giovedì 25 gennaio 2018

Aspettando il microchip




UDINE - Addio conteggi manuali dei migranti o sistemi fai da te per registrare le presenze. Udine si prepara a fare da apripista per un contaprofughi sofisticato, figlio delle moderne tecnologie. Il banco di prova sarà proprio la caserma Cavarzerani, visto che, come annuncia il prefetto di Udine Vittorio Zappalorto, «nel nuovo bando per il centro di accoglienza, inseriremo anche che il futuro gestore dovrà avvalersi di un sistema di rilevazione elettronica delle presenze, in modo che non ci possano essere errori sull'entità dei migranti nella caserma». Ma l'idea non è di oggi. «La Croce rossa - spiega il prefetto - ha già un sistema di rilevazione delle presenze informatizzato. Noi circa un anno fa avevamo lavorato con l'Università di Udine per mettere a punto un sistema ancor più sofisticato». Ma, per la privacy, niente dati biometrici. «Il Garante non vuole che si utilizzino le impronte digitali o la scansione dell'iride. Stavamo studiando un sistema che non utilizzasse dati biometrici. Il progetto dell'ateneo incrociava le presenze all'ingresso della Cavarzerani con un codice a barre che rilevava la presenza dei profughi attraverso il braccialetto di plastica che ciascuno di loro deve sempre tenere addosso». Un sistema anche economico, visto che «sarebbe costato pochi centesimi: neanche un euro a braccialetto». Un'idea che Zappalorto ha presentato al ministero. Ma, da Roma, è arrivato lo stop.

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