venerdì 12 ottobre 2018

Gli anelli di cipolla e la sudditanza agli americani


Poiché avevamo due ore di tempo prima che il negozio aprisse, ho portato il mio cliente al primo ristorante che abbiamo trovato su Viale Tricesimo, l’Old Wild West, e siccome non avevo pranzato, mi sono seduto con lui allo stesso tavolo. E’ un vecchio cliente e siamo abbastanza in confidenza. Il cameriere bengalese (trattandosi di azienda statunitense, non poteva non essere mondialista) non capiva le nostre ordinazioni. Stefano chiedeva le olive all’ascolana, io gli anelli di cipolla. Sapevo che c’erano, ma il ragazzo asiatico non capiva ed è andato a prendere il menù. Due cose mi hanno dato immediatamente fastidio: la sudditanza dell’Italia verso il padrone americano, nervo scoperto, e l’immigrato che lavora a contatto con il pubblico italiano senza sapere la nostra lingua. 



Stavo cominciando a diventare nervoso e polemico, ma poi mi sono calmato, in virtù della giovane età del mio interlocutore e della fatica doppia che deve fare per servire i clienti da mane a sera. Magari riceve anche uno stipendio da fame, poiché O.W.W. è dello stesso genere del Mc Donalds, famoso per il vezzo di sfruttare i dipendenti. Alla fine, nel menù trovammo le “Green Balls”, palle verdi, che sono le nostre olive all’ascolana, per Stefano, e le “Onion Rings”, gli anelli di cipolla, per me. La birra, di marca Miller, era buonissima ed io ne ho bevuta una “ambre”, piccola, anche se come autista non avrei dovuto farlo. A giudicare dai prezzi, affatto popolari, in quel genere di ristoranti yenkee ci vanno solo i danarosi giovani di buona famiglia. Il mio fegato, oggi, a causa di alcol e cibi fritti, protesta.

2 commenti:

  1. Tu soffri di svariati problemi di salute, non dovresti mangiare il cibo spazzatura..

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    1. Se è per questo, non dovrei neanche bere alcolici e, comunque, la roba fritta non la mangio abitualmente, ma solo di tanto intanto.

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