mercoledì 24 febbraio 2021

L'oro del Congo


Testo di Daniele Dell’orco

Una mano sporca l’altra. Nel giorno del tragico addio a due italiani valorosi, Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci, il fragile equilibrio della modernità torna a colpirci come un boomerang. Innanzitutto, si dovrebbe iniziare ad utilizzare il vero nome delle cose. Si dice che i nostri compatrioti siano caduti vittime di un agguato mentre viaggiavano in un convoglio della missione di peacekeeping delle Nazioni Unite: MONUSCO. Ma il peacekeeping, in realtà, non esiste. Se proprio si volesse restare fedeli all'anglicismo si parli piuttosto di law enforcement, perché i caschi blu nella Repubblica Democratica del Congo sono 16mila. Un esercito. 



Perché il Congo è uno scenario di guerra. Vera. Lo è stato negli scorsi 20 anni. Lo è tuttora. Una guerra che si combatte, da sempre, per ciò che il Congo ha la "sfortuna" di essere: la cassaforte del mondo. Nel Paese si trova di tutto: legno, rame, cobalto, coltan, diamanti, oro, zinco, uranio, stagno, argento, carbone, manganese, tungsteno, cadmio e petrolio. Attorno a queste materie prime ruotano economie di intere civiltà. Ci si producono gli smartphone, le auto elettriche "eco-friendly" che piacciono a Greta costruite distruggendo interi ecosistemi e sfruttando legioni di bambini, i legni pregiati, i diademi di Cartier etc.


Il Congo è il volto sporco di fango e sangue dell'Occidente. Perché l'oro del Congo fa gola a tutti. Per sfruttarne i giacimenti si sono moltiplicati gli eserciti tribali, le fazioni al soldo di forze straniere, i fondamentalismi. Milioni di euro sono piovuti nel corso del tempo dal Ruanda, dall'Uganda, dalla Cina, dai Paesi del Golfo, ovviamente dall'Occidente, per rimpolpare le fila degli eserciti contrapposti. E nel turbinìo di proiettili vaganti, spesso, sempre, ci finiscono in mezzo gli attivisti, i volontari, gli innocenti. Persone che provano a migliorare la vita di 85 milioni di poveri che non sanno di essere ricchi. Così, una mano sporca l'altra. Luca Attanasio e Vittorio Iacovacci sono caduti in guerra.

Il peacekeeping non esiste.

7 commenti:

  1. E in mezzo a tutto questo, c'è l'assordante silenzio di Dio e delle sue Chiese.
    Che Dio nn parli, lo capisco:il nulla nn ha voce.
    Ma chi dice di essere la sua voce, che scusa ha?

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  2. Con il cuore ricolmo di gioia e gratitudine innalzai le mie lodi a Te, o Signore. Il silenzio fu la Tua risposta.

    Provato da un dolore indicibile, con il cuore colmo di rancore e di risentimento, bestemmiai molte volte il Tuo nome. Il silenzio fu la tua risposta.

    Letta da qualche parte, un po'da me riadattata, diversi anni fa.

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    1. Potremmo fare una colletta e regalargli un apparecchio acustico.

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    2. Oppure gridare SVEGLIA, tutti insieme.
      Magari qualcuno risponde!

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  3. @Gentili & attenti LETTORI,

    il nostro grande LIMITE è quello di "riversare" le colpe SEMPRE ad un ALTRO in questo caso al CREATORE/CREATRICE o se preferite il GENERATORE/GENERATRICE, in realtà NOI ci siamo INCARNATI o REINCARNATI sul Pianeta TERRA che è una SCUOLA per fare ESPERIENZA;

    pertanto nella ns. VITA terrestre siamo soggetti proprio come a SQUOLA a fare degli ERRORI o ad ESSERE soggetti a degli ABUSI, il TUTTO succede per farci "maturare" e sopratutto CAPIRE come utilizzare il ns. LIBERO ARBITRIO che è SACRO e INVIOLABILE che ci crediamo o no !!!

    BUONA VITA

    SDEI
    (Il MESTRI/CREDENTE)

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