martedì 30 gennaio 2018

Tutti i colori dello psicotico mondialista


Testo di Paolo Sensini


Oliviero Toscani, il fotografo diventato celebre per le campagne pubblicitarie in cui coniugava meticciato razziale e capi d'abbigliamento firmati Benetton, sono anni che si fa paladino dell'invasione dei clandestini verso le coste italiane. Non gli è bastato insultare i veneti in quanto "popolo di ubriaconi", affermazione che già di per sé lo qualifica per la sua inettitudine mentale. No, ogni sua dichiarazione pubblica si segnala per i continui insulti verso chiunque non sia favorevole all'accoglienza incondizionata di ogni afro-asiatico diretto sulla penisola italiana. Adesso, però, dietro la patina del buonista compulsivo emerge pubblicamente la sua vera indole: "Sin dalla separazione dei miei genitori – racconta la figlia Olivia in una lettera comparsa sulle pagine del 'Corriere della Sera' – l’ho sempre sentito imprecare contro di noi, bestemmiando, fino ad arrivare al limite inaudito di imprecare contro la nostra vita stessa (noi ancora bambine, ahimè). 


Oggi Oliviero – continua la figlia – è un estraneo con un grosso debito umano e morale. I miei figli lo conoscono a malapena... e respingono in maniera netta tale impostura. Oliviero non è riuscito a formare una famiglia allargata unita e pacifica come dice lui. I miei figli non possono andare a casa sua e non è mai stato un nonno vero. In definitiva – conclude Olivia Toscani – un Non Padre che avrebbe potuto recuperare la sua posizione riscattandosi come un Buon Nonno. Ed è già tardi…". Insomma, gli "altruisti patologici" hanno sovente un profilo umano come quello appena tracciato di Toscani: nascondono dietro un generico e astratto "amore" per il mondo la loro totale indifferenza ed estranietà verso il prossimo. Anche per i loro stessi figli e nipoti.

2 commenti:

  1. Indimenticabile il manifesto di Toscani che immortala l'arrivo a Bari della prima nave di invasori (allora albanesi): trentamila pirati all'assalto dell'Italia. Ma fu solo l'inizio. Oggi i pirati sono centinaia di migliaia, milioni hanno già preso possesso di quella che fu la nostra patria. Patria? Nostra? Ma sporco fascioleghista di merda! L'Italia non è nostra, l'Italia è di tutti quelli che vogliono venire a viverci. Altro che alzare muri, ponti bisogna gettare - ci dicono le "massime" autorità dello Stato (papa, Mattarella, Boldrini). Sì, anche il papa è un'autorità dello Stato italiano, visto come ci tratta. In realtà è argentino (ah già, è un oriundo, può dunque giocare in nazionale) e capo di uno Stato estero.
    Chi ama tutti non ama in realtà nessuno. "Ama il prossimo tuo come te stesso", disse quel tale. Il prossimo, appunto. Il vicino di casa, il collega, l'amico degli amici, pochi altri che conosco di persona. Gli altri, tutti gli altri hanno solo diritto a essere trattati educatamente, a essere rispettati - ma non a essere amati. Posso amare solo chi conosco bene e mi è caro, non l'intera umanità.
    Apprendiamo invece che Toscani non ama nemmno i suoi famigliari ... Un altro che predica bene (be', mica tanto) e razzola malissimo.

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    1. I Dieci Comandamenti, che in realtà erano più di 600, sono un regolamento militare dettagliato per le truppe che il generale ENKI stava addestrando nel deserto.

      Quando si dice "prossimo", s'intende il camerata vicino di tenda. Idem con la moglie altrui. Se un soldato insidia la moglie del suo commilitone, entrambi si accoltellano e diventano inservibili come soldati.

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