giovedì 9 agosto 2018

La polizia belga scopre i piaceri del mondialismo



I migranti, in massima parte originari da Iraq, Afghanistan e Iran, non si sono arresi tranquillamente alla polizia. Una volta che di fatto la polizia del posto ha tentato di prenderli in custodia, sono fuggiti nelle boscaglie vicine ma si trattava solo di una fuga temporanea. Hanno chiamato rinforzi e hanno affrontato le forze dell’ordine con mazze e bastoni in un vero e proprio scontro armato. Proprio su quell’autostrada c’erano già stati degli episodi di aggressione e violenze nei confronti dei conducenti dei camion che si rifiutavano di trasportare i migranti sui loro mezzi. I controlli delle forze dell’ordine belghe si sono intensificati a questo proposito per cercare di contrastare il traffico di esseri umani sulle autostrade del paese.



Lo scorso giovedì notte però la situazione è degenerata quando è esplosa la ribellione e l’aggressione contro i poliziotti che, nei loro controlli di rito, hanno scoperto i migranti che cercavano di salire a bordo di alcuni mezzi in un parcheggio sull’autostrada E-40 nei pressi di Groot–Bijgaarden.

E’ proprio il portavoce della polizia federalePeter De Waele, a descrivere quanto accaduto. “Una pattuglia della polizia, formata da 6 agenti, stava effettuando dei controlli e ha sorpreso 5 migranti mentre cercavano di salire a bordo dei camion.” A quel punto, racconta De Waele, “gli uomini sono fuggiti nei cespugli per poi ritornare subito dopo con dei rinforzi armati di mazze e bastoni”. I poliziotti belgi quindi si sono visti accerchiati e in inferiorità numerica, perché i migranti avevano formato un gruppo di 40 persone estremamente aggressivo e che si incitavano l’uno con l’altro per lanciare gli attacchi contro gli agenti.

In un primo momento, prosegue De Waele, “i poliziotti hanno cercato di difendersi con i manganelli”, ma per cercare di riportare la situazione alla calma, gli agenti di polizia sono stati costretti a sparare un colpo di pistola in aria per far desistere i migranti inferociti dall’aggressione. Solamente due settimane prima a Kempen, una regione nel Nord-Est del Belgio, la polizia aveva fermato un furgone carico di 30 persone che una volta vistosi scoperte avevano cercato di ribellarsi.

Ma quanto accaduto a Groot-Bijgaarden non ha precedenti specifici e preoccupa non poco le forze dell’ordine. Lo stesso De Waele evidenzia che a differenza dei precedenti controlli, i “migranti ora non fuggono, ma attaccano direttamente la polizia”. Le autostrade del Belgio,a quanto pare, sono diventate teatro di scontri armati.  

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