sabato 20 febbraio 2021

Dopo il caffè ci vuole la sigaretta


Testo di Rudy Freddi

Ieri sul lungomare mi sono preso un caffè da asporto, messo in un bicchiere di cartone. Mi sono seduto su degli scalini per zuccherato e berlo comodo. Poco distante da me c'era un gruppo di mamme con i bambini che giocavano sulla sabbia. Alle loro spalle c'era una panchina, sulla quale stavano seduti i padri, rigorosamente mascherati fino alla fronte che confabulavano. Ora, per qualche strano motivo, credo per la diversa forma del bicchiere, al primo sorso del caffè ho aspirato troppa aria a vuoto e il caffè mi è andato per traverso ed ho iniziato a tossire. Si è scatenato l'inferno, degno di Massimo Decimo Meridio, quello del gladiatore. I padri seduti sulla panchina si sono letteralmente catapultati verso la prole e le mogli, come se ci fosse un bombardamento in corso, li hanno strattonati per i bracci, urlando via via forza, è troppo pericoloso qui, corri corri.… Tutta gente tra i 35 e 40 anni, rigorosamente trendy. La cosa mi ha agevolato notevolmente perché mi ha permesso di accendermi anche una sigaretta dopo il caffè.

3 commenti:

  1. Hanno trasformato tutti in ipocondriaci, non c'è speranza

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  2. La finestra di Overton spiega come , attraverso vari passaggi , si abitui l'opinione pubblica ad accettare cambiamenti , che , se fatti repentinamente , sarebbero inaccettabili ; così che la mente analizza solo l'ultimo passaggio e dà per scontati i precedenti.
    L'assurdo è bersi un caffè appartati come evasi da un carcere di massima sicurezza , in un bicchierino di carta.
    Quale sarà la prossima ?

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