giovedì 15 marzo 2018

Si facilitano i barconi e si ostacolano gli aerei



La maestra africana di mia figlia – abito in Tanzania da un anno e mezzo – è una stupenda ragazza di 28 anni. Ha una laurea, un lavoro, una famiglia e parla perfettamente l’inglese. La invito in Italia per le vacanze di Pasqua e Anna è contenta ed emozionata; è la prima volta che lascia il suo paese! Presentiamo tutto quanto dovuto all’ambasciata italiana di Dar es Salaam per l’ottenimento del visto turistico: dal suo contratto di lavoro al suo estratto conto, dall’assicurazione medica a una mia lettera che garantisce vitto e alloggio per il periodo della sua permanenza in Italia nonché il biglietto aereo (andata e ritorno). Anna si reca in ambasciata quattro volte e attende ogni volta per tre ore. Ogni volta aggiungono un documento, una copia, una contestazione. Vado con lei, veniamo trattate con una maleducazione e una mancanza di rispetto di cui ancora non mi capacito e di cui, da italiana, mi vergogno profondamente. Tralascio la mancanza di professionalità e competenza: il front man allo sportello non parla inglese (e tanto meno swahili), quindi si esprime poco e a gesti; nei casi estremi, chiama una collega incattivita che traduce con impazienza e irritazione.


Il visto di Anna viene negato perché le informazioni fornite per giustificare lo scopo e le condizioni del soggiorno previsto non sono affidabili. Nelle osservazioni finali si menziona (solo in italiano): rischio migratorio. E’ una storia come tante e solleverà scarso interesse. Personalmente mi ha riempito di tristezza e di indignazione. Anna è una persona che è contenta di stare dove sta e, alla fine della sua settimana di vacanza in Italia sarebbe tornata molto volentieri nel suo paese, dove ha famiglia, amici e lavoro. Quanta arroganza, quanto egoismo, quanta paura nel modo di pensare generalizzato e nell’agire delle istituzioni. Mi preoccupano, e anzi mi disgustano, questa paura generalizzata del diverso, questo terrore a condividere il nostro benessere e questo continuo erigere muri e protezioni. La nostra società sta diventando terribilmente disumana, con mille nefaste conseguenze sulla pace sociale.

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