domenica 26 gennaio 2020

Mangiate carne, ché fa bene!



Pessime notizie dalla Cina. Il nuovo virus, del quale abbiamo parlato pochi giorni fa, è diventato in grado di trasmettersi da uomo a uomo. È quindi accaduto quello che noi virologi chiamiamo “spillover”, ovvero “tracimazione”. Un virus è passato da un animale a un uomo e si è adattato all’uomo: ora è a tutti gli effetti un virus umano. Un nuovo virus umano. Della natura del virus parleremo poi; adesso vediamo le implicazioni immediate. Prima di tutto: la situazione è molto confusa. Nella migliore tradizione le autorità cinesi – che a fine 2002 ritardarono in maniera inaccettabile la diffusione di notizie sulla SARS, non consentendo una pronta risposta internazionale contro questa malattia -, si sono comportate in maniera non molto diversa. Per tre settimane hanno sostenuto che la trasmissione da uomo a uomo non avveniva e hanno tenuto fermo a 59 casi il conto dei malati.


Quando poi gli studiosi dell’Imperial College hanno messo nero su bianco quello che tutti gli esperti pensavano, ovvero che il numero di casi era immensamente più alto (gli inglesi li hanno stimati in 1.700, ma secondo me sono di più), anche i cinesi hanno dovuto calare la maschera, ma tenendosi sempre molto, troppo bassi.
Un virus che si diffonde molto velocemente
Le bugie in questo campo hanno le gambe cortissime e i virus al contrario corrono molto velocemente, e i primi casi tra i sanitari e in altre nazioni (il virus è partito da un mercato di animali di Wuhan, una città cinese), si sono già verificati, smentendo i numeri e la visione troppo ottimistica delle autorità cinesi.
Al momento non sappiamo né quanto il virus sia pericoloso (ovvero quanti degli infettati sviluppano sintomi gravi), e neanche quanto sia facile il contagio (anche se su questo punto i primi dati non autorizzano l’ottimismo). Non c’è da allarmarsi, ma bisogna alzare immediatamente la soglia di attenzione, perché al momento non abbiamo un vaccino (per la gioia dei cretini antivaccinisti), e neanche una cura efficace, per cui l’unico modo di combattere il virus è impedirne la diffusione.
Purtroppo il virus ha scelto il momento peggiore per saltare fuori: il 25 gennaio è il Capodanno Cinese, che corrisponde all’unico lungo periodo di ferie per i cinesi e viene sfruttato solitamente per viaggiare, anche all’estero. Per cui, siccome da Wuhan arrivano in Italia tre voli a settimana, io consiglierei al Ministro della Salute una grandissima attenzione agli aeroporti.
Leggo sui giornali che alcune autorità sanitarie hanno affermato che il rischio che il virus arrivi in Europa, e in particolare in Italia, è minimo. Io non sono per niente d’accordo con loro, ma spero vivamente di sbagliarmi. A presto per ulteriori aggiornamenti.

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