giovedì 12 maggio 2016

La nostra dimensione è solo la pagina di un libro più grande



I fatti che vi raccontiamo, si riferiscono a un inquietante evento accaduto due anni fa nei laboratori del CERN. Si tratta di un raccapricciante incidente che avrebbe avuto luogo nei locali sotterranei del Large Hadron Collider (LHC), anche se il rapporto attraverso il quale viene ricostruito l’accaduto deve essere valutato con estrema cautela. Il fisico del CERN di nome Dr. Edward Mantill, uno specialista leader nello studio delle particelle subatomiche e nella ricerca della loro conseguente interazione, sarebbe stato coinvolto in uno sconcertante incidente verificatosi il 15 gennaio 2014 all’interno dei locali in cui è stato allestito l’acceleratore del CERN. 

 
Quello che si sarebbe verificato quel giorno avrebbe potuto cambiare le leggi della fisica così come la conosciamo da quando Einstein postulò i suoi avanzati teoremi. Per un certo periodo di tempo i tecnici preposti al monitoraggio dell’LHC avrebbero tentato di occultare alcuni fatti inquietanti avvenuti al cospetto del diabolico dispositivo che si prefigge di sfidare tutte quelle leggi che da sempre governano l’intero universo. Le indiscrezioni parlano di strani oggetti che sarebbero stati visti materializzarsi all’interno dell’acceleratore durante alcuni test, utilizzato presumibilmente come una sorta di portale per altre dimensioni e persino come una devastante arma agognata dagli Illuminati attraverso la quale controllare e manipolare l’intero genere umano e non solo. Questo misterioso rapporto non è mai stato confermato né smentito e questo già lascia intravedere qualche sospetto. Molte persone sono divise sulla autenticità di questo rapporto e soprattutto sulla Fonte da cui sarebbe emerso segretamente.

In una relazione il Dr. Mantill afferma:
“La maggior parte di voi sicuramente avrà sentito parlare del CERN e del suo LHC (Large Hadron Collider) il più grande strumento scientifico mai costruito finora le cui dimensioni superano le 20 miglia di diametro mentre l’intera struttura si snoda sotto il territorio sovrano dei due paesi (Svizzera, Francia). Al pubblico è stato detto che l’acceleratore è stato costruito ad un costo di decine di miliardi di euro e il cui scopo era quello di studiare la nascita dell’universo e le collisioni che avvengono all’interno del collider, grazie alle quali possiamo rivolgere un rapido sguardo su un certo tipo di fenomeno, che può essere testimoniato solo quando le particelle si colpiscono tra di loro in modo devastante.

Questo non è ciò per cui la macchina è stata progettata originariamente, né è quello per cui è stata utilizzata all’inizio degli esperimenti. Lo scopo principale del CERN nella costruzione del Collider era quello di aprire un portale. Mi spiego: l’idea si rifaceva a un vecchio progetto risalente nel 1960. Tutto ciò avviene dopo anni e anni di tentativi nel nascondere quello che potrebbe essere all’origine del fenomeno UFO, tra cui le interazioni ad esso correlate come l’incidente di Roswell, e la battaglia Ufo sopra Los Angeles ben prima che i governi degli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la Francia decidessero di concentrare la loro attenzione sulla comprensione verso tutto ciò che avrebbero potuto rappresentare questi inusuali oggetti volanti. Le idee erano molteplici.

Gli UFO sono dei dispositivi provenienti da un altro pianeta? Capsule del tempo provenienti da un’altra dimensione? O solo una semplice isteria di massa e un’illusione alimentata dalla fervida immaginazione di un pubblico tormentato dalla paura dei comunisti di quel periodo e dalla loro rispettiva tecnologia militare? Nessuna di queste motivazioni erano all’origine dello studio di questo particolare tipo di fenomeno. Dobbiamo intendere il nostro universo come una pagina di un libro di grandi dimensioni adagiato su di un tavolo.

 

Possiamo osservare come ogni pagina sia stata impilata una sopra l’altra, tutte unite tra loro dalla rilegatura centrale che separa le due copertine. Il nostro universo altro non è che una pagina all’interno di un libro molto più vasto e onnicomprensivo. Probabilmente la nostra pagina non è l’unica ad avere contenuti interessanti, sia nel pensiero che nella scrittura ancestrale, visto che ognuna di esse rappresenta una dimensione diversa, ciascuna delle quali con una propria scrittura e una storia unica nel suo genere che in modo unico fa sì che la pagina si differenzi dalle altre. Nessuna pagina ha la possibilità di interagire con l’altra, come nessun inchiostro potrebbe trasparire da una pagina all’altra in quello che vediamo come un libro convenzionale. Ogni pagina, così come l’universo, è unica nel suo genere, così come le altre unicità del cosmo che caratterizzano la materialità delle cose”.

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