mercoledì 4 luglio 2018

Noi vecchietti, matusa, ignoranti, di un'altra epoca e talebani


Velia Rizzoli Benfenati: La cosa che mi da più fastidio, leggendo i commenti, è il ridurre il gay pride alla sola sfera sessuale. Da etero quale sono ho partecipato a molti Pride e inizio a essere stanca di dover spiegare che avere quello o quell’altro orientamento affettivo non sia riducibile a un mero fatto sessuale. Partecipare al Pride vuol dire manifestare l’orgoglio di essere, di esistere, vuol dire pretendere di essere considerati persone e di avere gli stessi diritti in quanto si hanno gli stessi doveri. Perché io donna posso andare in giro con un paio di pantaloni, ma un uomo non può indossare la gonna senza essere considerato gay? Perché una persona omosessuale non può esprimere il proprio essere (di cui la sessualità ne è solo una parte), ma deve farlo solo nel suo intimo? A me nessuno critica se esprimo apprezzamento per un uomo, basta che sia educata. Cari signori eterosessuali, vi svelo un segreto: il fatto che a un uomo piacciano gli uomini, non vuol dire che gli piacciano tutti gli uomini, magari voi gli fate schifo. Mi dispiace smontare così il vostro ego distruggendo una paura infondata, ma non siete così irresistibili...


Me: Sì, però, per favore, vestitevi!


Velia Rizzoli Benfenati: Ma per favore: la nudità non è necessariamente volgare. Un bambino è martellato da immagini di nudi, conditi spesso da violenza in continuazione! Si sta attaccando al nulla: perché mostrare corpi smembrati dalle bombe va bene, oppure gonfi dalla fame, ma un uomo che cammina nudo (se lo è, potrebbe avere anche un perizoma, dalla foto non si capisce) non va bene.


Me: Due torti non fanno mai una ragione. La nudità cominciò ad avere una valenza sovversiva negli anni Sessanta, in USA, con l'avvento dei "figli dei fiori". La CIA diede l'LSD a quei giovani a mo' di esperimento. Fu in quegli anni che iniziò il periodo di declino morale che anche oggi stiamo vivendo. Sta per finire un'epoca. E' già successo nella storia umana e voi continuate a baloccarvi con delle frivole favole.

Velia Rizzoli Benfenati: Infatti non ho parlato di torti, stia tranquillo: ho letto anch’io Schopenhauer. Lei confonde la morale con la libertà di esprimere sé stessi e da donna non posso che biasimarla: anche i talebani la pensano in questo modo, cambia solo il contesto culturale. Essere immorali vuol dire commettere gesti che portano danno al contesto sociale in cui si vive. In alcuni casi la millantata immoralità ha significato portare progresso (=più diritti per tutti) a suddetto contesto. Visto che ha parlato degli anni 60 americani potrei farle notare quanto esso abbiano portato a una serie di diritti e tutele molto più ampli per noi donne, ma temo che lei non veda questo in chiave positiva visto che parla di “declino”. Le sue foto, nel caso non lo avesse colto, rafforzano solo il mio messaggio rivolto alla comprensione delle ragioni altrui, anche perché lei parla di “storia umana” e poi si blocca sui singoli che le danno più fastidio.



Me: I singoli umani fanno parte della Storia umana. Le femministe hanno rovinato la mia vita, a livello pratico e non sto a spiegarle perché. Se si tratta di perorare la causa dei diritti civili, mi trova d'accordo, ma fatelo da vestiti. Est modus in rebus, e si può evitare di fare scandalo pur lottando per i propri diritti, che devono essere conquistati con tatto e non chiesti brutalmente e imposti per legge. Se non aveste avuto l'okay dei sionisti, col cavolo che a quest'ora eravate qui a mostrare le vostre pudenda. Faccio un esempio. A volte avvenenti animaliste si spogliano per la causa degli animali, che è sacrosanta. Io non sono d'accordo, perché il messaggio che passa è: "Le animaliste sono tutte zoccole". Analogamente, il messaggio dei gay Pride è: "I gay sono tutti sporcaccioni". Il che, lo so, non corrisponde a verità. Quindi, secondo me, state sbagliando metodo. Sui fini, magari se ne potrà discutere.


Velia Rizzoli Benfenati: La nudità è diventata immorale da quando abbiamo cominciato a basare la nostra moralità sulla favola di Adamo ed Eva. E, sulla base di una favola, giudichiamo superficialmente un messaggio molto più profondo che le ho già spiegato più volte, ma che continua a non cogliere fermandosi alla superficie.
P.s. Gli uomini violenti hanno rovinato la mia vita e non credo debba spiegarle come e perché, grazie alle femministe, alle loro battaglie e agli studi fatti sulla base delle loro esperienze, sono qui a discutere con lei invece di starmene in un angolo buio. Da donna eterosessuale glielo dico: se vuole ancora la moglie a casa (magari strafatta di antidepressivi come nell’America anni 50) e i gay nascosti perché “non sta bene essere se stessi”, vada a un Pride, conosca quelle persone (dice lei che il singolo fa la Storia), veda cosa vuol dire vivere stanchi della vergogna del nulla. Le farebbe un gran bene.



