La retorica ipocrita dei muri e dei ponti

Testo di Carlo Maria Rossini

Chi ha udito le parole di Bergoglio sul fatto che "Dio non vuole i muri" e, al contempo, sia stato in pellegrinaggio o in visita, a Roma, nei pressi di quella che viene chiamata la città del Vaticano, non avrà potuto fare a meno di ridere a crepapelle. Sì, perché Bergoglio vive in una vera e propria cittadella blindata; circondata da altissime mura, lunghe Kilometri e Kilometri. E provate ad entrarci in questa cittadella. 

Guardie svizzere serissime ed inesorabili, malgrado i costumini pittoreschi e ridicoli, tutti incazzati e con l'accento da SS, vi bloccheranno immediatamente. Sinceramente non mi posso spiegare certe battute da parte di un potente della terra se non pensando che sia molto limitato; sia intellettualmente, sia nei rapporti sociali. Ed infatti non è un mistero che in vaticano moltissimi non lo sopportino. Più o meno apertamente. Resta da comprendere come sia stato possibile che una persona del genere abbia avuto la possibilità di diventare papa. E in circostanze quanto meno rocambolesche. Il suo predecessore, un raffinato e sapiente teologo, ad un certo punto, molto misteriosamente, si fece da parte e gli lasciò gentilmente il posto. Evento unico o quasi nella storia della chiesa. Cosa aggiungere? Si prendono in giro i così detti "complottisti". Ma in certi casi è difficilissimo non dargli ragione.