Circolano teorie di complotto sul servizio de “La vita in diretta” (Rai2). Secondo i soliti noti si tratterebbe di un servizio farlocco, artefatto, una messinscena su una "terapia intensiva" (che non lo è). Secondo altri è terrorismo mediatico e ci si domanda come mai non venga intervistato il paziente "senza protezioni". Ecco, perché è senza protezioni rispetto agli operatori sanitari e il giornalista Rai presente nel reparto?
In sintesi:
- Le riprese sono state fatte in un reparto sub-intensivo, non in terapia intensiva.
- Nei reparti Covid19 sub-intensivi ci sono anche pazienti che non necessitano dei caschi respiratori.
- Nei reparti Covid19 ci sono solo malati Covid19.
salve
RispondiEliminain qualsiasi caso, come direbbe Fantozzi ... è una ca ... ta pazzesca
un saluto
Piero e famiglia
Non troppo tempo fa ho dovuto assistere ad una scena rivoltante in un famoso canale YouTube, ma assolutamente peculiare. C'era questo italiano in Svizzera, stava lì beato a ciucciarsi il suo caffè, ed è qui che ho avuto un' epifania. :)
RispondiEliminaQuesto commento non è chiaro.
EliminaDi quale italiano parli?
Il robusto signore in maglietta nera suscita qualche perplessità. Semi sdraiato, l'aria un po' annoiata, a braccia conserte. Osserva e aspetta, cosa? Ha ordinato una margherita e ancora non gliel' hanno portata? Non gli hanno preso una vena, molto strano. Nelle sub intensive, di solito, fra ogni lettino vi è una tenda di separazione..... Mah! Forse è una sorta di Superman de noantri. Teme solo la kriptonite. Il suo acerrimo nemico è disattivato. Calmo e sedato sotto la casseruola trasparente, sette litri di ossigeno ogni ora.
RispondiEliminaMi sta venendo il dubbio, che gli italiani siano in massima parte sodomiti, visto come sono contenti di prenderlo sempre in c...
RispondiEliminaOpen non è il giornale online di Mentana? Se così è ogni commento è superfluo
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