Me: Andai a uno spettacolino di gay nel lontano 1977, a Udine. S'intitolava: "Dolce Mughetto", con riferimento al ghetto in cui i gay all'epoca vivevano. O così si sentivano di vivere. Ne è passata di acqua sotto i ponti e credo che nemmeno quei giovani attori gay si aspettassero che la situazione sarebbe degenerata come lo è al giorno d'oggi. C'è già chi parla di matrimonio tra umani e animali. Io sono animalista e mi sembra una grande stupidaggine. Fin dove vogliamo spingerci? C'è un limite?

Velia Rizzoli Benfenati: Vabbè, qui la discussione sta degenerando. Ovviamente lei rifiuta totalmente l’idea che altre persone possano godere degli stessi diritti umani. Accetti il fatto di essere un omofobo perché sta cercando ancora argomenti inesistenti. Mi dica la fonte esatta che parla di un movimento che promuove il matrimonio tra persone e animali o mi presenti suddetto movimento. Perché senza una fonte certa mi sta parlando di una cosa realistica quanto l’esistenza di Babbo Natale. Non risulta che gli animali siano considerati esseri senzienti in grado di leggere e comprendere e quindi sottoscrivere un contratto quale il matrimonio è. Le dirò di più: nel 2008 ho visitato sia Auschwitz che il mausoleo di Lenin, questo non fa di me una nostalgica del regime nazista né di quello sovietico; tanto per spiegarle che l’aver visto uno spettacolo gay 40 anni fa, non la rende conoscitore della realtà gay.



Velia Rizzoli Benfenati: In effetti la singola proposta di uno che non crede allo sbarco sulla luna è un movimento attendibile. Io ci rinuncio. Discutere con queste argomentazioni con chi esce completamente dal senso di quanto ho scritto io è tempo perso. Arrivederci

6 commenti:

  1. ... la signora Benfanti è così perfettamente omologata al sistema che, in URSS sarebbe stata una perfetta pedina del KGB o, negli anni 30/40 una altrettanto perfetta kapò.
    In ciò che afferma non vi è nulla di spontaneo e sincero ma ripete la stessa filastrocca radical/chic/progressista che ormai ci ha dato la nausea
    un saluto
    Piero e famiglia

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    1. Quello che mi stupisce è come sia potuto accadere ciò.

      Ovvero, che forma di plagio mentale è stato implementato, da eventuali registi occulti, per produrre una generazione di giovani (giacché presumo che la Benfenati tale sia) che ragionano tutti allo stesso modo.


      Il vecchio è male. I giovani, con la loro cultura trasgressiva, sono il bene.


      Ma dove sta scritto?

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    2. Avevo deciso di non commentare il blog, ma queste dichiarazioni sulla mia persona non le accetto. Ho più di 40 anni e sono tutt’altro che giovane, non ho mai detto che “vecchio è male”, ho parlato di affettività e di diritti per tutti, cosa che nasce da anni di volontariato per Amnesty International. Ho parlato di discriminazioni che ho visto sulla pelle dei miei amici. Ho già subito intimidazioni e violenza sulla mia pelle proprio perché non mi sono omologata al sentire del momento e trovo questo atteggiamento per cui le mie frasi vengono riportate senza il mio consenso scorrettissimo.
      Aggiungiamoci anche che erano a un commento di un post che parlava dell’atteggiamento di alcuni “anti pride” che pregavano, e non ho detto nulla su chi pregava, perché non ritengo che chi prega debba subire alcun tipo di derisione a prescindere dal credo. In questo post sono state aggiunte foto che non erano presenti nella discussione al solo fine di demonizzare ulteriormente la mia posizione, anche questo è molto scorretto, ma questa è casa di altri e immagino sia loro diritto farlo.
      Nessuno si deve permettere di mettere in dubbio la mia spontaneità o sincerità, non ho 5 anni e trovo questo molto offensivo.

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    3. Perché la mette sul personale?

      Quando si pubblica qualcosa su Facebook lo possono leggere milioni di persone e non si può rivendicare alcuna riservatezza. Pertanto, non credo di essere stato scorretto nei suoi confronti.

      I blogger, questo fanno: cercano notizie o idee interessanti da divulgare, stimolanti per le discussioni, le assemblano e le pubblicano. La discussione sui diritti degli omosessuali travalica le nostre semplici vite, la mia e la sua, e andranno avanti chissà per quanto tempo ancora.

      Penso che ciascuno di noi debba tener conto dei sentimenti altrui ed è indiscutibile che gente svestita e danzante per le strade, in Occidente, è accettata solo a Carnevale. Ma neanche troppo svestita. Fuori da tale periodo, si tratta di imitazioni e, quindi, di carnevalate.

