venerdì 21 ottobre 2016

La propaganda bellica ha le gambe corte


Una foto «contraffatta». Così il presidente siriano Bashar al- Assad ha descritto l'immagine del piccolo Omran, il bimbo di cinque anni coperto di polvere e sangue seduto in un'ambulanza dopo essere stato salvato dalle macerie ad Aleppo. «Questo bambino è diventato un'icona della guerra», ha detto il giornalista della tv svizzera SRF1 mostrando ad Assad la foto.

«Vorrei che, dopo l'intervista - ha replicato Assad - lei andasse su Internet a cercare la stessa foto dello stesso bambino e di sua sorella, entrambi salvati da quelli che in Occidente chiamano Elmetti Bianchi e che ad Aleppo beneficiano del sostegno di al-Nusra. Sono stati salvati due volte, ciascuna in un diverso incidente, nell'ambito della pubblicità che si fanno quegli 'Elmetti Bianchì. Ma nessuno di quei due incidenti è vero». La foto «può essere stata manipolata - ha proseguito - e lo è stata. Le invierò le due foto, le può trovare su Internet, solo per farle vedere che questa è un'immagine contraffatta, non reale. Abbiamo immagini autentiche di bambini che sono stati feriti, ma questa è contraffatta».



Assad ha ammesso che ad Aleppo ci sono civili innocenti che vengono uccisi, ma ha aggiunto che la recente attenzione della stampa per la città è una forma di «isteria». «Aleppo - ha affermato - è stata sotto l'assedio dei terroristi per gli ultimi quattro anni e non abbiamo sentito una sola domanda da parte dei giornalisti occidentali su cosa succedesse in quel momento, non una sola dichiarazione dei leader occidentali sui bambini di Aleppo». «Ora - ha proseguito - parlano di Aleppo solo perché i terroristi sono in cattive condizioni. Questa è l'unica ragione: il fatto che l'esercito siriano avanza e i paesi occidentali, soprattutto gli Usa e i suoi alleati come Regno Unito e Francia, sentono che stanno perdendo le loro ultime carte del terrorismo in Siria. E il principale bastione del terrorismo oggi è Aleppo».



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