mercoledì 5 febbraio 2020

Bisogna inquadrare il cibo cinese nella giusta ottica


Testo di Wandervogel


Nelle ultimissime settimane, a causa del coronavirus, stiamo assistendo ad una crescita galoppante del sentimento sinofobo, un'avversione di costume nei confronti della etnia cinese predominante. Sul coronavirus, vi sono varie cose da tenere a mente. Siffatto virus non è così potente e letale come taluni mezzi di comunicazione di massa inducono a credere. La Cina conta oltre un miliardo di abitanti ed i contagiati costituiscono una cifra irrisoria. I decessi, poi, già sporadici, riguardano perlopiù individui in età avanzata od immunodepressi. Inoltre, come pure la cronaca racconta, vi si registrano numerosi casi di guarigione dal coronavirus.


Insomma, l'allarmismo dei pennivendoli si mescola all'ignoranza della pubblica opinione, ed il risultato è un eccessivo timore di massa, come se avessimo a che fare con la peste più nera. Non sappiamo con certezza se il coronavirus sia un prodotto di laboratorio oppure se provenga dal mercato degli animali vivi. Comunque sia, nella inquinatissima Wuhan, più che di coronavirus, si muore di inquinamento atmosferico, dato che in piena città vi sono addirittura cinque inceneritori, che, stando a quanto si legge, non adoperano tecnologie recenti per filtrare il particolato. Il coronavirus ha portato con sé una stupida e becera ondata di sinofobia, condita con commenti in chiave specista ("mangiano i pipistrelli, animali sporchi"), affiancata dalla pretesa di superiorità da parte di certuni vili occidentali che giudicano con spocchioso scherno talune (discutibilissime) pietanze dell'ampia ed eterogenea cucina cinese, come se, però, gli occidentali mangiassero senza spargere sangue e senza favorire crudeltà verso determinate specie animali.


Sappiamo che, oggigiorno, la Cina, come qualsiasi altro paese capitalistico avanzato, Italia inclusa, vede gli allevamenti intensivi diffusi in modo capillare, ma, semplicemente, i cinesi hanno imitato dagli occidentali, i veri inventori della macchina infernale del carnismo industriale. Gli antispecisti d'accatto, bravissimi solo ad agitare le tastiere e nulla di più, tartassano gli zebedei con il mercato di Wuhan, mica menzionano, ad esempio, i dodici milioni di mansueti maiali reclusi negli allevamenti nostrani, mica menzionano il sadismo che impera negli allevamenti intensivi nella prosciuttara Emilia e nella turboantropizzata Lombardia. 


Si disprezzano i cinesi perché pochissimi di loro si spingono a mangiare i pipistrelli, come se mangiare agnelli, vitelli, e cavalli, invece, fosse salutare e moralmente corretto. Giusto per la cronaca, qualche calabrese mangia i ghiri e qualche abitante del Triveneto si ciba di nutrie; tutti gli esseri senzienti vanno rispettati in quanto tutti dotati della capacità di soffrire. Lungi da me negare tutte quelle problematiche connesse al malessere animale presenti anche in Cina, ma voglio ricordare a certi vegani che dobbiamo pur qualcosa a quel paese ed alla sua storia. 


Il tofu (dòufu), il latte di soia, ed il tempeh, sono prodotti originariamente cinesi. Inoltre, i cinesi, essendo geneticamente intolleranti ai latticini, non partecipano allo sfruttamento parossistico delle vacche da latte, schiavitù che in Occidente spopola senza ritegno da alcuni decenni a questa parte, ed anche i vegetariani, sedicenti "cugini", partecipano a tale crimine mostruoso. Insomma, che certuni vegani non si accaniscano a mo' di belve sui cinesi. È lecito e doveroso criticare, stigmatizzare e condannare moralmente tutte quelle usanze culinarie speciste ed avverse al nostro veganismo radicale; dopodiché, noi vegani dobbiamo cooperare, indipendentemente dalla nazionalità e dall'etnia. Ci si ricordi che un vegano cinese con la licenza media sarà sempre più rispettabile di un italiano onnivoro plurilaureato che tesse le lodi a prosciutti e mozzarelle.

