lunedì 9 luglio 2018

Opera Nazionale Maternità e Infanzia



A volte è difficile stabilire se le cretinate che dicono alcuni esponenti politici italiani di sinistra vengono dette per malafede o per stupidità (noi propendiamo per la malafede). Ci riferiamo a coloro che affermano che se non ci fossero gli immigrati, regolari o clandestini che fanno ancora dei figli, entro pochi anni la popolazione italiana sparirebbe perché le nostre donne non fanno più figli tanto che la mortalità supera la natalità!


Al di là delle teorie, per quanto cervellotiche, campate in aria e non sorrette da ragioni logiche, esistono i fatti a smentire quelle sciocchezze. In Francia le donne fanno molti figli tanto che la natalità supera la mortalità, ma in Francia la legge dispone di diverse agevolazioni per le madri sia sul piano del lavoro agevolato che nell’assistenza economica che nei servizi gratuiti come asili e scuola ed i risultati si vedono. Tutte cose che nella nostra Italia nessun governo ha mai pensato di realizzare per aiutare le donne ad essere madri. Ed allora, come sempre, non è la situazione ad essere troppo sfavorevole, ma è l’ignavia, l’incapacità e l’imbecillità della nostra classe politica a creare i problemi.

2 commenti:

  1. Gli incentivi x procreare ci pure sono, ma sono rivolti (giustamente)a chi ha meno. Solo che vanno a favore di chi già vive alle spalle del prossimo. Il reddito, nn è un modo giusto per dare aiuti economici.

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  2. Quello che non capisco è l’autolesionismo ampiamente diffuso di volere testardamente e incoscientemente mantenere la popolazione numericamente stabile o addirittura in crescita, in una iperbolica corsa verso l’estinzione per sovraffollamento.
    Chi pagherà le pensioni ai futuri lavoratori collocati a riposo se non ci saranno giovani generazioni lavorativamente attive e versanti contributi? È questa ciò che a me sembra una questione di lana caprina, figlia di una ipocrisia diffusa.
    Se ci guardiamo in intorno, una gran parte dei lavoratori autonomi, quali contadini-proprietari del fondo, artigiani con piccole botteghe individuali o familiari, commercianti, liberi professionisti e decine di altre categorie, giunti all’età in cui potere ottenere la pensione la richiedono, la ottengono e, guarda un po’, continuano la loro attività come se nulla fosse, anche quelle più “usuranti”. Non sono contrario, ma lo dico per evidenziare che l’età produttiva è ben più lunga di quanto si voglia far credere.
    Un altro elemento da tenere in considerazione, considerato da me fortemente discriminatorio, è che le donne debbano andare in pensione alla stessa età degli uomini. Da più parti politiche, sindacali, associassioniste, si levano alti lai per sostenere che invece debbano fruire del provvedimento in età inferiore perché sarebbero usurate dal doppio impegno di cura della famiglia e di lavoratrici. Se l’età anagrafica per godere dell’assegno pensionistico è parametrato sulle aspettative di vita, come continuamente sostenuto dagli “esperti” , essendo per le donne superiore di quasi 5 anni sugli uomini dovrebbero andare in pensione cinque anni dopo gli uomini
    Anche parecchi lavoratori dipendenti, una volta in pensione continuano a tenersi impegnati con lavoretti in nero, con attività di volontariato, con hobbies impegnativi, e pure tutti gli influencers per la terza età ci bombardano con consigli sulle attività da svolgere per tenerci in salute.
    Abbiamo uno dei più alti tassi di disoccupazione giovanile, avviabile al lavoro per i prossimi 30/40 anni, abbiamo uno dei minori tassi di occupazione femminile potenzialmente serbatoio di occupandi.
    Infine, non che io auspichi il ritorno di questo sistema, quando non c’erano le pensioni la gente lavorava finché poteva e dopo ci pensava la famiglia.
    Dunque, cosa osterebbe ad assorbire prima, man mano che servirebbero, i giovani e le donne? E in seguito, tutti i pensionati abili, part-time e per lavori poco faticosi con piccoli incentivi? Il tutto in attesa del riequilibrio della popolazione, che sarebbe, finalmente, meno numerosa e con meno problemi?
    So che mi prenderò una caterva di insulti, ma ho voluto dirlo ugualmente.

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