi, sogni e paradisi (tranne quelli fiscali che sono ancora liberi).
    Come quando si riportano i polli nel pollaio.
    Ma Belen ce l’aveva le mutande?

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  2. Be... io Celentano lo apprezzo, potrebbe cantare, grattarsi la panza e invece si espone e dice. Quello che dice è provocatorio, e fa discutere, cosa che ritengo anche utile. Di Celentano si è parlato del favoloso bonifico che incasserà, ma non si parla che sarà devoluto in beneficenza, né della comparsa gratuita in un teatro di periferia con Grillo, Paoli e Antonacci a titolo totalmente gratuito a prò degli alluvionati liguri. Si parla, si parla tanto, come sempre. Sui cattocomunisti... io credo che spesso l'uomo debba fare i conti con i propri limiti, e a volte la chiesa o un "dio" possano aiutare a sopravvivere. Dissacrare tutto in funzione del "lume" della ragione, spoglia l'uomo del sogno o della speranza, se preferite. Pensare che tutta la chiesa sia da "buttare" è un errore grossolano, perché generalizza e quindi è una visone superficiale. Preferisco distinguere e scegliere, se serve anche pormi di traverso e criticare, di certo non rassegnarmi. Siamo uomini, piccoli e le domande che ci poniamo noi, oggi, se le sono poste tutti coloro che ci hanno seguito da qualche migliaio di anni. Sarà un complesso ereditario del uomo, la paura di essere solo, ma questo è e a noi tocca solo il modo, il tentativo, di tentare l'ennesima soluzione dei nostri tempi. Mandi salvadi ; )

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  3. Gianni, in linea di massima concordo con le tue opinioni.
    Lasciami però dire che secondo me Celentano ci mette passione nelle sue canzoni, perché scrisse "Il ragazzo della Via Gluck" quando ancora nessuno in Italia parlava di ecologia. Forse solo Pasolini, con l'estinzione delle lucciole, aveva detto qualcosa di simile, in quel periodo.
    E' anche sempre stato cattolico, o almeno cristiano, se pensi a quell'altra sua canzone intitolata, se non sbaglio, "Il forestiero", in cui parla della Samaritana al pozzo che incontra Gesù.
    E' stato anche blandamente animalista nel film "Bingo Bongo", se ben ricordi.
    Dunque, anche se hai ragione a dire che pure lui è funzionale al sistema, con i miliardi che deve essersi messo da parte nella sua carriera, si può ammettere che le sue critiche verso i due periodici cattolici siano sentite.
    Quando dici che sono i ricchi a decidere per i poveri è verissimo, infatti mi ricordo che molti anni fa sentivo dire che Berlinguer fosse padrone di mezza Sardegna, per non parlare di quello slogan semplicistico che dice: "Compagno, tu lavora e io magno".
    Sono cose di secoli fa, ma la struttura di base, come fai notare, non è cambiata.
    Grazie per il tuo puntuale intervento, sempre ben gradito.
    Ciao

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  4. Sbilff, potrei cantarti l'intera canzone "Il ragazzo della Via Gluck"!
    E anche "L'albero di cento piani" la so quasi per intero.
    Ascolta:
    "Ah, io non respiro più, mi sento che soffoco un po'.
    Sento il fiato che va giù, va giù e non torna su.
    ......
    E ridevano, si sbracciavano, già sapevano, che ben presto anche noi come loro, saremmo diventati.
    Tutti grigi, con la giacca blu. con la faccia di cera.....
    ...con la faccia di cera, è la legge di quest'atmosfera.
    La nevrosi è di moda, chi non l'ha ripudiato sarà"

    Capisci Sbilff, erano gli anni Ottanta! E non c'erano tante altre persone che denunciavano queste precise situazioni. Rispondo a te ma anche a Gianni: se Celentano è stato funzionale, anche Joan Baez e Bob Dylan lo sono stati.
    O no?

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    1. A volte mi chiedo come sarebbe stato il mondo se queste persone non fossero mai nate.. io credo più povero. L'uomo è anima e anche corpo, astrazione e concretezza. Il sogno ci serve, come il sole, da speranza e a volte si avvera. Tra seminare sperando nasca qualcosa e non seminare avendo la certezza che nulla nasca... preferisco di gran lunga la prima soluzione, è attiva e non di rimessa e passiva..
      mandiiiii

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    2. Chi vive di speranza muore disperato.
      Ma chi vive nella disperazione come muore?