12 commenti:

  1. Comincio a credere che presto l'umanità sarà estinta se continuiamo di questo passo a massacrare i nostri fratelli animali.

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  2. Ti hanno pagato per scrivere quest’articolo?

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  3. Ma che mangino pure erba,radici,foglie,io intanto mi faccio pane e salame alla faccia loro

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  4. È da quando sono bambina che mi magno una dozzina di fette di mortadella al dì! e sono ancora qui, viva e vegeta, la mortadella non si nega a nessuno. voi vegani affermate il falso e voi lo sapete

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    1. io preferisco un po' di più il prosciutto di Parma! Ma anche la mortadella è buona!

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    2. Io preferirei che non ci fossero stupidi su questa Terra, ma purtroppo ci sono.

      E dobbiamo tenerceli.

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  5. Rispetto le scelte alimentari di ognuno purchè fatte in coscienza e non da moda o senso di colpa ... allo stesso tempo non sono mai andato in un ristorante cinese e non ci andrei nemmeno se ci fosse un virus planetario con la sola Cina immune

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    1. esatto, i vegani animalisti non possono venire qui a Reggio Emilia a imporci la loro pazzia, il maiale è parte di noi, della nostra storia e cultura contadina antichissima.

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    2. A WB.

      Una scelta alimentare etica, fatta con convinzione o per moda, va bene lo stesso.


      Gli animali risparmiati ringraziano in entrambi i casi.

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  6. Buonasera, scusate la tarda ora ma ho visto su Twitter il link che riporta a questo articolo pieno di cattiverie e falsità!!! E da emiliano sono profondamente offeso che si scrivano cose non veritiere sulla nostra terra che l'autore dell'articolo ha definito "prosciuttara" in toni di denigrazione acuta!!! È da generazioni che le nostre famiglie di piccoli e medi imprenditori si fanno un culo grosso per produrre il prosciutto, specialità italiana apprezzata in tutto il mondo. I maiali li accudiamo come li hanno accuditi i nonni ed i bisnonni ed al momento giusto li ammazziamo rapidamente con il colpo secco così da non farli soffrire più di tanto, infatti i porci si lamentano poco. A me non fa schifo mangiare carne suina, anzi!!! Se poi in allevamento succedono certi fatti, lo dobbiamo principalmente alla natura birichina del maiale, a volte serve pressare un po' la mano con le bestie. Pensatela come la volete, ma guai a voi se vi azzardate a cancellare secoli e secoli di tradizioni tramandate da generazione in generazione con tanto zelo. E se non vi va bene, andatevene in India con gli hindu erbivori che venerano la dea vacca. Le nostre usanze non si toccano!

    Cesare Adorni.

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    1. Intervista shock al cannibale di Rotenburg: "La carne umana è buona e sa di maiale"

      https://www.repubblica.it/2007/10/sezioni/esteri/cannibale-germania/cannibale-germania/cannibale-germania.html

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    2. A Cesare Adorni.

      Intanto grazie per essersi firmato.
      Almeno sappiamo di non avere a che fare con un Troll.


      Tuttavia, sul piano etico, la sua tesi non è difendibile perché implica una violenza che presto o tardi torna indietro, cioè le si ritorce contro.

      Sappiamo che a questo mondo esistono molte persone malvagie, e anche lei purtroppo ne fa parte, ma se c'è anche la minima speranza che l'umanità si elevi moralmente, noi continueremo a dire la verità.


      E cioè, che ammazzare le persone non umane è ingiusto, come sarebbe ingiusto se ammazzassero lei.


      Se lo capisce, bene, se no pazienza!

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