sabato 15 settembre 2018

Provocatori mondialisti all'opera con il metodo del problema-reazione-soluzione








Ad agosto la denuncia dell’aggressione con insulti e schiaffi in piazza Bra, di fronte all’Arena di Verona. Due notti fa l’attacco con la benzina a casa e le svastiche disegnate sul muro. Angelo e Andrea, coppia omosessuale di Verona ha subito due aggressioni omofobe in un mese: “Abbiamo paura, non vogliamo tornare in quella casa”, hanno dichiarato. Sul muro e sul marciapiede della loro villetta di Stallavena, appena fuori Verona, sono infatti comparse le scritte nere “Culatoni bruciate” e “Vi metteremo tutti nelle camere a gas“.



E due svastiche, sul muro e sul lunotto posteriore della loro Opel Agila. La procura ha aperto un’indagine. Protestano le associazioni: “I fascisti sono ormai fuori controllo, legittimati da una politica che usa i loro stessi argomenti”, hanno dichiarato dall’Arcigay. L’episodio risale alla notte tra mercoledì 12 e giovedì 13 settembre. Andrea, 23 anni, ha raccontato di aver sentito dei rumori e di aver pensato fossero i gatti che volevano rientrare. A quel punto ha aperto la porta di casa ed è stato ricoperto di benzina, lanciata da “un uomo alto e scuro“. “Non ho capito subito che era benzina: ho sentito la pelle della faccia che mi bruciava, gli occhi e la gola in fiamme“, ha detto. Il marito, Angelo, 53 anni, si è svegliato per le urla e ha chiamato i soccorsi. Sul pianerottolo c’erano tre taniche di combustibile, le gomme della Agila sono state tagliate e sono comparse le scritte e le svastiche.

La prima aggressione denunciata dalla coppia è avvenuta invece l’11 agosto scorso. Angelo e Andrea erano in piazza Bra, pieno centro di Verona, e camminavano mano nella mano. A un certo punto si erano sentiti chiamare “culatoni, finocchi di merda” da un gruppo di ragazzi, che li avevano minacciati: “Femminucce, avete paura? Dai, femminucce, fermatevi”. Uno di loro aveva spintonato Angelo e tirato uno schiaffo ad Andrea. Dopo quell’episodio era stata convocato un corteo contro l’omofobia nella città veneta a cui avevano partecipato un migliaio di persone. Il 6 settembre, invece, i coniugi avevano trovato nella cassetta della posta un foglio scritto a computer, con frasi inneggianti a Hitler, anatemi contro gay, lesbiche e negri e moltissimi errori di ortografia. L’Arcigay lancia l’allarme: “È un’aggressione terribile, senza precedenti – commenta Gabriele Piazzoni, segretario nazionale Arcigay – stiamo assistendo a un crescendo gravissimo di violenza, in cui l’odio omotransfobico assume forme allarmanti. I fascisti sono ormai fuori controllo, legittimati da una politica che usa i loro stessi argomenti. Tutto questo è inaccettabile ed è più che sufficiente per motivare un intervento fermo e urgente del Governo. Non solo: chiediamo a tutta la comunità antifascista di questo Paese di mobilitarsi. Nelle prossime ore annunceremo la nostra reazione. Intanto trasmettiamo tutta la nostra vicinanza alla coppia colpita”.

3 commenti:

  1. Hanno talmente Tanta fretta di tradire I nostri governanti che oramai le studiano tutte tra un po renderanno libera pure LA pedofilia ,l'onore dell'italia e Nel popolo che va cercata non in queste prostitute da parlamento sempre in posa davanti alle telecamere pronte a mentire su tutto gente da plotone ,compiacere il padrone Ebreo e' il loro unico scopo nella vita

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    1. La sceneggiata dell'attacco alla coppia gay è servita per arrivare a ribadire questo concetto:

      "I fascisti sono ormai fuori controllo, legittimati da una politica che usa i loro stessi argomenti".

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  2. ... Verona ? questa storia odora di falsità lontano chilometri come quella, identica, del "professor Marsiglia" ...
    Ricordate di come raccontò di essere stato picchiato dai "fascisti" ma poi venne fuori che erano stati pagati da lui stesso per avere un po di notorietà ?
    E qui è lo stesso motivo ... in guerra e in amore tutto è permesso e, il fine, giustifica i mezzi
    D'altronde i loro "bravi" nonnetti partigiani agivano allo stesso modo: uccidevano un tedesco a caso tanto poi chi pagava con la vita o la casa bruciata, era chi lavorava ...
    un saluto
    Piero e famiglia

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