Su Facebook si litiga sulla Shoa

Testo di Teresa Occhiuto

È arrivato! Non avevo alcun dubbio su questo, aspettavo solo il momento. Questa mattina, nella sezione notifiche c'è, o meglio ci stava, anche quella di Fabio Pironi di Bondeno, che però non mi è più permesso visionare. Tipico dei codardi, mi ha "zittito" nella modalità tipica di chi non sa replicare, semplicemente perché non può. Un misero tentativo di eludere e non dare spiegazioni al mio accusarlo di "antisemitismo", fin troppo evidente da quello che ha il coraggio di pubblicare. Ossia, come se non bastasse, alla contraffazione e diffusione di documenti palesemente "falsi" (tipico dei negazionisti, in altri paesi vengono processati e condannati, ma qui siamo in Italia) dato che emerge in modo preponderante dalle "documentazioni" che fornisce, con la pretesa di essere fonti "storiche": sono solo allucinazioni. 

Auschwitz, è vero, è stato un campo di lavoro (come se fosse normale "confinare" degli "esseri umani" e obbligarli a lavorare) ma dopo viene il bello, avevano di che divertirsi: una sorta di parco giochi, con tanto di piscina (fra poco salterà fuori che c'era pure una Spa). Chi non si "beve" le sue allucinanti farneticazioni su quanto sarebbe effettivamente accaduto ad Auschwitz (secondo lui, e purtroppo, molti altri) contrapponendo la verità "storica", veramente certificata e documentata, ovvero che si avvale di tutti gli elementi possibili e riscontrabili (metodologia scientifica), è semplicemente tolto di mezzo (certe abitudini sono dure a morire) quindi, non gli rimaneva che bloccarmi, e l'ha fatto. Tutto ciò, solo per chiedere un favore a chi, fra i miei contatti, ha l'opportunità di riferirgli che sarò ben lieta di replicare al suo ennesimo commento senza spiegazioni, se me ne dà occasione (mi sa che non è preparato su questo).