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  5. Ricevo e pubblico da Ecce Ideas questo commento (ci sono ancora difficoltà tecniche):

    "Ottimo Roberto e complimenti a Gianni per il suo commento, molto bella la parte sul suo gatto (non so come si concilia con le crocchette ma questo e' per altra discussione)"

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  6. Ne approfitto per avvisarvi che non solo alcuni utenti hanno difficoltà a postare, ma anch'io non riesco a mettere l'ora giusta, come potete vedere. Sono sballate di una decina di ore. Indietro.
    Se Gianni, che mi ha già aiutato molto, sapesse come si fa a modificare l'ora, sarebbe fantastico!

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  7. ricordiamoci il concetto di "popolo sovrano", e, come ci poniamo nei confronti del governo dei ricchi, possiamo porci ugualmente nei confronti del "governo del clero", che non è uguale a "Chiesa"

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  8. Che Celentano abbia dei trascorsi ecologisti, animalisti ed antivivisezionisti gli fa onore ma sono ormai episodi trascorsi, lontani. Il ragazzo della via Gluck è diventato un vecchietto con la dentiera. Ora a Sanremo lui parla di politica e di religione con improbabili sermoni populistici contro Chiesa e politica per conquistare audience. Nessuna propossta pratica, nessuna iniziativa concreta ma la solita denuncia-spettacolo in cui pontifica, dall’altro del suo pulpito, per poi tornarsene a contare i suoi dobloni, al calduccio della sua favolosa villa ove, magari per tenersi giovane, consumerà sicuramente il suo bel filettino ai ferri, l’insalatina dei suoi orti bio, le uova fresche appena raccolte nel pollaio ed un bel bicchiere di vino delle sue vigne.
    Questo io vedo.
    L’altro ieri (mercoledì 15 febbraio) ad una manifestazione di protesta contro il magna magna della regione Campania, uno scrittore, Erri De Luca, ha partecipato mettendosi in testa al corteo e sfilando per le strade cittadine come gli altri comuni mortali. La presenza dello scrittore ha dato una straordinaria rilevanza alla manifestazione che, viceversa, non sarebbe neanche stata citata nelle cronache e di cui, invece, hanno parlato abbondantemente giornali locali e nazionali e tv. A me Erri De Luca non piace come scrittore, probabilmente non riuscirei a leggerne un libro senza addormentarmi ed anzi, da qualche sua intervista in tv, mi è anche risultato antipatico. Eppure, in quel suo gesto di partecipazione popolare ho intravisto una nobiltà d’animo, una voglia di cambiare le cose, una forza che ha reso viva una delle quotidiane manifestazioni che, di norma, si risolvono , male che vada, con qualche manganellata e due vetri rotti; poi tutti a casa. Altro giro altra corsa.
    Mi vengono in mente le parole di Monicelli in una delle sue ultime interviste.
    Di certo Erri De Luca, finita la manifestazione, non sarà tornato a dormire sotto ai ponti o a cercar cibo nei cassonetti! Avrebbe potuto benissimo starsene in casa a scrivere poesie o innaffiare le piante nella serra! Eppure lo scrittore ha voluto dare il suo contributo!
    Se tutti i cantanti, attori e personaggi dello spettacolo unissero le loro forze per protestare più spesso a fianco del popolo, e non solo a Sanremo, ne amplificherebbero straordinariamente la voce, il pensiero, la rabbia ed allora … un pioggerellina ed un po’ di vento si trasformerebbero in un uragano. Basterebbe un po’ del loro tempo e dei propri averi per far sentire davvero la voce di milioni di persone!
    Ma te lo immagini uno spettacolo con Celentano, Dalla, Zucchero, Vasco Rossi, Venditti, attori, registi etc? Uno spettacolo itinerante per l’Italia in cui, oltre allo spettacolo, si raccolgono fondi per gli animali, si divulgano concetti antivivisezionisti, si invita a non comprare pellicce, a non votare Bersani e Berlusconi etc. etc. Senza dover fare necessariamente una vita spericolata!
    E se addirittura qualcuno di loro scendesse in politica mettendoci la faccia, oltre a cantare, ballare o suonare, farebbe sicuramente meglio di Monti!
    Mi sarebbe piaciuto vedere Monicelli a Sanremo! Altro che Celentano!

    p.s. poi ti spiego come cambiare l'ora. Ciao Roberto.

