lunedì 29 ottobre 2018

Il lavoro rende liberi e irrispettosi



Predappio (Forlì) - "Auschwitzland". Un campo di sterminio paragonato al parco giochi della Disney. Pure la scritta bianca su sfondo nero ne richiama l'aspetto giocoso. Selene Ticchi, 48 anni, già candidata sindaco di Budrio per Aurora italiana, militante di Forza Nuova, sfoggia la maglietta con un sorriso: "È humor nero...". Al braccio porta una fascia tricolore perché fa parte del servizio d'ordine. La Marcia su Predappio sta per cominciare e lei controlla ordine e disciplina. Si stupisce: "Volevano vietarci la manifestazione, che democrazia è questa?". Il cuore nero dell'Italia batte qui, per l'anniversario della Marcia su Roma. Circa duemila fascisti sono arrivati da tutta Italia in macchina o in pullman: raduno in piazza e corteo verso il cimitero di San Cassiano per venerare la tomba di Mussolini.




"Siamo 5mila", dice Mirco Santarelli, barista di Faenza, che con Forza Nuova aveva tentato il grande salto verso il Senato. Saluti romani, "Camerata Mussolini, presente!", "Duce duce", "Boia chi molla", urlano i nostalgici. Pure uno striscione, "Arrestateci tutti", riferimento alla richiesta dell'Anpi di annullare la parata. "Saremmo venuti lo stesso, come le fermi tutte queste persone?", continua Santarelli. C'è chi lo ha detto in maniera più chiara, cantando cori contro i partigiani.

Agenti del reparto Mobile e della Digos hanno sorvegliato per tutto il tempo la manifestazione. Il meteo comunista ha portato pioggia per gran parte della mattinata e ai camerati non è rimasto che rifugiarsi nelle osterie che sfornano tortelli innaffiati dal vino rosso. Negozi di souvenir e bar fanno in un giorno gli affari di mesi, già alle 9 si servono caffè e birre, in tasca l'accendino col volto di Mussolini, in testa il cappellino della Decima Mas.

Non è solo folclore. Sì, ci sono gli anziani col fez, famiglie intere in camicia nera, le fanfare e le trombe. C'è pure il papà di Macerata col figlio che frequenta le medie, bomberino verde capelli bianchi e una faccia non proprio da camerata, che ti dice: "A Macerata ci sono troppi immigrati, iscriverò mio figlio in una scuola di un paese più piccolo". O Marino, da Pesaro, impiegato pubblico in pensione, che alle elezioni ha scelto CasaPound ma adesso ti dice: "Questo Governo mi rappresenta. Almeno Salvini ha le idee chiare". Costantino, che si spacca la schiena a caricare e scaricare pacchi, oggi è vestito di tutto punto come un soldato del duce e dice al leader della Lega di tirare dritto su immigrazione e sicurezza: "Tieni duro, camerata". 

Il senatore di Leu Francesco Laforgia ha presentato una interrogazione al Ministro dell'Interno Matteo Salvini "L'apologia del fascismo - ha scritto - nell'ordinamento giuridico italiano, è un reato. Chiedo al Ministro se intende applicare questa legge, se condivide il paragone di un campo di sterminio ad un parco giochi e quali misure intenda promuovere al fine di evitare il ripetersi di simili episodi"

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