venerdì 22 marzo 2019

Al cane che morse Maometto bisognerebbe fare un monumento


Fonte: Daily Muslim

Il fatto è accaduto a Torino a bordo di un autobus di linea. Vittime alcune ragazze musulmane che erano a bordo del 59/ e che sono state aggredite dapprima verbalmente, quindi passando alle vie di fatto. A rendere noto quanto successo è stata una di esse, Fatima Zahara Lafram, esponente cittadina dei Giovani Musulmani d’Italia e sorella di Yassine Lafram, presidente dell’UCOII (Unione Comunità Islamiche d’Italia). Ad andare in escandescenze è stata un’altra passeggera che non ha tollerato la paura di una di loro per un cane che era stato portato sul bus e che ha detto: “Avete paura di un cane ma non di farvi saltare in aria negli attentati…” È stato allora che la situazione è degenerata, con le malcapitate che hanno anche subito le ire della persona rivelatasi oltremodo razzista e violenta, alzando le mani sulle ragazze e strappando ad una di loro l’hijab che indossava. Il conducente ha allora prontamente fermato il bus ed allertato la Polizia che è intervenuta sul posto per raccogliere le testimonianze delle persone coinvolte.


Episodio odioso e sintomatico del clima che si respira in molte città italiane ma che, come afferma la stessa Fatima nel racconto fatto dell’accaduto, non rappresenta certo il pensiero ed il modo di fare della maggior parte degli italiani. Infatti, gli altri passeggeri che erano presenti al fatto hanno subito espresso solidarietà alle malcapitate. Da parte sua, l’ANMI (Associazione Nazionale Musulmani Italiani) ha condannato fermamente quanto successo nel capoluogo piemontese, esprimendo vicinanza e solidarietà alle sorelle coinvolte nell’aggressione a sfondo razzista. Qui di seguito il video col racconto di Fatima mentre si trova nel Pronto Soccorso per farsi visitare e condiviso su facebook tramite le “stories”:

6 commenti:

  1. Ahahahahahlllaaallaa
    Devesse stato altamente interessante tra una che porta er cane in autobus magari senza museruola ed altre che vanno in giro come ai tempi de quella santa donna de mi madre, er signore l'abbia sempre in gloria, cor fazzoletto nero in testa

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    1. Poter portare il proprio cane sull'autobus è una conquista di civiltà. Averne paura (e a me capita spesso d'incontrare donne musulmane quando passeggio con Pupetta) è da idioti. Specie se il cagnetto è di piccola taglia.

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  2. Ma tutte queste associazioni: ANMI, UCOII... tutte libere di associarsi, di rappresentare, di ordinare, di consigliare, di dire quello che vogliono dire (in Europa), perché non condannano gli attentati, gli omicidi, le distruzioni delle chiese dei loro fratelli musulmani che perpetrano contro i cristiani in molti stati con religione islamica imposta (religione di stato)?
    D'altronde quasi tutti i musulmani che sono in Italia o vengono da quei Paesi o sono figli (musulmani) di tali persone.
    Questo ovviamente non si pretenderebbe se costoro, rinunciando o rinnegando la loro origine nazionale, culturale e sociale (certamente non religiosa) si sentissero e dimostrassero che sono italiani sotto questi aspetti, cioè sociale, culturale, etc..

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    1. Le associazioni dei musulmani dicono la loro perché lo vedono fare dai cugini della comunità ebraica, la quale, a sua volta, lo vede fare dalla CEI cattolica.


      Stupidi noi laici che li stiamo a sentire, questa massa di cialtroni religiosi.

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    2. Si capisce benissimo che sono sovvenzionati dall'estero, da coloro che hanno interesse di conquista islamica.

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  3. Immondi sono i musulmani, appestati dal Corano, non un cane.

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