venerdì 16 marzo 2018

Finite le elezioni, i cattocomunisti riprendono a parlare di immigrati


Fonte: Il Populista



Bergoglio torna a parlare di immigrati e immigrazione, riducendo il tutto a una questione di “paura”.  “Il mondo oggi è spesso abitato dalla paura. È una malattia antica: nella Bibbia ricorre spesso l’invito a non avere paura. Il nostro tempo conosce grandi paure di fronte alle vaste dimensioni della globalizzazione. E le paure si concentrano spesso su chi è straniero, diverso da noi, povero, come se fosse un nemico”. Il Pontefice ha pronunciato queste parole a Santa Maria in Trastevere, in occasione dei 50 anni della Comunità di Sant'Egidio. Paura, paura, paura: per Bergoglio è tutta una questione di ingiustificata “paura” da cui non farsi "contagiare". "E allora ci si difende da queste persone, credendo di preservare quello che abbiamo o quello che siamo. L’atmosfera di paura può contagiare anche i cristiani che, come quel servo della parabola, nascondono il dono ricevuto: non lo investono nel futuro, non lo condividono con gli altri, ma lo conservano per sé. Se siamo da soli, siamo presi facilmente dalla paura". 


Per l’opinionista Antonio Socci non è un caso che il Papa sia tornato sull’argomento immigrazione a elezioni concluse: “Non so se l'avevate notato – scrive su Facebook - ma da più di un mese Bergoglio non parlava di migranti. Come si spiega? Semplice: la campagna elettorale italiana. Da perfetto militante di partito Bergoglio ha seguito la strategia della Sinistra che - come avete visto - ha totalmente rimosso il tema dello Ius soli in campagna elettorale. Dopo averne fatto una questione di vita o di morte fino a dicembre, appena si è avvicinato il voto degli italiani lo hanno del tutto cancellato, pronti a ritirarlo fuori in caso di vittoria”.

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