martedì 5 novembre 2013

Petizioni o pena di morte?

 

PETIZIONE al sindaco Theresa Surita, di Boa Vista do Rio Branco, Roraima, Brasile: si chiede un'indagine urgente e una severa punizione nei confronti di Clayton Rasec e i suoi due amici! Il gatto era ancora vivo durante il brutale crimine, la sua pelle è stato rimossa. Poi l'animale è stato gettato via come spazzatura e ha vissuto senza la pelle altri 10 minuti. Che incubo! L'animale ha dovuto morire in modo così crudele per che cosa? Solo crudeltà! L'indignazione, la rabbia e l'impotenza che questa orribile immagine provoca, dovrebbero incoraggiare tutte le persone oneste di tutto il mondo, che provano amore, rispetto e compassione per gli animali, ad alzare la voce  per proteggere gli animali innocenti. Tutti i paesi del mondo, compreso il Brasile, hanno anche l'obbligo morale di proteggere gli animali. Nessun perdono per questi assassini miserabili di animali! Il caso deve essere studiato. Il vigliacco Clayton e i suoi due amici devono andare in tribunale ed essere condannati al carcere. Se il sindaco Theresa Surita rimane in silenzio e non prende provvedimenti contro questi assassini, bisogna divulgare ulteriormente questa petizione. Lottiamo insieme contro la crudeltà verso gli animali indifesi! 

4 commenti:

  1. Con tutta la calma possibile... dire che sono dei pezzi di merda è solo un insulto al letame.

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    1. Eppure, questo comportamento mi è così familiare.
      Inizia da bambini quando si strappano le code alle lucertole o si attaccano barattoli vuoti alla coda di cani e gatti.

      Poi si smette, diventando adulti.

      Ma, evidentemente, non succede così a tutti. Qualcosa si blocca nella crescita morale di alcuni individui.

      La cosa si fa preoccupante quando tale interruzione di sviluppo morale è generalizzata.
      Gandhi lo aveva detto chiaramente.

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  2. Condivido combattere per gli animali indifesi, ma combatterei di più contro le stesse persone che fanno o condividono o appoggiano e, sopratutto,
    coloro che rimangono indifferenti davanti a queste bestialità.
    Possiamo dire e nasconderci dietro al fatto che sono del terzo mondo?
    Possiamo spiegargli cosa possono e cosa non devono fare?
    Rendiamoci conto e prendiamo atto che atteggiamenti così disumani vengono perpetrati giornalmente su donne e bambini in tutto il mondo, davanti a tutta la gente e alla loro indifferenza. E non sono del "terzo mondo", sono avanzi umani del nostro tempo, prodotti del nostro progresso, della nostra realtà quotidiana, sono quelli chiamati "progrediti".
    Ma dove? Mancano leggi più forti, decise e severe, e purtroppo, non mi sconvolge più nulla dato che, peggio ancora, sono quegli stronzi di giudici e avvocati che stanno a guardare e mettono sul tavolo della giustizia il fatto dell'infermità mentale o chissà quale altra trovata.
    Vorrei che succedesse a loro o alle loro famiglie, e poi vediamo se non si muove qualcosa.

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  3. gli farei fare la stessa fine visto che sono anche neri

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