martedì 3 luglio 2018

Chi conosce l'Africa sa cos'è meglio per essa


Fonte: Samuel

È la storia di Samuel Colombo, trentatreenne di Milano che nel 2014 ha deciso di cambiare vita e trasferirsi in Africa per fare l’imprenditore, l’artista, essendo cantante e compositore e per portare avanti, come volontario, progetti sociali. Ma di quale Paese dell’Africa stiamo parlando? Parliamo della Sierra Leone, uno tra i più poveri dell’Africa ma con un grande potenziale. Il Paese infatti è uscito dalla guerra civile circa 20 anni fa ed ora sta crescendo rapidamente. Nel giro di qualche anno, con lo sviluppo che stanno portando avanti in campo turistico e non solo, potrebbe diventare un vero e proprio paradiso dell’Africa occidentale. Oggi Samuel Colombo è artista internazionale emergente, Amministratore Delegato della West Africa Corporation, società media con sede legale a Londra e sede operativa a Freetown, capitale della Sierra Leone. Inoltre Fondatore e Presidente della ‘Solidarity’, organizzazione volontaria che opera in Sierra Leone per cercare di diminuire il tasso di mortalità dei bambini 0-5 anni e portare avanti progetti a sostegno della vita.


Ma leggiamo le sue parole:
Quella del Ministro Salvini non è una politica razzista. Al contrario, sta cercando di ridare dignità e speranza ad un Paese, l’Italia, schiavo dei poteri forti e dell’Europa. Salvini vuole dire basta a questo rapporto di schiavitù con l’Europa. Un’Europa non basata sul rispetto e l’aiuto reciproco. Un’Europa a cui non importa la solidarietà. Un’Europa dove ognuno pensa al suo orticello e al suo tornaconto. Che cosa di buono potrà mai venire da un’unione di questo tipo? Salvini si sta mettendo contro i poteri forti. Ecco i continui attacchi che riceve. Scopo è quello di indebolire la sua forza nel portare avanti linee esecutive volte unicamente a tutelare l’Italia dalle continue ondate migratorie.

Proprio perché unico scopo del Ministro Salvini è quello di difendere e proteggere i cittadini italiani, che si trova sostenuto dal popolo. Un popolo che è stanco di parole e chiede di poter vivere in sicurezza. Un popolo che non vuole più sentirsi schiavo di regole e imposizioni che arrivano continuamente dall’Europa. Regole che non tengono conto della reale drammatica situazione nella quale è precipitata l’Italia negli ultimi anni. Il Ministro Salvini deve solo resistere e andare avanti con la sua linea in modo da salvaguardare la vita degli italiani e degli africani stessi. Io che sono spesso in Africa vedo continuamente chi sono i veri bisognosi. Uomini e donne che non hanno tutti i giorni un pasto. Uomini e donne che lottano continuamente per la sopravvivenza. Uomini e donne che non hanno soldi per garantirsi le cure. Ma sono contenti per ciò che hanno o per ciò che riescono a guadagnare giorno dopo giorno anche spaccando pietre.

Ho visto bambini malnutriti ma felici e contenti anche per un piccolo dono. Bambini non viziati. Giovani non depressi alla ricerca del diverso a tutti i costi. Resistono ancora certi valori, certe tradizioni. Invece spesso e volentieri quando si ha tutto ci si dimentica dell’altruismo, della carità, della solidarietà. E si diventa egoisti. Molte volte capita che quando si diventa ricchi fuori, si diventa anche poveri dentro. Ma qui ora non voglio mettermi a fare il moralista di turno. Dico solo che una grande percentuale della popolazione vive alla giornata e secondo voi avrebbero migliaia di euro da spendere per la traversata nel Mediterraneo?!

Non scherziamo. Non prendiamoci in giro. Secondo me chi difende questo business e questa tratta di esseri umani è in malafede o non è informato oppure è soltanto prevenuto da un accanimento fomentato da buonismo e falsa misericordia nei confronti di una politica che chiamano razzista, fascista ma che in realtà è solo di buonsenso. E questo business dell’accoglienza alla lunga sarà deleterio per tutti i popoli. Parlando con i miei amici e fratelli Sierra Leonesi mi sono anche accorto che spiegando la reale situazione, erano loro stessi i primi a dare ragione al comportamento di Salvini. Qui infatti si tratta di agire con buonsenso. Giusto aiutare chi scappa dalla guerra. Sbagliato legittimare un clandestino che una volta entrato in Italia non rispetta regole commettendo una molteplicità di reati che vanno dal compiere atti vandalici, al rubare o peggio ancora al commettere atti di violenza sessuale. 

Permettetemi la provocazione, perché a questo punto non aprire completamente le frontiere e quindi favorire gli ingressi in Italia, in Europa e nel mondo tramite le tratte aeree? Così si eviterebbe anche il business degli scafisti e ci sarebbe un maggiore controllo.

Ipocrisia!
Se tu africano vuoi entrare in Italia legalmente con l’aereo hai un mucchio di procedure da dover rispettare e vi assicuro che per un povero è quasi impossibile. Mentre invece con una traversata salti tutte le procedure. Rischi la vita e favorisci gli interessi dei mercanti di morte, degli scafisti e di tutti coloro che vogliono guadagnarci da questo. Altro che salvare vite umane. C’è chi lucra con la scusa di salvare vite umane. Ed è ora di bloccare tutto questo! Provate a chiedere anche agli africani quante ONG si intascano i soldi invece di aiutare la povera gente. Guarda caso ora arriva il “cattivone” Salvini che vuole cercare di fermare tutto ciò e ogni giorno lo insultano, lo massacrano. Viene continuamente ostacolato da diversi fronti.

A voi sembra normale la cosa? Quanti interessi ci sono in campo? Se davvero si vogliono aiutare gli africani bisogna farlo a casa loro, nella loro terra nel rispetto del principio di sussidiarietà. La soluzione non è portare l’Africa in Italia, in Europa. Al contrario se si ama davvero l’Africa bisogna aiutarla a crescere nella propria terra. Consideriamo anche che l’Italia ormai da tempo non è più terra di opportunità. Non è il paradiso che loro credono. Se non c’è lavoro per gli italiani e continuiamo ad accettare nuovi immigrati rischiamo di favorire la delinquenza, la prostituzione. Perché quando una persona ha fame poi rischia di fare ciò che non si sarebbe mai aspettato di fare. Rischia anche di cadere in mano alla criminalità organizzata.

Altro discorso.
Voglio anche ricordare che gran parte della Libia è stata sotto il controllo dell’Isis per un tempo non breve e in Tunisia i dati parlano di innumerevoli foreign fighters. Ora se facciamo un rapido calcolo dal 2011, anno in cui è stato fatto fuori Gheddafi, è stato destabilizzato il  Nordafrica, hanno cercato di far cadere Assad in Siria, hanno tolto di mezzo Berlusconi in Italia e Papandreou in Grecia, secondo voi quanti criminali e terroristi sono entrati in Italia?

Non è che forse qualcuno ha l’interesse di destabilizzare il nostro amato Paese? Violenze, stupri, omicidi, presunte risorse che in continuazione si lamentano e distruggono ogni cosa. Nuova presenza della mafia nigeriana.
Ora a voi le dovute riflessioni.

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