mercoledì 27 marzo 2019

Parchi, campetti e giardini d'infanzia mai nata


Fonte: L’officina

Le polemiche sul “Congresso mondiale della famiglia” che si terrà prossimamente a Verona spingono ad alcune considerazioni per riportare il tema sul giusto binario. La famiglia non è proprietà ideologica di nessun partito, di nessuna religione. E’ un valore fondante della civiltà, cellula base della società. Dove non esiste, come in alcune tribù primitive, i figli sono in comune, non c’è la proprietà e manca lo stimolo a progredire.  Il “Congresso mondiale della famiglia” è d’ispirazione cattolica, perché i cattolici sono impegnati nella difesa della famiglia, ma ciò non toglie che l’impegno possa essere condiviso anche da chi cattolico non è.

L’ostilità nei confronti dell’evento nasce dalla sinistra radicale, figlia del ’68, fatta propria dal capitalismo mondialista che, dopo aver depotenziato, se non distrutto, i corpi intermedi della società, vede nella famiglia l’ultimo ostacolo da abbattere per realizzare una società fondata sull’individuo, più facilmente condizionabile e coartabile. Il metodo è contaminarne il significato primario, che è quello dell’unione di un uomo e una donna ai fini della continuazione della specie, pretendendo l’equiparazione ad essa delle unioni omosessuali e introducendo delle mostruosità giuridiche come la fecondazione eterologa e l’utero in affitto. Fra le accuse lanciate contro gli organizzatori c’è anche quella di essere contro l’aborto. Anche noi, non per motivazioni religiose, ma logiche, siamo contrari all’aborto, preoccupati per il futuro del nostro paese che sta per essere compromesso dal crollo delle nascite. Perciò proponiamo: 

- che in ogni comune venga dedicato un giardino “Ai Bambini Mai Nati”, per ricordare che proprio quei bambini ai quali è stata negata la possibilità di nascere sarebbero stati la miglior garanzia per dare un futuro al nostro popolo;

- e che in ogni giardino venga messa una targa che riporti la frase di Oriana Fallaci:  “Perché a cosa serve volare come un gabbiano dentro l’azzurro se non si generano altri gabbiani che ne genereranno altri ancora ed ancora per volare dentro l’azzurro?”.

2 commenti:

  1. Mi trovo in imbarazzo davanti a queste tematiche , da un lato riconosco nella famiglia tradizionale un valore unico che sta alla base della nostra società , che cercando di scardinare questo valore , in parte già avvenuto e già a buon punto , si viene a creare una società senza identità , senza collanti , individualista e consumista , che è il trampolino per lanciare l'offensiva finale verso il mondialismo e il nuovo ordine che lo gestirà.
    Dall'altro lato c'è quel "cattolico" che mi stona , con tutti gli annessi e connessi derivanti da questo termine , dall'ignoranza alla paura , alle regole ferree da seguire e dalla soggezione nei confronti del clero , unico tramite fra l'uomo e il divino verso cui siamo proiettati.
    Trovare equilibrio non è facile , soltanto una forte conoscenza di sè stessi e dell'unicità di cui ognuno di noi è portatore e al contempo la consapevolezza di appartenere al tutto e tutti insieme siamo uno , può portare un pò di sollievo in questo dilemma.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La spiegazione è semplice.

      I creatori vogliono che la nostra specie, uscita dai loro laboratori, continui ad esistere?
      Allora, tengono viva l'idea di famiglia.

      I creatori vogliono che la nostra specie si estingua, avendo riconosciuto che è stato un errore crearla?
      Allora, faranno di tutto per renderla sterile, ammesso che non vogliano o non possano estinguerla sbrigativamente in un colpo solo.


      In quanto ai cattolici, la loro politica è sempre stata quella di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, così da non scontentare nessuno.

      Ma alla fine, prima o poi, finiscono per scontentare tutti.

      Elimina