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    2. Ciao Graziella
      grazie del tuo saluto da Normberga che mi fa molto piacere. Cercherò di spiegarti nella maniera più semplice come usare Fb.
      Un caloroso abbraccio da Napoli.
      A presto.

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  9. Ciao Roberto
    in attesa che tu rientri da chissà quale avventurosa incursione per salvare qualche povero animale, ti indico come fare per mettere a posto l'orario.
    Accedi al tuo blog con id e password e vai su
    - impostazioni --> lingua e formattazione --> e assicurati che il
    "fuso orario" sia impostato su (GMT +00:01)Roma
    e che il "formato ora" sia su quello a 24 ore.
    Fammi sapere.
    Buon ritorno a casa. Ciao.

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  10. Nata Libera (citazione):
    "Roby mi chiede sempre di entrare"

    Graziella, per l'amor di Dio, non scrivere frasi così.....ambigue! :-)

    Grazie a tutti voi per gli interventi, ma soprattutto a Dardar1 che lo fa per la prima volta (la prima volta fa un po' male?) :-)

    A Gianni, che ringrazio per la sua saggezza, vorrei far notare che se i sacerdoti non vietano l'ingresso a messa delle donne impellicciate, d'inverno, nemmeno attori e cantanti sfileranno mai in corteo per gli animali.
    Celentano, quando molti anni fa uscì dal tribunale dove era imputato per aver dato a Canzonissima indicazioni di voto sul referendum sulla caccia, trovò ad aspettarlo non una masnada di cacciatori infuriati, ma un gregge belante di devoti animalisti, capeggiati da Ebe Dalle Fabbriche, che gli consegnarono in mezzo agli applausi un grosso peluche a forma di pinnipede, perché in tivù aveva pronunciato l'ormai storica frase "Noi siamo figli della foca".
    Una frase ridicola, che suscitava il dileggio dei benpensanti, ma che gli animalisti hanno inteso molto bene.
    E gliene furono grati.

    Un abbraccio a tutti voi.

    P.S.
    Gianni non ho partecipato a qualche avventurosa liberazione di animali, ma a un incontro con lo staff di Stampa Libera. Molto proficuo, direi, almeno sul piano umano.

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  11. A me sembra che l'idiota molleggiato abbia fatto i vostri interessi, "Che si parli di me, nel bene o nel male, purchè se ne parli.".
    Anche stavolta avete trovato il modo di fare le vittime.
    Ogni occasione è buona per piangere un'offesa, denunciare un'attacco, o palesare un nuovo nemico: La chiesa vittima dell'ateismo, gli anarchici sono contro di noi e i radicali minacciano i nostri privilegi.
    Con tutti questi nemici, ma come avete fatto a sopravvivere 2000 anni.
    Intanto sento parlare (leggo):
    "Anche l’intervento eretico di Celentano porterà acqua al mulino della Chiesa, sopravvissuta nei secoli ad attacchi ben peggiori. E se il Vaticano è un membro importante degli Illuminati, ne deriva che l’intero progetto del Nuovo Ordine Mondiale risulta irrobustito."
    Secondo me "povero ateo senza Dio" avete perso il contatto con la realtà e vi state allontanando dal "chiaro" messaggio di Cristo, basato su perdono e compassione.
    Ma lasciate l'ipocrisia politica ai gerarchi del Vaticano e parlate alla gente per quello che si aspetta dai Cristiani "ama il prossimo tuo" e "ama i tuo nemici".
    Questa è la grande forza che può avere un praticante di qualunque religione, la coerenza.
    Poi non dovete nascondere i peccati dei preti, la pedofilia non è un'invenzione dei Radicali e quando questi parlano di "privileggi della Chiesa", ricordate piuttosto le parole "dai a Cesare quel che è di cesare".
    A causa dell'astio verso i Radicali, state persino abbandonando l'amore cristiano per tutti quelli che vengono arrestati per pochi grammi di cannabis terapeutica e sviluppando odio verso l'omosessualità e le altre libertà di scelta e sancite dalla Costituzione.
    Il vostri veri nemici non sono Celentano ed i Radicali ma la vostra stessa rabbia e la cecità che questo odio vi sta creando.