      Quando capirete che è il metodo ad essere sbagliato e non le istanze, sarà sempre ora.

      Benché non cattolico, io simpatizzo con quei cattolici che, visti passare davanti ai loro occhi quella turba di esagitati, proprio nella sede della Madonna di Pompei, che è un luogo sacro, non hanno trovato altro di meglio da fare che mettersi a pregare.


      Probabilmente, pregavano per le vostre anime, in quanto i vostri corpi sono, o sembrano, dediti alla lussuria e quindi destinati all'inferno.

      Io non credo che esista, ma molti cattolici sì.

      Siccome il maggior sponsor mondiale della filosofia LGBT è Israele, e siccome ultimamente quello stato sta destabilizzando l'Occidente, presumo che anche queste sue lotte rientrino nella strategia di distruggere la famiglia e la società, facendolo passare come una lotta per i diritti civili.

      Infine, da oggi Facebook mi ha bloccato per un altro mese, per aver pubblicato la foto di tre Femen che compivano atti osceni in piazza San Pietro. Lei mi dirà che non c'entrano niente con voi, ma anch'esse si servono dei loro corpi nudi per attaccare la religione.


      Chi finanzia le Femen? Soros. Ebreo. I conti tornano.

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  2. Ho avuto anch’io un blog, e so benissimo come funziona e come ci si comporta tra persone educate e corrette. Lei non lo è stato, punto. Lecito? Certo, era un suo diritto, educato e corretto? No. Il primo a prenderla sul personale è stato lei, nel titolo. E chi ha commentato questo post è stato quasi offensivo, come ad certe esperienze non le avessi vissute in prima persona, trattandomi come una ragazzina deficiente.
    Riporto qui la mia risposta che le ho dato su fb, giusto per chiarire la mia posizione l’ultima volta:

    Sa qual è il fatto che mi fa arrabbiare davvero, al di là del suo comportamento? Il fatto che viviamo in un mondo per cui in Cecenia le persone lgbtq+ possono essere letteralmente defenestrati, uccisi e torturati nella più assoluta legalità, un mondo in cui in quasi tutti i paesi africani l’omosessualità è punibile con la morte e molti migranti che fuggono sono persone lgbtq+ e quando arrivano qui non hanno neanche il coraggio di fare coming out perché temono ulteriori discriminazioni, un mondo in cui a Orlando, dopo la strage, un sopravvissuto è andato al lavoro il giorno dopo ed è stato licenziato perché il titolare aveva scoperto della sua omosessualità vedendolo in tv.
    Questo solo per fare qualche esempio. Viviamo in un mondo in cui il pride cerca attraverso manifestazioni pacifiche in tutto il modo (è uno degli eventi del genere con meno disordini della storia) di dare visibilità a queste persone, cerca di creare una mentalità che tuteli i più deboli. E di fronte a tutto questo le persone come lei si fermano a guardare il nudo. È un chiaro caso in cui il saggio ha mostrato il cielo e lo stolto si è soffermato sul dito, solo che il saggio, esasperato, a volte alza anche il dito medio (se comprende la metafora).
    Dopo questo, basta: lei ha le sue idee e io non posso nulla per cambiarle analogamente lei con me.

    Un ultimo dettaglio, questo non è il mio vero nome, ma un nome d’arte e mia nonna si chiamava Benfenati, non Benfanti. Educazione e rispetto prevederebbero almeno il nome corretto.

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    1. Avevo letto la sua risposta su Facebook, ma, come le ho detto, non posso rispondere perché bloccato fino al mese prossimo.

      Ribadisco che secondo me (e secondo il detto est modus in rebus) è il metodo da voi scelto per rivendicare i vostri diritti, ad essere sbagliato.

      Cambiate metodo, siate meno scandalizzanti, e potremo riprendere il tavolo delle trattative (parlo come se avessi un qualche potere, cosa che non è). Ma è solo per farmi capire.

      Nello stesso modo in cui, da agnostico anticlericale, ho recentemente messo un rosario con crocifisso a penzolare dallo specchietto retrovisore della mia macchina, perché in questo periodo storico la Chiesa cattolica è sotto attacco e io intendo solidarizzare con essa, così, se gli islamici volessero torcere anche un solo capello a un gay, dovrebbero vedersela con me, che pure critico i gay Pride, ma che difenderei con le armi (Dio non voglia) la vita degli omosessuali.

      Le sembrerà una sparata eccessiva, ma i nemici per me sono i manipolatori ebrei, che vogliono farci invadere da orde afroasiatiche, che vogliono minare le basi della famiglia e distruggere la nostra economia.

      Gli ebrei ci odiano da secoli e, stando nell'ombra, tramano per annichilirci, servendosi anche degli LGBT.

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