sabato 14 luglio 2018

Bianchi che fuggono dalle guerre dei neri



15.000 bianchi sudafricani adesso sono pronti a chiedere asilo alla Russia. Abbiamo dedicato diversi post a quanto sta avvenendo in Sudafrica, dove si parla di genocidio boero: i bianchi, discendenti degli olandesi primi colonizzatori del paese, sono soggetti a persecuzione razziale, subendo continue violenze da parte della popolazione di colore. Anche se i dati sono imprecisi e le autorità hanno deciso di impedirne la divulgazione, tra il 2016 e il 2017 ci sono stati 74 omicidi e 638 aggressioni a sfondo razziale ai danni dei contadini bianchi. Ad essere presi di mira sono le case isolate dei contadini.


Come nello Zimbabwe, anche qui si chiede l’esproprio delle terre ai contadini bianchi, che pure le hanno colonizzate prima dei neri. Evidentemente, l’Africa appartiene per definizione solo alla popolazione di colore. Da notare che lo Zimbabwe, da paese esportatore di derrate agricole, si è trasformato, dopo l’esproprio ai contadini bianchi, in un paese importatore ed è stato costretto a ricorrere all’aiuto mondiale per far fronte alla scarsità della locale produzione agricola. Diversi paesi si sono offerti di aiutare i boeri richiedenti asilo, l’Australia e adesso la Russia, ma nessun paese europeo. 15.000 bianchi adesso sono pronti a chiedere asilo alla Russia e potrebbero ottenere gratuitamente 43 mila ettari di buona terra, anche se non coltivata, nei pressi di Stavropol.

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