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  12. Marco A.G. grazie per il tuo commento. Era ora che qualcuno mettesse un po' di pepe e di polemica in questo blog. A parte quello che metto io, s'intende.
    Tuttavia, temo di non essere riuscito a classificarti filosoficamente, né a capire bene con chi ce l'hai.
    Ce l'hai con me?
    Con qualcuno degli altri utenti?
    Secondo me hai fatto un gran minestrone e il senso del tuo intervento non è chiarissimo.
    Forse dipende dal fatto che ti rivolgi retoricamente a "voi" e in quel "voi" ci può stare di tutto. Comunque spero che interverrai ancora per chiarire le nostre reciproche posizioni politiche e filosofiche.
    Ciao.

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  13. Ma considerando il fatto che non è obbligatorio avere una filosofia codificata da una qualche religione o credo politico: Ma sia il diritto di tutti criticare alcuni atteggiamenti di religioni o credi politici, soprattutto quando questi cercano di imporre le proprie decisioni ad altre persone su scelte di vita personali.
    In ogni caso riguarda chiunque si riconosca con questi atteggiamenti mentali "vittimismo, arroganza, distacco dalla realtà, ipocrisia e macchinazione, mancanza di coerenza, eccessiva irascibilità, cecità, ecc.".
    Una volta ho letto un libro che parlava di cos'erano i fattori mentali negativi e illustrava come applicare gli antidoti.
    Questo libro diceva semplicemente di osservare il proprio flusso mentale e le situazioni con distacco e quando sorgeva uno di questi atteggiamenti (p.e. il vittimismo) pensare a quante volte abbiamo creato dei problemi agli altri e comunque siamo stati perdonati: Oppure quando sorgeva l'arroganza ricordare le volte che abbiamo fatto brutte figure o abbiamo fatto anche noi degli errori.
    Certamente chi crede di essere infallibile anche non lo è, quando sbaglia, attira su di se un sacco di critiche e non riuscendo a vedere i suoi difetti, non riuscirà mai a recepire in modo positivo la critica che gli viene fatta e non riuscirà mai a migliorare se stesso e il suo carattere.
    Questo sicuramente non riguarda te, visto che non ti conosco e non ti chiami Chiesa.
    Questa affermazione farà sicuramente arrabbiare qualcuno, con chi crede di essere perfetto e sempre nel giusto; si viaggia sempre su un terreno minato e una persona saggia si sarebbe strappato le dita piuttosto che toccare il sacro sedere di (non sua) madre Chiesa.
    Mi ricordo un Signore che aveva avuto l'arroganza di predicare ai sacerdoti del tempio, ma un giorno, gli hanno fatto fare una brutta fine "anche se poi, però, l'hanno messo su di un piedistallo".
    Certe volte è meno pericoloso discutere di sport con degli hooligans, che sottolineare i difetti o criticare una qualunque autorità e soprattutto quando questa è religiosa.
    Vorresti (chiarire le nostre reciproche posizioni politiche e filosofiche), "è una minaccia?", no stavo scherzando!
    Avere delle posizioni filosofiche non chiare è l'unica possibilità di vivere ancora liberi e non avere problemi: Inoltre, avere delle posizioni filosofiche chiare, vuol dire avere delle certezze e chi ha delle certezze crede di essere nel giusto e chi crede di essere nel giusto non accetta le critiche e chi non accetta le critiche non può vedere i suoi difetti e chi non vede i suoi difetti non può migliorare se stesso.
    Quindi non posso che ringraziarti di avermi definito "non sono riuscito a classificarti filosoficamente, né a capire bene con chi ce l'hai" è uno dei migliori complimenti che mi abbiano mai fatto.

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  14. Ancora una volta, Marco A.G., provo un senso di smarrimento nel leggere il tuo secondo intervento e alla fine mi chiedo: "Cos'avrà voluto dire?".
    Cioè non riesco a capire se sei un mangiapreti o un baciapile.
    Comunque sia, se sono riuscito a farti un complimento - uno dei migliori che tu abbia mai ricevuto - benché involontario, sono contento di aver fatto qualcosa di buono per te. :-)

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