mercoledì 7 marzo 2018

L’aria della città rende liberi e sputacchiati


Due notizie che mi sento di accostare ai maltrattamenti subiti dal sindaco Nardella, invitato al presidio di protesta contro l’uccisione del senegalese. Uno è successo in Italia, e precisamente a Padova, l’altro in Spagna, a Madrid. A Padova è stato denunciato colui che ha incendiato la porta di una moschea, usando, per accendere il fuoco, la sua scheda elettorale, con tanto di nome e cognome. Che genio! Non vi ricorda le carte d’identità dimenticate in macchina dai terroristi dopo gli attentati? Non vi ricorda il passaporto del presunto terrorista trovato integro ai piedi delle fumanti torri gemelle a New York nel 2001?
L’altro episodio, successo in un bar di Madrid, è così assurdo che mi viene il sospetto che sia tutta una montatura. Un attore di origini africane, ma cittadino spagnolo, si avvicina al bancone del bar per ordinare dei caffè. Lì è seduta una donna bianca che gli dice: “Non voglio negri vicino a me. Io ti posso uccidere e non mi succederebbe niente”. Strano! Qui in Italia, se un italiano reagisce a un tentativo di rapina, viene indagato e finisce nei guai. In Spagna dovrebbe essere diverso? Il mio sospetto è che anche la donna bianca sia un’attrice, cioè una collega dell’uomo di colore. Si tratta di una messinscena dove però la bottigliata è autentica, anche se si tratta di una ferita da poco, guaribile senza conseguenze in pochi giorni. Quanto sono stati pagati i due attori per allestire questa surreale scenetta?



Veniamo al sindaco di Firenze. Se non ho visto male, a sputargli è stato un bianco, presumibilmente un appartenente ai centri sociali, quello che i camerati chiamano affettuosamente “zecca comunista”. Io evito tali epiteti, ma constato che se i senegalesi di Firenze, facendo 100 metri di strada, distruggono fioriere, bici e motorini, è perché hanno avuto i “compagni” dei centri sociali come cattivi maestri. Hanno avuto, da parte loro, il bell’esempio di una mancanza di rispetto per le istituzioni e l’arredo urbano. Se le prime possono essere criticabili, l’ordine, la pulizia e le fioriere non fanno niente di male. Anzi, servono a rendere meno squallido l’ambiente in cui vivono i cittadini. E pertanto vanno lasciate dove sono, senza distruggerle.

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