Fonte: NonSoloAnimali
Ayaka Shiomura,
parlamentare al Tokyo Metropolitan Assembly, di recente è andato a
visitare un centro di eutanasia in Giappone e ha dimostrato che la
“scatola dei sogni” usata per l’eutanasia dei randagi del paese
è tutt’altro che umana. La procedura straziante consiste nel
mettere i randagi in una camera a gas dove vengono lentamente
soffocati con l’anidride carbonica e l’intero processo può
durare fino a 15 minuti. Ayaka Shiomura è andato a visitare un
impianto senza nome, pensato per essere costruito a Tokyo città dove
risede il legislatore, ed ha inviato la sua esperienza sul suo sito
il mese scorso. I centri per l’eutanasia fanno parte di una
politica a zero randagismo, per la quale si stabilisce che tutti i
gatti non reclamati e i gatti randagi devono essere sacrificati in un
determinato periodo di tempo molto breve.
Shiomura nella sua
introduzione, ha spiegato che tutti gli animali portati presso la
struttura rimangono al rifugio per un lasco di tempo che varia dai
soli 3 ai 7 giorni, a seconda della politica locale. Dopo tale
periodo, se l’animale è non reclamato, sarà soppresso. Durante la
visita di Shiomura, 10 cani dovevano essere sottoposti ad eutanasia.
Di questi, alcuni di loro erano animali domestici, infatti avevano
ancora il collare al collo. Si tratta di cani abbandonati o perduti
dai proprietari. La procedura funziona in questo modo: i cani sono
stati tenuti in una gabbia, che ha una porta sul retro che conduce
direttamente nel “Dream Box” (scatola dei sogni), un nome
romantico che ha poco a che fare con la dura realtà della camera a
gas. Il personale presso l’impianto non deve toccare gli animali in
quanto generalmente ci arrivano di propria iniziativa. Una volta
all’interno, la camera viene bloccata e viene premuto un pulsante
per disperdere anidride carbonica nella camera. Elisa Allen,
Direttore associato a PETA, ha detto: “La morte da biossido di
carbonio o monossido di carbonio può essere estremamente dolorosa e
penosa. I gatti spesso sbattono contro le loro gabbie, cercando
disperatamente di fuggire. I cani ululano, piangono e grattano con le
unghie le pareti metalliche delle camere a gas mentre stanno per
essere lentamente avvelenati”.
L’angusta camera a
gas, è dotata di una finestra di vetro, che permette all’operatore
di verificare se la procedura è stata completa. Attraverso questa
finestra, Shiomura ha catturato i momenti finali dell’orribile
morte dei cani per soffocamento. Shiomura ha raccontato che i cani
tremavano prima della procedura, ma poi ansimavano e alla fine
crollavano. La camera è gassata per 15 minuti al fine di garantire
che i cani siano completamente morti. Infine, i loro resti vengono
scaricati in un inceneritore come dei rifiuti da smaltire.
Shiiomura sentiva il bisogno di mettere in evidenza il problema dell'abbattimento degli animali d’affezione. Ha spiegato che in Giappone, circa 170.000,
tra cani e gatti randagi vengono sottoposti all’eutanasia con
questo metodo doloroso. Shiomura si augura che sempre più persone in
Giappone possano considerare le conseguenze che si si ripercuotono
negli animali randagi a causa dell’acquisto di altri animali, gli
uni escludono gli altri dalla possibilità di poter vivere e di avere
una famiglia. E a onor del vero, anche se in Italia i randagi non
vengono uccisi nelle Dream Box, spesso vengono massacrati dalla gente
cattiva o finiscono la loro vita nelle strade senza cibo sottoposti
al freddo o al troppo caldo oppure in strutture fatiscenti dove
muoiono con la rogna. Così anche qui, si da spazio ai cuccioli
venduti negli allevamenti o dai privati pronti anche a regalare i
piccoli, pur di non sterilizzare i propri animali. Ecco perché il
motto “non comprare, adotta”, rimane sempre un ottimo consiglio
valido per tutti i paesi del mondo.
Mio Dio...ma è orrendo...
RispondiEliminaTemo succeda anche nei paesi dell'Europa del nord, sedicenti civili. E negli USA.
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