Cosa le sarà venuto in mente, a Tina, di farsi tatuare su una
gamba un delfino che salta attraverso una ciambella salvagente? La
suora infermiera dell’ospedale San Giuseppe di Belemboka, che l’ha
visitata il 26 dicembre, nonostante l’ospedale fosse chiuso per
ferie, dice che si tratta di una reazione dell’organismo. Che
strano! Il tatuaggio è stato fatto tre anni fa, ma siccome è già
da un po’ che Tina lamenta prurito e fuoriuscita di pus, diciamo
che la reazione, se di reazione si tratta, si è manifestata con
almeno un paio d’anni di ritardo. Ora ci sono le mosche che vanno a
posarsi sulla carne viva – e questo non è un bene! Non so nulla di
medicina, né tanto meno di malattie tropicali, ma ho l’impressione
che potrebbe trattarsi di funghi o di qualche altra infezione
batterica. Comunque, la carne si sta bucando, si formano dei piccoli
crateri e istintivamente la faccenda mi sembra piuttosto seria. Fino
ad oggi - non so chi glielo abbia consigliato - Tina scioglieva in
acqua mezza pastiglia di paracetamolo e se la spalmava sulle ferite.
Da oggi almeno ha delle medicine serie: una pomata da mettere due
volte al giorno, al mattino e alla sera, e delle pastiglie
antiallergiche. Come disinfettante, il Betadine che assomiglia molto
alla nostra tintura di jodio.
Se si considera che i coloranti usati per i tatuaggi probabilmente
vengono dalla Cina, dove non ci sono controlli seri come in
Occidente, e gli aghi e i bisturi usati dal tatuatore magari non
vengono adeguatamente sterilizzati, si capisce che farsi bucare la
pelle in Madagascar, come nel resto dell’Africa, non è una cosa
molto intelligente. Il sospetto che tutto sia dipeso dal colorante
nasce dal fatto che solo il colore rosso ha manifestato segni di
irritazione. La stessa cosa non si è verificata con il colore blu.
Ad ogni modo, fatta una veloce visita presso l’ambulatorio
dell’ospedale che sorge in periferia, ce ne siamo tornati in centro
con lo stesso “tre ruote” Piaggio con cui eravamo arrivati, un
mezzo abbastanza nuovo per la città di Tulear, un segnale che la
ricchezza di questa città nonostante tutto è aumentata. Sono pochi
i “three wheels” che circolano e ancora meno i loro clienti, che
preferiscono in massa i ciclo-poussy perché più economici. Noi
stiamo valutando di usare l’Ape Piaggio per tragitti lunghi come
Mangily o Saint Augustin, per le nostre prossime trasferte alla
ricerca di una sistemazione abitativa migliore.
Per ora la cosa più importante è porre un freno a questa
virulenta infezione, benché forse io stia esagerando la sua
pericolosità. La suora, infatti, dice che è abbastanza normale che
i tatuaggi producano tali conseguenze. Nessuno ha pensato di vietarli
per legge? Quando ho accennato a Tina alla possibilità che lei
faccia causa al tatuatore, chiedendo un risarcimento e mettendo il
maldestro cerusico nelle condizioni di non nuocere, ha reagito come
se fosse una carognata nei suoi confronti, come se fosse un’onesta
occupazione quella di mandare all’ospedale schiere di giovani
incauti che vogliono seguire una moda d’importazione. Comunque,
siccome ho imparato a conoscerla e so che ha un carattere volitivo,
sarà lei a decidere cosa fare della sua vita. E della sua gamba.
http://valdovaccaro.blogspot.com/2011/05/mercurio-il-minerale-piu-tossico-dopo.html
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RispondiEliminaGrazie.
EliminaSei il mio consulente igienista di fiducia.
:-)