giovedì 26 settembre 2013

Come la mettiamo con il cancro?

 
Una utente di Freeanimals che ho incontrato a Firenze il 14 settembre e che è così timida da non commentare quasi mai e da non voler essere menzionata, mi ha regalato “Storia dell’igienismo naturale”, di Valdo Vaccaro. Sottotitolo: “Da Pitagora alle scie chimiche”. Non l’ho ancora finito di leggere ma, a differenza degli articoli sul suo sito che sono dei papiri lunghi quasi quanto i miei e che, per tale ragione, non invogliano alla lettura, il testo cartaceo si legge volentieri, avendo il dottor Vaccaro uno stile scoppiettante, accattivante, sintetico e incisivo. La questione di fondo, propugnata dal dottor Hamer e dalla scuola degli igienisti naturali, è che le malattie non sono malattie, ma programmi del sistema immunitario per riparare qualche guasto. Come tali non vanno ostacolate ma lasciate che compiano il loro lavoro. Gli antichi la chiamavano “Vis sanatrix naturae”. C’è un problema, però: il cancro non ha l’aria di essere un programma di riparazione, ma una malattia degenerativa che ha come esito finale, nella quasi totalità dei casi, la morte del soggetto. Non è una bella prospettiva ovviamente e, seguendo la filosofia dell’igienismo naturale, ci si sente indotti ad accettare con rassegnazione il proprio funesto destino. Domani sera a Codroipo ci sarà la proiezione di un film di Mazzucco: “Cancro, le cure proibite”, dopo di che, via Skype, il regista risponderà alle domande del pubblico, standosene comodamente nella sua casa di Los Angeles, come ha fatto l'undici settembre scorso. Potere della tecnologia! Forse gli porrò la questione di cui ho appena fatto cenno.

2 commenti:

  1. Una impiccagione collettiva? Come si usava fino a qualche tempo fa?
    Pagherei anche il biglietto, per assistervi!

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    1. Cioè, chi impiccheresti?
      (variazione del "Chi butteresti dalla torre?").

      Ce l'hai con i malati di cancro o con i tuoi nemici complottisti?

      Perché, nel primo caso, ti chiedo: se un malato riesce a guarire con le cure naturali, perché dovresti impedirglielo?
      E se invece muore, avrà diritto di morire come più gli piace?

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