martedì 12 novembre 2013

Incitare alla violenza è reato, ma non per tutti

 

GERUSALEMME – Un rabbino ebreo ha pubblicato un libro che dà il permesso di uccidere i non ebrei, tra cui neonati e bambini, che possono costituire una minaccia reale o potenziale per gli ebrei o Israele. “E’ lecito uccidere i Gentili, ovvero i non-ebrei, anche se non sono responsabili diretti di una minaccia“, ha affermato il rabbino Yitzhak Shapiro, responsabile religioso della colonia Yitzhar nella Cisgiordania occupata, nel suo libro “La Torah del Re“. Egli sostiene che il goyem (un epiteto dispregiativo per i non ebrei), può essere ucciso se minaccia Israele. “Se uccidiamo un Gentile che ha peccato o ha violato uno dei sette comandamenti – in quanto noi abbiamo a cuore i comandamenti – non c’è niente di sbagliato nell’omicidio.”


Shapiro, che è a capo di una piccola scuola talmudica presso l’insediamento di Yitzhar vicino a Nablus, afferma che il suo editto “è pienamente giustificato dalla Torah e dal Talmud.”
L’editto anti-goyem sembra venire in risposta all’arresto da parte della polizia israeliana di un terrorista ebreo che ha confessato di aver ucciso due pastori palestinesi in Cisgiordania. Il terrorista, un immigrato di origine americana di nome Yaakov Teitel, aveva anche confessato di aver tentato di assassinare personalità ebraiche di sinistra. La Polizia sionista ha considerato l’arresto un risultato importante nella lotta al terrorismo ebraico, che gli esperti sostengono vive di editti religiosi emessi da rabbini affiliati al campo religioso-sionista.

Quasi 16 anni fa, un terrorista ebreo di nome Yigal Amir aveva assassinato l’allora premier israeliano Yitzhak Rabin.
Inoltre, numerosi palestinesi innocenti sono anche stati assassinati a sangue freddo dai terroristi ebrei.
Nel 1994, Baruch Goldstein, un terrorista ebreo, aveva ucciso 29 fedeli musulmani all’interno della moschea di Al-Ibrahimi nella città di al-Khalil.
L’editto controverso, è sostenuto da numerosi rabbini affiliati al cosiddetto campo nazional-religioso del sionismo, così come il seminario talmudico a Gerusalemme Ovest, noto come Merkaz Ha’rav.
                                                                                                                                                                  

Tra i rabbini che hanno pubblicamente sostenuto l’editto sono Yitzhak Ginsburg e Yaakov Yosef.  Ginsburg aveva scritto un opuscolo per glorificare l’assassino e terrorista ebreo-sionista Goldstein; quest’ultimo fu definito “figura santa.”
Il punto di vista di Shapiro, su come i palestinesi e i non ebrei in generale, dovrebbero essere trattati, secondo la legge religiosa ebraica (halacha), è ampiamente condiviso nella società  sionista e nei media di Israele.

Durante l’assalto israeliano contro Gaza qualche tempo fa, Mordecahi Elyahu, una delle principali figure rabbiniche in Israele, ha esortato l’esercito a non astenersi dall’uccidere bambini nemici al fine di salvare la vita dei soldati israeliani. Aveva anche chiesto al governo israeliano di effettuare una serie di bombardamenti a tappeto dei centri abitati palestinesi a Gaza. “Se non si fermano dopo che noi uccidiamo 100 palestinesi, allora dobbiamo ucciderne un migliaio. E se non si fermano dopo che noi uccidiamo mille palestinesi, allora dobbiamo ucciderne 10.000. Se ancora non si fermano, noi dobbiamo ucciderne 100.000, anche un milione, se fosse necessario“.

Secondo Israel Shahak, autore di “Storia ebraica: il peso di tremila anni“, il termine “esseri umani” nella legge ebraica si riferisce esclusivamente agli ebrei.
Molti rabbini ortodossi ebraici, in particolare nel campo nazional-religioso, vedono le convenzioni internazionali che condannano l’uccisione deliberata di civili e la distruzione di abitazioni civili, come rappresentanti della “morale cristiana”, non vincolanti per gli ebrei.
Nel 2006, il Consiglio rabbinico degli insediamenti ebraici in Cisgiordania ha esortato l’esercito “a ignorare la morale cristiana e sterminare il nemico a nord (Libano) e a sud (Striscia di Gaza)”.
Tali disposizioni manifestamente razziste e odiose non sollevano le proteste in Israele, né tra gli intellettuali, né nella società in generale.

4 commenti:

  1. Prevenire è meglio che curare, almeno questa era la scelta adottata da @dol§o.

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    1. In effetti, è difficile prendere posizione: gli arabi non mi sono per niente simpatici, ma gli israeliani che li fanno fuori, non so perché, non mi sono simpatici neanche loro.
      Sarò mica schizofrenico?

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  2. Ma lo Stato Ebraico non è uno STATO CONFESSIONALE come quello degli Ayatollah? O è un FALSO Stato Laico? O è la più cristallina democrazia del mondo? g

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    1. Forse la distinzione tra stato laico e religioso è del tutto aleatoria e priva di senso, in certi contesti.

      E' probabile che, avendo avuto a che fare con l'equipaggio degli Elohim molti anni fa, prima di andarsene, costoro abbiano lasciato presso gli ebrei qualche loro vicario o rappresentante legale.


      Questo spiegherebbe la grande vitalità ed energia del popolo ebraico, cosa che li rende i veri padroni del mondo. Almeno, i loro banchieri.

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