venerdì 15 marzo 2019

Come nacque l’antisemitismo


Ci sono uomini nudi che giocano insieme. Anzi, fanno esercizi fisici. L’anno è il 175 avanti Cristo e il luogo è la culla del mondo, la più problematica, la più travagliata, la meglio conosciuta, culla nel senso culturale, ma anche biologico, se è vero che il GAN-EDEN era da quelle parti. Siamo in Palestina. Siamo sotto il dominio dell’impero seleucide e i ragazzi nudi che fanno attività sportiva sono sia greci che ebrei. Ma accade una cosa, com’è normale nella natura umana. I greci scherniscono gli ebrei per la mancanza di prepuzio. Alcuni di costoro si vergognano e cercano di porvi rimedio, perché ci tengono alla stima dei compagni greci. Quando i rabbini vengono a saperlo, si arrabbiano e sgridano i ragazzi ebrei per essere venuti meno alle loro antiche tradizioni, di quando quello squinternato di Geova ordinò loro di circoncidersi. A loro volta, le autorità seleucide si arrabbiano anch’esse e obbligano i sudditi ebrei a fare sacrifici agli Dei pagani, nel tempio di Gerusalemme, arrivando addirittura a costringere alcuni di essi a mangiare carne di maiale. Summa iniuria.


Animati da sacro furore, temendo più la vendetta di Geova che le spade dei soldati greci, la famiglia sacerdotale degli Asmonei, altrimenti conosciuta come Maccabei, organizza un’insurrezione e a capo si mette Giuda il Maccabeo, detto “il Martellatore”. Vincono. E ovviamente si montano la testa. Giuda il Martellatore diventerà un eroe nazionale degli ebrei, che da quella volta non hanno più smesso di combattere per difendere le proprie tradizioni religiose. La causa della nascita dell’antisemitismo fu una menomazione anatomica, che ai gentili ripugnava, ma la causa della nascita del principio “Fratelli coltelli” fu all’origine del dominio romano sulla Palestina, poiché sia Ircano II che Aristobulo II, fratelli di sangue, discendenti di Giuda Maccabeo e dominatori della Palestina, chiesero l’appoggio del generale Gneo Pompeo, che da quella volta prese possesso di quei bellicosi territori, per conto di Roma. I romani forse si sarebbero disinteressati di quelle terre aride, se non fossero stati chiamati in soccorso da due capi locali, per giunta fratelli. 

Nel frattempo, il dominio seleucide era andato a farsi benedire e Antioco IV non aveva lasciato discendenti degni di questo nome. Era tramontato il regno ellenistico, per lasciare il posto all’impero romano. 

2194 anni dopo, un po’ a nord ovest della Palestina, ci sono delle donne vestite. Anche troppo. Con l’immancabile velo in testa. Stanno sedute sulle panchine di un giardino pubblico di Codroipo, circondate da carrozzine, passeggini e marmocchi irrequieti. Non sanno nulla di Giuda il Maccabeo, né di Ircano o di Aristobulo, né del generale Pompeo. Sanno solo che gli ebrei sono una stirpe odiosa, che tutto il mondo arabo detesta. Cosa ci fanno in Friuli? I loro mariti predono il sussidio, loro hanno l’asilo gratis e sono stati fatti venire in Europa grazie ad accordi segreti tra il capo della cristianità e le autorità islamiche, per prendere possesso di queste terre. Lo scopo è di ripopolarle, perché, dopo un processo pluridecennale di isterilimento dei caucasici, iniziato con il divorzio e l’aborto, e proseguito con gli omosessuali, si è pensato di dare ai vecchietti rimasti il colpo di grazia, inferto dalle ovaie delle donne velate. Di modo che, se con la mancanza di prepuzio nacque l’antisemitismo, con la fecondità delle ovaie islamiche nacque l’anticristianesimo. A livello pratico, prima ancora che ideologico. Non c’entrerà qualcosa l’Anticristo? Non è che magari costui è già arrivato mentre noi ci stavamo interrogando su chi fosse e quale aspetto avesse?

Fatto sta che i giovani ginnasiali greci ed ebrei hanno messo in evidenza una cosa: che l’integrazione non è praticabile. Ogni etnia ci tiene a preservare le proprie tradizioni, per una questione di sopravvivenza culturale. I greci, alla libertà di praticare sport senza vestiti e i giudei, di praticare la circoncisione come insegnato dai loro padri, ai quali glielo avevano insegnato i loro padri. Le donne musulmane di Codroipo, sedute sulle panchine dei giardini pubblici, ci tengono alle loro tradizioni in fatto di abbigliamento, nello stesso modo in cui io, che le osservo da lontano, ci tengo alle mie radici friulane e, benché non mangi polenta e osei, né acclami le Frecce Tricolori, mi sento partecipe della terra dei padri, la "fatherland". Io mi sento simile a quegli studenti greci che disprezzavano la circoncisione dei loro colleghi ebrei, nel momento in cui vedo che la mia cagnetta si avvicina alle panchine, da dietro, silenziosamente, in cerca di carezze, e riceve un’accoglienza isterica dettata dalla superstizione, con le donne che salgono in piedi sulle panchine e i bambini che danno fuori di testa come se avessero visto il Demonio. Ed è solo un carlino!

I greci seleucidi hanno dato inizio all’antisemitismo. Io non do inizio a niente, ma penso che per colpa di quell’odioso Corano un miliardo e passa di maomettani si perde il piacere di avere amici a quattro zampe, capaci di dimostrare affetto e fedeltà incomparabili. Io disprezzo le donne, i bambini e gli uomini musulmani e non potrò mai perdonar loro di disprezzare i miei amici cani, sulla base del semplice principio che i nemici dei miei amici sono miei nemici. Chi ha fatto arrivare in Friuli questa gente?

2 commenti:

  1. non sapevo 'sto fatto dei cani e spero che non valga in tutti i territori arabi, comunque sempre meglio dei cinesi che si dice che se li magnano

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